Un Far West al lungomare
Caro Direttore,
scrivo per portarVi a conoscenza di una problematica che da qualche mese sta angosciando, nell'oblio e nella indifferenza delle Pubbliche Istituzioni, un'intera zona del Lungomare Marcantonio Colonna, in particolare un intero stabile che, grazie alla facilità con cui si concedono permessi e autorizzazioni all'esercizio di attività socio-ricreative, si ritrova con una discoteca al piano seminterrato che, a piacimento e senza regole, in orario notturno (naturalmente) "spara" letteralmente musica a volume altissimo con buona pace della quiete notturna e della necessità dei cittadini residenti di riposare... Niente regole, niente concessioni: bambini, malati, anziani, studenti, lavoratori devono sopportare un martellamento continuo ormai dallo scorso luglio. Mi chiedo, e Vi chiedo se è questa la Molfetta che vogliamo, se questa la Molfetta che ambisce al rilancio socio-economico... Alla Asl rispondono che i gestori sono in regola con i permessi, in barba alla grande quantità di norme che disciplina la questione: è come se qualcuno avesse un porto d'armi e se ne andasse in giro a sparare a destra e a manca... Nessuno controlla, nessuno vede o sente, o fa finta di nulla... Siamo disperati... per quanto altro tempo possiamo andare avanti e sopportare? E' terribile lo stress, l'angoscia, l'ansia che tale situazione ingenera, accentuata dalla frustrazione di sentirsi soli, come nel Far West... altro che anarchia irachena!!! Per quanto altro possiamo passare le nostre notti a chiamare i Carabinieri che, a volte, hanno anche cose "più urgenti" da fare... Come si risolve questo gravissimo problema?
Scusate lo sfogo...
Lettera firmata
Che dire? Condividiamole sue osservazioni e fino a quando Berlusconi ci lascerà il diritto di parola, daremo voce anche a voi e alla vostra legittima protesta, sperando che qualcuno nel Palazzo abbia un minimo di sensibilità e possa provvedere in merito. Ma in “una città allo sbando” dove vengono messi solo orrendi cartelloni e palme spelacchiate agli ingressi con la presunzione di offrire una bella immagine di Molfetta, l'ignaro forestiero (ma soprattutto il cittadino che ci vive) si ritrova strade con buche e fossi dappertutto a prova di fuoristrada, sporcizia diffusa, traffico caos, vigili impotenti o assenti, impossibilità di parcheggiare e altri simili disagi. Il lungomare è ormai terra di nessuno, senza alcuna vigilanza, con una tolleranza al limite dell'indecenza, occupato da vetture in tripla e quadrupla fila, moto e auto che si rincorrono a tutta velocità, autoradio a volume discoteca. C'è da scappare via. Il forestiero può farlo, ma il cittadino se non vuol vendere casa e trasferirsi in altra città vicina, deve subire le conseguenze della città a rete che imprigiona anche lui. E' questa l'immagine della città che piace al sindaco? No, purtroppo, Molfetta sta diventando una città da evitare.