Recupero Password
Un raggio di sole Il racconto
15 maggio 2023

Era iniziata come una pioggerella primaverile, ma stava diventando un vero diluvio. Aveva dimenticato l’ombrello in macchina e l’auto era in un garage piuttosto distante, aveva anche rifiutato il passaggio che volevano dargli. Questo lo avrebbe costretto a fermarsi oltre e ne aveva abbastanza, lo avevano ripreso la sua irrequietezza e la sua insofferenza. La pioggia formava canaloni e pozzanghere, non c’era che da aspettare nella chiesa vicina ove si era rifugiato in attesa che la pioggia almeno diminuisse. Era una bella chiesa barocca e l’interno in penombra si rivelò senza sovrastrutture, con pregevoli pale d’altare, un’unica grande navata con cappelle laterali disposte su due corridoi paralleli alla navata centrale. Non c’era quasi nessuno, le funzioni evidentemente erano terminate, due o tre uomini si attardavano nei banchi di destra e nel secondo banco una donna, davanti a lei, da sola, una bambina che giocherellava con una catenella. Evidentemente erano insieme, ma ai bambini piace sentirsi indipendenti. Nel silenzio della chiesa si sentiva la pioggia battente fuori, improponibile uscire e questo aumentò la sua irritazione, lo riprendeva quel taedium vitae di Lucrezio, Seneca, Orazio, che lo abitava da molto tempo. La sua solitudine, che aveva sempre visto come libertà da vincoli e affetti lo faceva sentire una persona irrealizzata e incompleta nonostante i successi a livello internazionale. Era venuto nella cittadina del Sud per un convegno di cui era il relatore più importante e avevano atteso mesi perché fosse libero da altri impegni. Ripensò alla sala dove si erano svolti i lavori, una sala ben strutturata con un folto pubblico, e si era meravigliato perché con la sala piena e gli altri tre che avrebbero parlato già ai loro posti non si iniziasse. “Si aspetta il Vescovo!”, disse il Segretario del Convegno in tono di scusa. Accidenti alle città di provincia con queste osservanze delle gerarchie civili ed ecclesiastiche. Sicuramente il Vescovo sarebbe arrivato con un codazzo di devoti, tronfio, con tonaca di lusso, croce pettorale magari con una pietra preziosa al centro, anello da baciare... stava fresco! Dopo un quarto d’ora si rivolse con fastidio al Segretario: “Quanto si deve ancora aspettare questo Vescovo?” “È già arrivato – rispose l’uomo sorridendo - è lì, inizieremo fra pochi minuti. Non lo lasciano mai in pace, attira i giovani come una camita”. “Ha molto seguito allora”, – rispose lui con una punta di acidità. “Non tutti lo amano, parla troppo chiaro e questo infastidisce molti”. All’estremità opposta della sala vide un bell’uomo ancora giovane, in clergyman, una croce pettorale di legno, che parlava animatamente, ma lui si sarebbe guardato bene da avvicinarglisi, si era già perduto molto tempo. Avrebbe aspettato che tutti prendessero posto, dopotutto era l’ospite d’onore. Il Vescovo si girò verso di lui, lo fissò con i suoi occhi scuri e consapevoli senza mostrare di voler avvicinarglisi. Assurdamente pensò allo sguardo di Cristo su Natanaele “alla distanza di un tiro di sasso”, aveva letto e studiato Antico e Nuovo Testamento, I Vangeli, gli Atti degli Apostoli, ma queste letture gli avevano procurato solo tedio. Cosa andava a pensare! Il suo intervento, il più importante e atteso del Convegno, fu salutato da un interminabile applauso, era stato seguito nel massimo silenzio e con attenzione. Dopo i ringraziamenti e qualche domanda fu il Vescovo a concludere i lavori. “Ora parlerà di Sacramenti, carità, beneficienza… che noia! Speriamo che si sbrighi!”. Il Vescovo lo sorprese ancora una volta, parlava di giustizia sociale, di parità di diritti, di inclusione, di solidarietà. Meglio andar via subito, aveva detto che non voleva fermarsi per il pranzo, si era seduto fra il pubblico dopo il suo intervento e gli sarebbe stato facile allontanarsi con un cenno di saluto. Lo avvicinò invece il Segretario, aveva fra le mani un foglietto che gli porse, era un assegno al portatore molto generoso. “Per un piccolo rimborso spese”, disse come scusandosi. “Datelo al vostro Vescovo – rispose impulsivamente – saprà certo farne miglio uso, scusatemi con lui, devo proprio andar via, mi saluti tutti lei”. Il Segretario lo aveva guardato sbalordito ma senza replicare. Uscì sulla piazza, la pioggerella che aveva salutato l’inizio del Convegno era diventata un vero e proprio acquazzone. Non restava che rifugiarsi nella Chiesa, per fortuna ancora aperta. Le celebrazioni erano finite da un pezzo, i pochi fedeli rimasti riponevano la corona del Rosario o si inginocchiavano per un’ultima preghiera e si fermavano sulla porta d’ingresso in attesa che i canali d’acqua causati dalla pioggia si svuotassero. In Chiesa c’erano ancora l’anziana donna e la bambina che continuava a giocherellare con qualcosa che poi ripose in tasca. La guardò con una sensazione di invidia, quasi di rancore per la sua semplicità. La pioggia era proprio finita, la donna era già sulla porta d’ingresso, non c’era più che la bambina che si inginocchiò e giunse le mani, mentre un raggio di sole attraversava la vetrata e illuminava il suo visetto sorridente e i capelli biondi un po’ scompigliati, sembrava salutasse qualcuno. L’uomo chiuse gli occhi, poi li riaprì, non c’era più nessuno, si alzò e andò ad inginocchiarsi nel raggio di sole che illuminava il banco vuoto. Era tutto così semplice! Ad Angioletta Raggio di Sole © Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet