Treni a lunga percorrenza, Minervini: "Insoddisfacenti risposte Trenitalia"
MOLFETTA - Martedì 29 maggio Trenitalia presenterà la nuova offerta nazionale sui collegamenti a lunga percorrenza che entrerà in vigore dal 10 giugno. “Dalle informazioni che abbiamo raccolto ci sarebbe un primo timido riconoscimento delle ragioni che abbiamo sollevato con due nuovi treni Freccia e l’eliminazione della fermata obbligatoria a Bologna per i treni notturni. Ma il quadro resta inadeguato se guardiamo nel complesso l’offerta notturna”. L’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità non si sbilancia e rilancia la vertenza con Trenitalia e il governo nazionale. L’attuale offerta diurna dovrebbe essere integrata con due nuovi Freccia bianca diretti Lecce-Venezia. “A dimostrazione – spiega Minervini – che evidentemente una domanda di mercato dalla Puglia è presente ma Trenitalia fatica ancora ad intercettarla. E questo appare ancora più chiaro in considerazione della prossima attivazione del treno Lecce-Torino effettuato dall’operatore privato Arenaways. Non riusciamo tuttavia a capire perché Trenitalia si rifiuti di intercettare i consistenti volumi di traffico per Roma con un'azione analoga di potenziamento dei servizi a mercato, costringendo così i pugliesi che vogliano recarsi nella capitale a scegliere fra due alternative: l’auto o l’aereo”. Ma il problema più acuto resterebbe sull’offerta notturna. “Dalla Puglia – spiega Minervini - attualmente partono quattro treni giornalieri notturni (alcuni con orari davvero discutibili!) per il nord, tutti quanti con cambio a Bologna. Gli evidenti disagi legati ai cambi da compiere nel cuore della notte hanno già sortito un evidente effetto depressivo sulla domanda. Nella proposta della quale si ha notizia, due collegamenti vedrebbero la positiva prosecuzione per Milano, senza cambio a Bologna.Lo salutiamo come un riconoscimento delle esigenze degli utenti se non nascondesse una beffa. Infatti Trenitalia ridurrebbe le corse notturne da quattro a tre, mantenendo isolata la città di Taranto”. “Se così fosse, restiamo fortemente insoddisfatti – conclude Minervini - Proprio nel giorno in cui Trenitalia annuncia importanti utili di gestione (156 milioni di euro) ancora una volta rinuncia alla naturale vocazione di unire il Paese lungo le dorsali ferroviarie con servizi quantitativamente e qualitativamente adeguati. Come ha scritto, ancora in data recente il presidente Vendola al ministro Passera, affermare come ha fatto il governo, con le recenti misure urgenti, che il porto di Taranto è al centro del sistema italiano mentre lo si isola completamente dai collegamenti ferroviari è davvero una contraddizione insanabile. Martedì non vorremmo prendere atto che questo governo, su cui pure abbiamo investito con grande fiducia, si riveli distratto e assente rinunciando ad offrire un segno tangibile di riappropriazione delle scelte di programmazione su un servizio nevralgico per la coesione sociale e lo sviluppo del nostro paese. Comunque vada martedì, resta una consapevolezza. La vertenza per ricucire la Puglia all'Italia continua e noi non ci daremo pace finchè non saranno riconosciuti i legittimi diritti dei cittadini pugliesi e meridionali”.