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Torrino accanto al Duomo di Molfetta, ecco l'ordinanza integrale del Tar
27 luglio 2010

MOLFETTA - Molti lettori ci avevano chiesto di pubblicare integralmente l’ordinanza del Tar sulla vicenda del torrino accanto al Duomo di Molfetta.

Ecco l’ordinanza integrale, pubblicata di seguito, così tutti possono avere cognizione del suo contenuto evitando interpretazioni sbagliate, dovute alla diffusione di uno stralcio o a una lettura sbagliata.
 
N. 00567/2010 REG.ORD.SOSP.
N. 01050/2010 REG.RIC.           
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 1050 del 2010, proposto da:
Annalisa Nanna, rappresentata e difesa dagli avv. Massimo F. Ingravalle e Rocco Nanna, con domicilio eletto presso l’avv. Massimo F. Ingravalle in Bari, piazza Garibaldi 63;
contro
Comune di Molfetta in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. Carlo Tangari, con domicilio eletto presso l’avv. Carlo Tangari in Bari, via Piccinni, 150;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
dell’ordinanza prot. n. 32299 del 01.06.2010, notificata il 07.06.2010, con cui il Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta ha disposto «con effetto immediato la sospensione dei lavori limitatamente al torrino scala e alla demolizione della parete muraria affacciatesi su Banchina Seminario», relativi ad un immobile della ricorrente sito in Molfetta alla Via Arco Chiesa Vecchia n. 19;
dell’ordinanza prot. n. 33609 del 08.06.2010 a firma del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, notificata il 9 successivo, con cui si estende l’ordine di sospendere i lavori in parola a «tutti i lavori in esecuzione all’immobile di Via Arco Chiesa Vecchia n. 19»;
ove occorra:
della nota, prot. n. 34030 d 10.06.2010, significata in pari data, a firma del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, con cui «si ribadisce che le ordinanze di sospensione dei lavori emesse in data 01.06.2010 e 08.06.2010 sono relative a tutti i lavori afferenti l’immobile di Via Arco Chiesa Vecchia n. 19».
Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Molfetta;
Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 22 luglio 2010 la dott. Francesca Petrucciani e uditi per le parti i difensori avv.ti Massimo F. Ingravalle, Rocco Nanna e Carlo Tangari;
Considerato che, quanto ai provvedimenti di sospensione lavori relativi al torrino scala e alla demolizione della parete muraria, con realizzazione di una ringhiera in ferro, le modifiche apportate rispetto al progetto originario richiedono il pronunciamento della Soprintendenza, trattandosi di immobile vincolato ai sensi del d.lgs. 42/2004, di tal che, non essendosi ritualmente formato il titolo abilitativo, l’istanza cautelare va respinta;
considerato, di contro, che deve essere sospesa l’efficacia dei provvedimenti impugnati nella parte in cui si estende l’ordine di sospensione a «tutti i lavori in esecuzione all’immobile di Via Arco Chiesa Vecchia n. 19», e quindi anche alle opere sull’immobile condominiale in relazione alle quali non sono stati evidenziati abusi;
P.Q.M.
Accoglie l’istanza cautelare nei limiti di cui in motivazione, respingendola nel resto;
manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 22 luglio 2010 con l'intervento dei Magistrati:
Pietro Morea, Presidente
Paolo Amovilli, Referendario
Francesca Petrucciani, Referendario, Estensore
 
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 22/07/2010
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Come ho già detto, secondo il mio modesto parere, i proprietari se hanno ottenuto il via libera dalla Soprintendenza ed hanno presentato la D.I.A. all' U.T.C., non hanno responsabilità formali (se non quelle chiamiamole così di opportunità, vista la vicinanza del Duomo). In altre parole, la procedura si basa più o meno sul "SILENZIO ASSENSO": se l'Autorità non eccepisce entro gg. 30, io posso fare quel cavolo che voglio. Se i proprietari avevano tutte le autorizzazioni ad eseguire lavori urgentissimi, stante l'effettivo ed imminente pericolo di crollo, mi domando e dico ma siamo solo una citta' di ROSICONI? Riuscite a vedere solo la negatività delle cose? I proprietari oltre al fatto di aver investito denaro, tempo e anche la "salute".... visto ormai le decine e decine di persone che gli si schierano contro... - SONO Sicuro di poTer dire che è vero che quAlcuno ha sbagliaTO ma di certo non sono i proprietari Ma IN chi ha rilasciato Autorizzazioni o ha esagerato sfruttando la propria posizione lavorativa... abusando o eCCedendo con qualche atto.... chi di voI non avrebbe fAtTO ciò che hanno fatto i proprietari avendo gli stessi soldi... e autorizzazioni... e sopratutto PASSIONE per la città vecchia? Per fortuna che è una famiglia di AVVOCATI, altrimenti, e possono difendersi con chi a volte esagera e abusa in certi atteggiamenti e responsabilità ben precise... Si per qualche molfettese ignorante sarebbe stato meglio che quel palazzo crollasse... vero o no? A volte mi domando e dico ma quanti molfettesi alzano la testa d'innanzi al duomo per andare a vedersi quell'angolo "nuvo" che si e' venuto a creare... e sentirsi poi cosi tanto male da denunicare mezzo mondo? MA FINITELA FATE SOLO RIDERE!! Abbiamo solo buffoni in citta' !!! A QUALCHE MOLFETTESE VORREI DIRE DI TUTTO QUELLE LETTERE E DENUNCIE QUALCUNO LE TENESSERO SOLO PER IL SINDACO E IL SUO ASSESSORE AFFINCHE' ASFALITINO LE STRADE DELLA CITTA'...

Il problema, ad essere estremamente obiettivi, e sino in fondo, all'origine, non è stato creato dai proprietari, gente comunque stimata, a cui va dato atto essere sempre stati persone scrupolose nel rispetto delle norme e delle procedure. Nessuno penso ha mai voluto mettere in dubbio ciò. Il problema vero, semmai, è all'origine, è dell'ufficio tecnico comunale. In sostanza, e voglio essere sintetico. L'Ufficio Tecnico, poteva approvare o non approvare, e questo prima di chiedere il parere alla soprintendenza. E' ovvio che a questo punto, possono essere saltate le staffe (e giustamente aggingo), ai proprietari, i quali prima si sono visti avallare il progetto, e poi, a metà dell'opera, sono stati spiazzati dal dietrofront dell'ufficio tecnico. Come se ne esce? bella domanda verrebbe da dire. Non è facile ora sbrogliare questa matassa. Generata sicuramente, ripeto, all'origine, non certo dai proprietari i quali hanno semplicemente presentato un loro progetto, di loro gradimento, sulla loro proprietà, che poteva essere assentito, rigettato, dall'ufficio, o modificato su indicazione di quest'ultimo. Forse a questo punto della vicenda, non conoscendo altri fatti ed antefatti, bene hanno fatto i proprietari a proporre un'azione di risarcimento. Se non ricordo male, Punta Perotti, è sì stata demolita, ma mi sa anche che occorrerà procedersi anche al risarcimento dei proprietari degli stabili. In quel caso, il problema, fu generato dal Comune di Bari che aveva inizialmente assentito al progetto.




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