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Tragedia Alderamine, verità ancora lontana Il processo per la morte per intossicazione di tre marittimi
15 novembre 2002

Si è di nuovo fermi alle indagini preliminari per il processo che dovrebbe accertare le responsabilità della morte di tre marittimi pugliesi, avvenuta due anni fa sulla “Alderamine” per intossicazione da gas tossici d'incerta composizione. Tutto accadde il 30 marzo 2000, quando la motonave, di proprietà della Migena Shipping di Genova, era ferma a 250 miglia dalla costa portoghese, morirono Pantaleo De Candia, Francesco Sciancalepore, entrambi di Molfetta e Mauro Di Palma di Monopoli. Secondo i risultati degli atti di indagine, l'equipaggio, dopo che l'Alderamine aveva lasciato il porto di New York, procedette allo svuotamento delle cisterne, dietro ordine dell'armatore e nonostante la nave avesse subito delle avarie in corso di navigazione. Sempre dagli atti giudiziari risulta che il comandante ed il primo ufficiale diedero esecuzione a tale ordine. Durante l'operazione di lavaggio delle cisterne, intrise di rifiuti organici e residui di oli combustibili, la pompa stripping ebbe un'avaria e la sala cisterne si allagò. Il tankista Pantaleo De Candia, essendo il responsabile della sala pompe, scese per verificare quanto stesse accadendo ma non risalì più. Le inalazioni dei gas colpirono anche i due compagni che si recarono nella sala cisterne preoccupati del mancato ritorno del tankista. Fu dato l'allarme e la nave “Espero” provvide a trasportare i corpi nel porto di Algeciras in Spagna. Dopo l'apertura d'ufficio delle indagini al consolato italiano di Algeciras, le salme furono trasportate all'aeroporto di Bari, nel frattempo la motonave proseguì il suo viaggio, fino ad approdare al porto di Napoli. Le indagini furono aperte contestualmente sia a Napoli, in quanto luogo di iscrizione della nave nel R.i.n.a, sia a Bari sia a Trani. Inizialmente la procura di Bari emise un'ordinanza di rinvio a giudizio a carico di ignoti, mentre quella di Trani a carico dell'armatore, del comandante e del primo ufficiale. In un secondo momento anche Bari iscrisse questi ultimi nel registro degli indagati. Il 24 ottobre 2002 vi è stata l'udienza preliminare presso il tribunale di Bari davanti al giudice Loredana Colella per discutere il rinvio a giudizio dei tre imputati, formulato dal pubblico ministero Desirèe Digeronimo, e stabilire la competenza territoriale. All'udienza erano presenti le vedove e i figli dei tre marittimi unitamente ai parenti tutti, alcuni dei quali costituitisi parte civile nel processo penale. Il giudice si è dichiarato incompetente ed ha trasmesso gli atti alla procura di Trani che dovrà riformulare il capo di imputazione. L'indagine potrà riprendere il suo corso sulla scorta dei dati di indagine già svolti in attesa di una nuova definizione del giudizio. Il trasferimento del giudizio a Trani influisce anche sul risarcimento dei danni da corrispondere ai parenti delle vittime. Le famiglie chiedono giustizia ed invece in questo momento non si sa ancora quale tribunale sia competente ad istituire il regolare processo che potrà individuare gli eventuali responsabili. Alessandra Palmiotto
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