Un progetto per uno sviluppo sostenibile dell'area industriale
Molfetta è ancora una volta riconosciuta come uno dei centri più importanti e attivi nell'ambito della ricerca e sperimentazione di progetti che dimostrano sensibilità e rispetto verso l'ambiente. La nostra città, unica nel sud Italia, con altre sette località site nel resto della penisola, è stata individuata proprio per questo, nell'ambito del progetto SIAM (Sustainable Industrial Area model - Modello di Area Industriale Sostenibile ), finanziato dalla Commissione Europea attraverso lo strumento Life Ambiente.
Le linee generali e applicative del progetto sono state rese note alla cittadinanza nell'incontro svoltosi il 3 novembre nella Fabbrica di San Domenico, cui hanno preso parte autorità locali e i maggiori rappresentanti di alcuni dei 19 partners a livello nazionale del progetto.
È stato l'ing. Ferdinando Frenquellucci, responsabile del progetto SIAM, in qualità di presidente dell'Enea, il più importante ente pubblico italiano nel campo della ricerca applicata, ad esporre l'obiettivo principale che esso si propone: creare un modello di area industriale sostenibile nel sistema locale, in conformità con l'ambiente, l'economia e la società.
Nell'arco di tre anni, ci si augura una conversione delle aree industriali da ecologicamente attrezzate (AEA), che tutelino la salute, la sicurezza e l'ambiente, a sostenibili (AIS), cioè a una “comunità di imprese manifatturiere e servizi che collaborano nella gestione delle problematiche connesse all'ambiente e alle risorse, migliorando le prestazioni ambientali, economiche e sociali”. È proprio questo dunque il salto di qualità che il SIAM intende far perseguire alle otto aree industriali interessate, per ora solo a livello sperimentale, al fine di trovare un equilibrio tra l'ottimizzazione dei costi industriali, la vita dei cittadini e la salute dell'ambiente.
I vari momenti applicativi del progetto sono stati esposti dal dott. Angelo Peruzzi, rappresentante dell' Igeam, che offre servizi di consulenza per una gestione integrata delle qualità. Da un primo momento di valutazione e analisi del territorio industriale prescelto, si passa all'applicazione del modello, alla stesura di un programma di miglioramento, alla dichiarazione formale di sostenibilità e alla registrazione all'Emas, regolamento comunitario di ecogesione. Il secondo passaggio è essenziale per perseguire quel clima collaborativo e di efficaci rapporti tra le autorità locali, i cittadini e l'industria. A tal fine, è prevista la creazione di un forum per la raccolta dei dati sulla percezione che il cittadino ha del proprio territorio, e di un soggetto gestore, sotto forma di azienda, ente o istituzioni, pubbliche o private, che abbia funzioni e capacità in ambito manageriale e che soprattutto sia referente e intermediario tra gli organizzatori del progetto, il forum e le imprese. Nella fattispecie, come ha precisato Antonio Visaggio, responsabile dello Sportello Unico per le imprese e l'ambiente del comune di Molfetta, è stato costituito un comitato tecnico per monitorare l'area industriale sottoposta alla sperimentazione del progetto, comprendente ECO-logica, Agenda XXI, Asm, Arpa, il Dipartimento di Chimica, alcuni rappresentanti delle imprese e due enti di certificazione aziendale. Nell'incontro è stato ribadito dall'ing. Massimo Guido, amministratore unico e direttore tecnico di ECO-logica, come non si possa pensare a un'area solo industriale o artigianale, ma a un luogo di persone che producono, consumano beni e sviluppano idee, come sistema consapevole delle proprie capacità, senza prescindere dall'ambiente. Infine, il sindaco Tommaso Minervini, ha precisato che la concezione ambientale deve diventare una normalità nella programmazione e pianificazione quotidiana di ciascun cittadino.
Gabriella Valente