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Un altro lavoratore ucciso mentre era a lavoro a Molfetta. La Cgil di Bari dice: basta! fermiamo questo stillicidio
09 maggio 2014

MOLFETTA - La zona industriale di Molfetta scenario dell'ennesima tragedia sul lavoro, dice in un comunicato il segretario generale della Cgil di Bari, Giuseppe Gesmundo. «Un operaio di 40 anni, Pasquale Soldano di Torremaggiore, è morto durante un'operazione di scarico all'interno dell'azienda di produzione di fertilizzanti chimici per l'agricoltura Ilsa Mediterraneo a Molfetta, città che un mese fa ha indossato il lutto per un altro incidente sul lavoro in cui hanno perso la vita padre e figlio, morti in una cisterna mente cercavano di salvare l'altro figlio.

E proprio una settimana fa noi eravamo proprio lì a Molfetta in piazza insieme a Cisl e UIL a manifestare unitariamente il nostro dolore per gli effetti della mancanza di sicurezza che ancora una volta, l'ennesima, ha ucciso un altro lavoratore sempre nello stesso luogo.

Questo stillicidio è inaccettabile ed è per questo che insistiamo nel chiedere con urgenza al Prefetto che convochi anche le forze sociali e non solo le istituzioni ai tavoli sulla sicurezza.  Urge prendere decisioni incisive per fermare queste stragi e il sindacato può dare un contributo in termini di conoscenza del territorio oltre a fornire una valutazione tecnica sui cicli dell'intero sistema produttivo industriale dell'area metropolitana.

Molfetta nel 2008 fu colpita da un'altra strage sul lavoro sempre nella stessa zona industriale, in cui persero la vita cinque operai uccisi dalle esalazioni alla Truck center.  A Bari stamattina un operaio di 26 anni di Altamura è in gravi condizioni perché caduto da una impalcatura che stava montando al quartiere Japigia.

Quante altre vite dovranno essere sacrificate prima che la questione sicurezza diventi prioritaria nelle agende istituzionali? La CGIL di Bari non smetterà di battersi per tenere alta l'attenzione su questo tema».

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