Recupero Password
Un libro per ricordare la figura di mons. Domenico Amato
15 settembre 2020

Ad appena tre mesi dalla prematura scomparsa di don Luigi Martella, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo- Terlizzi, il 4 ottobre 2015, alle soglie dei 55 anni, moriva nel Policlinico di Bari mons. Domenico Amato. La commozione e il turbamento della comunità diocesana per la nuova perdita fu grande. Don Mimmo Amato aveva lasciato mille orme della sua molteplice attività in vari campi. Ordinato sacerdote da don Tonino Bello nel 1985, era stato professore di religione nelle scuole statali dal 1986 al 1992, Rettore del Seminario Vescovile dal 1989 al 1992, Assistente ecclesiastico nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattolica dal 1992 al 1998 e parroco della Madonna della Pace dal 1998 al 2009. Era stato, inoltre, docente prima di Ecclesiologia e Cristologia, dal 1990, e poi di Teologia Dommatica, dal 1993, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Odegitria” di Bari, membro del Comitato scientifico per l’edizione degli “Scritti di Mons. Antonio Bello” dal 1993 al 2007, direttore di «Luce e Vita» dal 1995 al 2012, nonché professore alla Facoltà Teologica Pugliese nell’Istituto Teologico “Regina Apuliae” in Molfetta dal 2008. Quindi aveva ricoperto gl’incarichi di Vicepostulatore per la causa di beatificazione di don Tonino Bello dal febbraio 2008, di Vicario generale della diocesi di Molfetta dal dicembre 2011, e infine di Amministratore diocesano dal 9 luglio 2015. A don Mimmo Amato si devono numerosi scritti teologici, pastorali, edificanti, spirituali e storici, tra cui occorre ricordare almeno Cristo centro e respiro della storia. Il pensiero cristologico di Vito Fornari (1995); Tonino Bello: una biografia dell’anima (2013) e Lettere pastorali dei vescovi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi (1818-1981), curate nel 1992 insieme all’amico fraterno don Luigi de Palma. Si deve proprio a mons. Luigi Michele de Palma, sostenuto dall’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento - Monte di Pietà e Confidenze, l’iniziativa di pubblicare una miscellanea per onorare la memoria del sacerdote, educatore e studioso scomparso, assumendo la curatela del ponderoso volume Spes contra spem. Studi in memoria di Domenico Amato (“Quaderni dell’Archivio Diocesano di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi”, n. 29, La Nuova Mezzina, Molfetta, dicembre 2019). Spes contra spem (sperare contro ogni speranza) è il motto araldico ecclesiastico di don Mimmo Amato. Fu già adottato da Giorgio La Pira, sindaco cattolico di Firenze e docente di diritto romano, che lo mutuò dalla lettera di San Paolo ai Romani (4, 18). Dopo la Dedicatoria di Sergio de Ceglia, la Prefazione di Luigi Michele de Palma e il Curriculum vitae relativo a mons. Domenico Amato, troviamo nel libro un primo nucleo di sette studi, che illustrano a tutto tondo la figura umana, sacerdotale, professionale, giornalistica e scientifica dello scomparso. Questi gli autori e i titoli: Francesco Cappelluti e Vincenzo Cappelluti, Bibliografia di Domenico Amato, comprendente ben 706 scritti; Giovanni Ancona, Un’amicizia umana e teologica; Antonella Dargenio, Docente, collega e amico; Jean Paul Lieggi, Cristo respiro della storia. Gli studi cristologici di D. Amato; Pio Zuppa, L’approccio pastorale negli scritti di D. Amato; Marco Ignazio de Santis, Domenico Amato: diciotto anni al servizio di «Luce e Vita», e Arcangelo Ficco, L’impegno storiografico di don Domenico Amato. Segue un secondo nucleo di tredici contributi riguardanti la storia della diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo- Terlizzi e la Puglia. Ecco i coautori e i titoli: Nicola Gadaleta, L’indulgenza plenaria di Innocenzo VIII per il santuario di S. Maria dei Martiri di Molfetta. Una pergamena dell’Archivio diocesano di Giovinazzo (1455); Corrado Scardigno, Da evangelista a taumaturgo. La trasformazione del culto di San Matteo sul Gargano; Francesco De Nicolo, «Adatti a suscitare la pietà del popolo ». I simulacri seicenteschi del “Maestro dei Misteri di Terlizzi” e una proposta sui Misteri di Molfetta; Angelantonio Spagnoletti, Molfetta tra la fine dell’Antico Regime e i primi anni della Restaurazione. Vicende amministrative e gruppi dirigenti; Angelo D’Ambrosio, Demografia e società a Ruvo fra Sette e Ottocento; Gaetano del Rosso, Giulio Cozzoli e i monumenti ai caduti della Grande Guerra; Diego de Ceglia, Panegirici ed oratori mariani. Il caso di Giovinazzo; Francesco Di Palo, Trionfi mariani e “Madonne da nascondere”. Il tema dell’Assunta nella statuaria lignea di Francesco Verzella; Rosanna Carlucci, Primi circoli di Azione Cattolica femminile. Alcune testimonianze sugli inizi in Giovinazzo; Luigi Michele de Palma, La relazione sulla visita apostolica di Luigi Sirolesi nelle diocesi di Ruvo e Bitonto; Gaetano Magarelli, «In tono Salve Regina». Un caso di “messa-parafrasi” in canto neogregoriano; Giovanni Antonio del Vescovo, Modernismo ed antimodernismo nella cultura musicale a Molfetta tra Ottocento e Novecento; Onofrio Grieco, Competenze e professionalità a servizio del Museo Diocesano di Molfetta. Chiude il volume un omaggio di Antonio Magarelli a mons. Domenico Amato, la composizione musicale liturgica Resurrexi, emblematico introito della Messa di Pasqua. © Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet