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Tommaso Minervini: “Continuare nel cambiamento, completare le opere
15 maggio 2022

Pnrr, può farci il punto della situazione su tutti i fondi richiesti e assegnati alla città? «Tutti pensano PNRR uguale opere pubbliche. Non solo. Il PNRR è innanzitutto potenziare i servizi sociali. In questi anni abbiamo fatti passi da giganti: Gli psicologi nelle scuole, il Centro antiviolenza, il pronto intervento sociale, l’housing, l’immobile recuperato alla criminalità, centro di sostegno per bambini. E i tanti servizi alla persona, prima sconosciuti a Molfetta. Il rinnovato Settore dei Servizi Sociali ha ottenuto per l’Ambito di competenza dal PNRR 1.700 mila Euro per nuovi Servizi relativi all’handicap, housing e monitoraggio degli operatori sociali. I fondi PNRR, rappresentano una opportunità irripetibile per la nostra città. Al momento Molfetta ha già ottenuto, grazie al lavoro della nostra amministrazione, oltre 43 milioni di fondi PNRR. Si tratta di procedimenti e lavori da concludere entro il 2026, altrimenti questi finanziamenti andranno perduti. Dopo decenni, solo per citare alcuni degli interventi già finanziati, procederemo alla riqualificazione dell’area ex mercato ortofrutticolo, alle spalle della parrocchia San Giuseppe, che diverrà uno spazio moderno con botteghe e luoghi di coworking e un ampio parcheggio al servizio del quartiere. Sempre con i fondi PNRR il Parco di Lama Martina godrà di importanti inter- venti di riqualificazione e si estenderà fino alla Prima Cala, poi ci sono i fondi per il Parco di Levante, quelli per il dragaggio dei fondali marini, i fondi per la realizzazione della banchina sud-est e il completamento del piazzale sud-est del nuovo porto com- merciale, per la scuola Cozzoli, per la realiz- zazione di un nuovo palasport. Finanziato anche un nuovo asilo nido a ponente del- la Città, nuovi impianti sportivi, e, tramite Ager, l’impianto di compostaggio. Insieme ad altri interventi. Si evince che questi fi- nanziamenti sono frutto di una visione ben precisa, abbiamo voluto puntare sullo svi- luppo economico per creare nuovi posti di lavoro e sulla tutela ambientale della città. Oltre il potenziamento dei servizi sociali. Tutto, lo ripeto, da ultimare entro il 2026. Per questo è importante la continuità. L’improvvisazione, il giovanilismo am- bizioso, questa città li ricorda ancora con sgomento». La piscina è ancora chiusa. I molfettesi attendono da troppo tempo ormai. L’imminente riapertura paventata oltre due anni fa era solo propaganda? «In realtà è, in totale malafede, chi continua a strumentalizzare sulla mancata riapertura. Come tutti sanno la piscina è stata chiusa dalla precedente amministrazione senza che vi fosse stato un controllo preventivo che ne impedisse la chiusura e senza approntare un piano di immediata manutenzione straordinaria. Poi oltre un anno di commissariamento, provocato dai soliti guastatori che ora stanno insieme nella stessa coalizione (vittime e carnefici insieme). La nostra Amministrazione ha dovuto rifare il piano finanziario in Consiglio comunale, ha lanciato una gara europea. Il bando è stato vinto da una ditta di Verona di assoluto rilievo, una società che gestiva solo piscine oltre 40 in tutta Italia. È stato posto il cantiere e poi è arrivata la pandemia. Tutte le piscine sono state chiuse e la società che si era aggiudicata la gara è, dopo vari tentativi della ditta affidataria di salvarsi e salvare la piscina di Molfetta, è arrivato il concordato preventivo (l’anticamera del fallimento della ditta). A quel punto abbiamo escusso la polizza assicurata per l’inadempimento. Abbiamo aggiornato il progetto e lo abbiamo candidato, ai fondi PNRR, per 1 milione di euro il resto a carico del bilancio. Il Comune appalterà i lavori e seguirà la concessione del servizio. Questi sono i fatti. È giusto anche per onore di cronaca ricordare che la piscina è stata realizzata e inaugurata durante il mio primo mandato nel 2005. Poi altri hanno governato e deciso di chiu- derla senza averne monitorato il degrado che non succede da un giorno all’altro, né un pia- no immediato di manutenzione. Da un pun- to di vista personale la considero una ferita perché posso dirvi che non è affatto normale che io come Sindaco dopo aver inaugurato la piscina nel 2005, mi sia ritrovato dopo qua- si vent’anni a ricominciare da zero. Questo è giusto dirlo perché i cittadini devono sapere. In ogni caso ci siamo rimessi a lavorare per riportare a nuova vita la piscina». Come mai l’Ospedale don Tonino Bel- lo non è stato più chiuso a fine 2017? A che punto è la progettazione dell’Ospeda- le Unico del Nord Barese? «Intanto la domanda andrebbe fatta al Presidente della Regione. Ricorderete tut- ti la campagna denigratoria di cinque anni fa. Tutti accusavano e urlavano che l’Ospe- dale sarebbe stato chiuso a distanza di po- chi mesi. Ebbene l’Ospedale è ancora lì e lo è non certo per miracolo ma grazie al la- voro di questi anni che noi, a differenza di altri, che hanno solo ottenuto incarichi personali sfruttando le carenze sanitarie, abbiamo fatto per tutelare il nostro presidio ospedaliero difendendo nelle sedi regionali il nostro territorio. Questo lo dobbiamo ricordare ai cittadini. Abbiamo lottato affinché non chiudesse ed ora è li e mentre altri urlavano e accusavano e prendevano incarichi, noi, anche grazie al nostro rappresentante in Consiglio Regionale, abbiamo difeso strenuamente Molfetta e il suo ospedale. Ma Regione e ASL sembra preferiscano altri ospedali e altre città. L’ASL Bari ha dichiarato un finanziamento di 22 milioni di euro per la ristrutturazione dell’attuale ospedale. Dobbiamo essere pungolo continuo presso l’ASL di Bari che ritiene l’ospedale di Molfetta una cenerentola, mentre esso svolge una funzione primaria in tutto il nord barese. E ancora serve altro personale specializzato e moderne strumentazioni. Un confronto che sta continuando in modo ser- rato e determinato in questi giorni. Dopo decenni di diatribe abbiamo con concretezza e senso di responsabilità per le generazioni future condiviso l’area del nuo- vo ospedale con il sindaco di Bisceglie. Ora tocca alla Regione Puglia, al suo Presiden- te. Come al Presidente tocca intervenire sul fabbisogno dell’ospedale in termini di spe- cialisti, infermieri, apparati e strutture. Noi abbiamo gridato per 5 anni, credo che il D.G. le abbia ancora nelle orecchie le mie sollecitazioni. Abbiamo sottoscritto impegni sin dal 2019, ribaditi nel 2022, ma niente. Tocca alla Regione rispettarli e, soprattutto, rispettare una comunità, non solo quella di Molfetta ma di oltre 235 mila persone: Gio- vinazzo, Bisceglie, Ruvo e Terlizzi. Eppure quel qualcuno che organizzava incontri di base per una sanità ‘‘felice’’, ha declinato per gli incarichi e ora chiede voti per e con la sanità e contro il sindaco che ha difeso l’o- spedale dalla chiusura. Giudicate voi». Minervini, cosa è stato fatto e su cosa dovrebbe puntare Molfetta nei prossimi 5 anni? «Abbiamo fatto molto e dobbiamo seguire la strada tracciata. Continuare nel processo di cambiamento: sviluppo economico e oc- cupazionale, ambiente, cultura e turismo. Lo sviluppo economico sta negli atti e nel- le realizzazioni di questi anni. Ricordo che il porto era un cantiere abbandonato che ri- schiava di catapultare la città in una crisi eco- nomica senza precedenti a causa del rischio di perenzione dei fondi e delle conseguen- ti penali, oltre 25 milioni di euro che avrebbero creato un default per il comune e danni irreparabili per le future generazioni. Noi abbiamo con responsabilità e coraggio ripreso il progetto e, dopo quasi un decennio, fatto ripartire i lavori. Ora è lì e il cambiamento è visibile a tutti. Un’opera strategica per il futuro di Molfetta. La messa in sicurezza, di ben 26 milioni di euro, del nuovo porto commer- ciale sta per essere ultimato e siamo pronti ad appaltare i lavori per la piena banchinabilità ed i servizi connessi, mentre il dragaggio è in corso, come la realizzazione del rondò di collegamento con la zona industriale. Un processo di cambiamento che deve continuare e che non può essere bloccato da chi si è opposto e continua ad opporsi senza logica ad ogni opera solo per opposizione pura. Quando parliamo di visione di sviluppo economico, parliamo di porto commerciale ma anche di ZES, non dobbiamo dimenticare che grazie al nostro lavoro di squadra la zona industriale e artigianale di Molfetta è entrata a far parte della ZES adriatica, enormi agevolazioni e vantaggi fiscali per le aziende del territorio che significano occupazione, futuro per i giovani. Insieme alla realizzazione della stazione logistica per il trasporto merci intermodale nave-ferrovia e ai lavori per l’eliminazione del rischio idrogeologico, consentirà nuovi insediamenti produttivi e relativa occupazione. Completamento del Porto, Zes, terminal ferroviario significa sviluppo occupazione e crescita economica. Un processo che merita di continuare per il bene della nostra città. Dobbiamo continuare ad investi- re nell’ambiente e nella mobilità sostenibile. Ricordo che abbiamo gettato le basi di una vera rivoluzione ambientale. La mobilità sostenibile è frutto della nostra visione del presente e del futuro, Molfetta non aveva un solo metro di pista ciclabile, ora gode di oltre 8 km di piste cittadine e progetti già finanziati per la realizzazione della piste di collegamento Molfetta e Giovinazzo e lungo tutta la costa di ponente sino a Torre Calderina. Ma non solo abbiamo reso il trasporto pubblico un vero gioiello con la nuova flotta dei mezzi ecologici della MTM, che hanno sostituito i precedenti mezzi inqui- nanti ed obsoleti. Abbiamo reso il servizio di Park&Ride una abitudine consolidata. Abbiamo, dopo 70 anni, bonificato dalle bom- be il tratto di costa di Torre Gavetone che finalmente si appresta a diventare balneabi- le. Abbiamo rifunzionalizzato il depuratore dopo dieci anni di chiusura e contribuito al miglioramento delle acque del nostro mare. Abbiamo riaperto il Pulo dopo oltre un de- cennio, ripulito il parco di Lama Martina che da discarica si è trasformato nel polmone verde della città. Abbiamo progettato e otte- nuto i tanti finanziamenti per la realizzazio- ne di molti parchi: l’Oasi naturale di Torre Calderina, il più grande parco sul mare del nord barese, il parco di Levante, l’estensio- ne del Parco di Lama Martina fino alla Pri- ma Cala. Il finanziamento per l’impianto delle acque reflue per l’utilizzo in agricoltura. Il finanziamento per la riforestazione urba- na e tanto altro. Le cose realizzate e i finan- ziamenti ottenuti sono frutto di una visione le cui prospettive sono nelle cose realizza- te e nei progetti già finanziati. Il futuro am- bientale è a portata di mano. La continuità consente di non perdere i tanti finanziamen- ti ottenuti e di consolidare il processo del si- stema ambientale che abbiamo costruito in questi anni e realizzare i parchi finanziati dal PNRR, che ricordo devono essere consunti- vati entro il 2026. La continuità ci consente di non perdere tempo e di realizzare quanto progettato e finanziato in questi anni. Servizi sociali potenziati anche grazie ai finanziamenti PNRR ottenuti grazie alla grande capacità di progettazione del Settore che si è trasformato da un mero settore assistenziale ad un settore di vera promozione e prevenzione di una migliore qualità della vita delle condizioni di fragilità. Cultura e turismo. Per la cultura abbiamo fatto tanto nella realizzazione di nuovi spazi ma il covid ha impedito alla città di viverle e di notarle. Abbiamo riqualificato il Torrione Passari, ricavando nuovi locali per l’esposizione dell’arte contemporanea. Abbiamo realizzato il Palazzo della Musica, riqualificato il cinema e il secondo piano della cittadella degli artisti rendendo gli spazi più conforte- voli e funzionali. Abbiamo rifunzionalizza- to il Pulo ed esercitato il diritto di prelazione per l’acquisizione del ex convento dei Cap- puccini per realizzare nei prossimi anni un sistema archeologico di primo livello. A bre- ve verrà inaugurata la nuova Biblioteca Co- munale. Abbiamo ottenuto i finanziamenti per la realizzazione nell’ex Palazzo Tributi di una grande pinacoteca. E tanto altro in termini di realizzazioni e finanziamenti. Ma il covid ci ha di fatto impedito di valorizzare i tanti spazi realizzati e riqualificati. Per questo nei prossimi anni, non solo punteremo alle realizzazioni progettate e finanziate ma interverremo con una massiccia organizzazione culturale e di eventi che possa finalmente far vivere alla città i tanti spazi della cultura che abbiamo costruito e che il covid ci ha impedito di far conoscere ai cittadini. Gli spazi li abbiamo creati, ora tocca investire in programmazione culturale per far cre- scere la città come attrazione turistica. Il futuro è a portata di mano, nelle tante progettazioni attivate e finanziate. La continuità è importante per tutto questo, per non perdere tempo e finanziamenti e per consoli- dare il processo di cambiamento». In questi anni la sua amministrazione ha realizzato molti interventi di riqualificazio- ne e messa in sicurezza delle Scuole, come è stato possibile, con quali finanziamenti? «La riqualificazione delle Scuole di com- petenza comunale è un vero orgoglio del- la nostra amministrazione. Prima del 2017 tutte le scuole comunali non erano a norma, alcune a rischio di crollo. Un’inaccettabi- le inerzia e incapacità amministrativa di chi ci ha preceduto. Il primo intervento dell’am- ministrazione è stato quello di mappare lo stato delle Scuole di competenza comunale. Ricordo ancora l’incredulità di tutti nel leg- gere i report dei tecnici, scuole non a nor- ma sul piano strutturale, nessuna normativa rispettata in materia di antisismico, efficien- tamento energetico e antincendio. Un vero disastro. Dopo solo due mesi abbiamo deci- so di affrontare in modo deciso la questio- ne creando un fondo di rotazione che ci ha consentito di investire le risorse in progetta- zione e presentare i progetti a tutti i fondi di finanziamento regionali e ministeriali. Que- sto ha consentito all’amministrazione di ot- tenere i fondi, tanti, per la messa a norma degli istituti. Molti di questi interventi sono stati già realizzati, altri sono in corso. Altri nuovi interventi finanziati dai fondi PNRR, come nel caso della scuola Cozzoli che verrà completamente ricostruita. Come vedete c’è visione frutto di studio e programmazione. Progettazione, ricerca di finanziamenti e realizzazione delle opere. Questo è possibile con la competenza, l’impegno per la città che in questi anni abbiamo dimostrato di mettere al primo posto». Perché i cittadini dovrebbero riconfermarla? «Per continuare il cambiamento. Dobbiamo completare le opere in corso e realizzare quelle progettate e finanziate. La città non può permettersi un anno di fermo, sono tanti i progetti in fase di realizzazione e i fondi PNRR vanno consuntivati entro il 2026. Abbiamo di fronte un’occasione unica che dobbiamo cogliere. Il percorso del cam- biamento è stato tracciato con le tante cose realizzate ora occorre abbracciare questa vi- sione per fare di Molfetta una città unica ed importante. Il futuro è a portata di mano, ora». Quindici

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