Torna ad attecchire il Trojan_Virus con un documento sull'Estate molfettese
Chi si nasconde dietro questo logo?
MOLFETTA - Torna ad attecchire il “Trojan_Virus” e si inizia a capire qualcosa di più su quelle sagome tratteggiate per terra delle quali abbiamo parlato nei giorni scorsi. Questa volta non si tratta solo di disegni evidentemente ironici (tipo la figura in gesso della ragazza ritratta nei manifesti che pubblicizzano l'estate molfettese, distesa sull'asfalto come “abbattuta”) ma di un vero e proprio documento lasciato nel pomeriggio di ieri nei pressi dell'Outlet e che ripropone la stessa firma, cioè quella del temutissimo virus informatico dietro al quale non è ancora chiaro chi si celi.
Il tema affrontato, con toni sarcastici ma anche a tratti duri, nel documento dal titolo “rEstate per l'Estate”è proprio la famigerata Estate molfettese (sulla quale si continua a discutere) e la condizione di disagio in cui si trovano a vivere molti giovani della nostra città in questa stagione.
Cosa sia esattamente questo Trojan Virus non si sa, né se sia semplicemente una trovata di qualche ragazzo o una provocazione che nasconde altro. Una provocazione per far pensare. Certo è che il “contagio” sembra davvero iniziato anche attraverso un blog che è stato aperto di recente (all'indirizzo http://trojanvirus2007.blogspot.com). Cosa altro dovremo aspettarci?
Riportiamo di seguito il testo diffuso:
“Cari giovani molfettesi, avevamo dubitato, avevamo temuto, ci eravamo preoccupati. Ma dopo le voci di corridoio, i pettegolezzi, le conferme, le smentite… finalmente possiamo dirlo. A voce alta, orgogliosi e soddisfatti: anche per quest'estate
rESTATE a Molfetta,
ché c'è l'edizione 2007 del Grande Festival delle COSEGIAVISTE.
Già che ci siete fatelo con il sorriso sulle labbra, tanto dopo qualche anno ci si abitua e si smette di sperare. I giovani del Sud, lo sanno tutti, si sanno accontentare ed hanno un grande spirito di adattamento. Lo dimostra il fatto che quando si va al mare sulla spiaggia libera troviamo sempre un posto per poggiare l'asciugamani tra le cicche di sigarette ed il catrame, riusciamo a stare ore ed ore senza bere, se non ci siamo portati l'acqua da casa, troviamo sempre una montagnetta di rifiuti su cui posare le nostre buste di immondizia. Oh, al massimo possiamo usufruire dei servizi di qualche splendido lido di cemento. Lì almeno c'è tutto. Non bisogna andare per forza in mare dopo pranzo se si ha bisogno del bagno. Quindi rESTATE.
rEstate, ché la notte è viva a Molfetta. Si va a tremila… Per esempio al lungomare. Volete partecipare anche voi ai campionati motordeficienti? Basta avere un po' di fantasia. Ed i giovani del Sud ne hanno tanta. Bisogna solo immaginare di stare a Maranello. Evitate i pedoni e sfruttate tutta la pista. C'è la versione a due e a quattro ruote. Su, dai, sfruttiamo l'estate: il lungomare è aperto al traffico proprio per questo. In ogni caso sono stati predisposti dei corner nei quali apprezzare musica e poesia. Soprattutto in occasione dei tornei a quattro ruote. Certo, non si può mica pretendere che i pub ed i locali facciano musica e poesia (cerchiamo di essere realisti), ma come già ribadito la fantasia non ci manca. rEstate a Molfetta.
rEstate, ché vi fate una cultura. All'uopo sono state predisposte le sagre “du nuzze stubte” (specie di cui è ricco il nostro mare, ma anche la nostra terra) e quella “du calzone”. Tutti i giovani molfettesi non aspettano altro - al termine di un anno di fatiche sui libri e al lavoro - di emanciparsi nello spirito e nello stomaco con una delle nostre strepitose sagre. Non ci facciamo mica comprare con poco noi… Ci vuole ben altro. Ed ogni anno arriva puntuale. Una sagra è quello che serviva. Si narra che Federico II ne andava pazzo. Per carità, ci sono tante altre alternative oltre alle sagre. Possiamo accompagnare i nostri nonni alle iniziative per i giovani in calendario a Molfetta, oppure possiamo partecipare a qualche iniziativa dei comuni limitrofi. L'importante è rEstare. A Molfetta. E non lamentarsi. rEstate a Molfetta e fatelo con il sorriso sulle labbra. Tanto ci si abitua.
Abituatevi. Non chiedete nulla di diverso. Non organizzate nulla di diverso. Non cercate nulla di diverso.
Insomma…
non rompiamo i coglioni e godiamoci lo spettacolo!
Questa è la Molfetta che stiamo costruendo”.