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Tommaso Minervini torna in sella. Maggioranza ricompattata?
12 novembre 2005

MOLFETTA - 12.11.2005 La novità è che non ci sono novità. Come ampiamente previsto ed anticipato in questi giorni, è rientrata (o così pare) la crisi politica che nelle ultime settimane ha di fatto paralizzato l'attività amministrativa del Comune, prima con l'azzeramento di tutte gli assessori e poi con le dimissioni del sindaco Tommaso Minervini (nella foto). E la cosa incredibile è che alla fine del lungo ed a tratti surreale dibattito (o sarebbe meglio dire farsa?) andato in scena nella serata di ieri in un'Aula “G. Carnicella” stracolma di gente, non si è ancora capito – come sottolineato da tutti i consiglieri di minoranza, da molti di maggioranza e dagli osservatori dell'informazione locale al completo – per quale ragione questa crisi si sia aperta. A sentire il consigliere De Bari “c'era da fare il punto sul programma da realizzare nei prossimi mesi e questa verifica è andata a buon fine” e a noi, che pur ci fidiamo del capogruppo di Forza Italia ma che non abbiamo certo l'anello al naso e che in questi giorni abbiamo raccolto molte informazioni a riguardo, qualche dubbio resta. Sarebbe inutile, e forse anche tedioso, per il lettore, elencare tutti gli interventi fatti in Consiglio dai rappresentanti della maggioranza di centrodestra e da quelli dell'opposizione di centrosinistra. I primi hanno riconfermato la loro totale fiducia al sindaco e ribadito che non era mai venuta meno (e qui, ancora una volta la domanda sorge spontanea: “ma allora perché questa crisi?”); i secondi hanno evidenziato, con accenti molto duri specie sulla “questione morale”, tutte le contraddizioni politiche presenti nell'attuale maggioranza. Il sindaco Tommaso Minervini, dopo la solita fastidiosa bacchettata alla stampa locale rea di non asservirsi, come gli piacerebbe, al “padrone”, alla quale rispondiamo dicendo che non ci faremo certo intimidire dalle sue cadute di stile (il primo cittadino, tra l'altro, ha dimostrato, citando a memoria un passaggio di un articolo pubblicato da “Quindici on line” qualche giorno fa, di essere nostro affezionato ed assiduo lettore, ed anzi lo ringraziamo pubblicamente per la fiducia che continua ad accordarci visitando quotidianamente il nostro sito e aggiornandosi, in tal modo, su quel che accade in città e, magari, anche nella sua maggioranza…), ha detto che “crisi come questa ce ne sono sempre state nelle scorse amministrazioni e rientrano nella fisiologica dialettica tra maggioranza e opposizione”; ha poi ricordato che “cinque anni fa lanciammo la sfida del progetto civico che superasse la dualità tra destra e sinistra che non funzionava allora e non funziona neanche oggi”; ha infine assicurato di “recepire il mandato che oggi mi viene affidato dalla mia maggioranza”; ha chiuso dicendo che “mi impegnerò in piena autonomia, nella composizione della giunta, per fare una sintesi alta tra le forze civiche di questa coalizione e le rappresentanze politiche dei partiti che la compongono”. In sostanza il nostro sindaco, tra una “dinamica” e l'altra, non ha speso neanche una parola per spiegare perché questa crisi sia esplosa e cosa abbia indotto la maggioranza a ricomporla. Per quanto concerne, poi, la questione della riproposizione della stessa coalizione anche in vista delle elezioni amministrative del 2006, il Nuovo Psi, per bocca del suo capogruppo, Nicola Piergiovanni, ha detto chiaramente che il suo partito sosterrà lealmente questa amministrazione fino alla fine di questo mandato, in modo da portare a termine il programma elettorale del 2001, ma che al momento non si può impegnare a dare il proprio sostegno alla stessa coalizione anche per il prossimo quinquennio. A questo proposito l'ordine del giorno presentato dal sindaco il 24 ottobre scorso è stato emendato nella parte in cui impegnava tutte le forze politiche a ripresentarsi compatte a sostegno della ricandidatura nel 2006 di Tommaso Minervini, e, a quell'impegno, si è sostituito solo un vago e molto meno stringente “auspicio”. Ma sicuramente l'intervento più esplicito è stato quello del consigliere Pietro Centrone, il quale ha innanzitutto espresso tutta la difficoltà incontrata nel cercare di seguire il discorso un po' vago del sindaco che ha “perpetrato il tentativo di menare il can per l'aia”, eludendo di affrontare i veri nodi di questa crisi. E così Centrone si è assunto l'onere di riassumere la vicenda di queste ultime settimane in poche battute: “I conti tra Forza Italia e Nuovo Psi – ha detto – non tornavano un mese fa e non tornano ancora oggi. Dopo quarantacinque giorni di crisi, l'azzeramento della giunta e le dimissioni del sindaco, oggi la maggioranza viene in aula a dire che è sempre andato tutto bene e che non potrebbe andare meglio. Ma questa è, evidentemente, una unità di facciata. Sappiamo tutti benissimo che sul concetto di civicità Forza Italia e Nuovo Psi la pensano in maniera diametralmente opposta, tanto è vero che il rilancio della coalizione in vista della prossima campagna elettorale è stato depennato. La resa dei conti nella maggioranza è solo rinviata e stasera, evidentemente, non si conclude niente. Anzi, il sindaco è rimasto con il cerino in mano e con quella fiamma si brucerà, perché la vittima sacrificale di questa vicenda era lui e lui rimane. Ora tutti aspettano la nomina dei nuovi assessori e lì ne vedremo delle belle”. A questo proposito il sindaco, dopo aver ritirato le sue dimissioni, proverà entro la fine della prossima settimana a mettere su la nuova giunta che comunque non avrà esponenti del Nuovo Psi e del movimento “Molfetta che Vogliamo” dal momento che queste due forze politiche, che si sono espresse, con gli interventi dei rispettivi capigruppo Piergiovanni e Siragusa, per il rilancio forte del progetto civico, hanno pubblicamente dichiarato di non essere interessate a far parte del nuovo esecutivo. Le altre forze politiche, invece, pare che saranno comunque rappresentate, anche se non con i precedenti assessori cui il primo cittadino ha rivolto il suo ringraziamento per il lavoro svolto. Ma la vera novità è che qualcuno, nel centrodestra, già sussurra della possibile presenza, nella prossima giunta, di un assessore molto “ingombrante”: il sen. Antonio Azzollini. Giulio Calvani
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