Terminal ferroviario a Molfetta: si sveglia il Pd e chiede al sindaco: hai approvato un progetto ignorandoci? Ora rivediamo tutto
La delibera di giunta sul Terminal ferroviario, senza la firma dell'assessore del Pd, Gabriella Azzollini, assente
MOLFETTA – Strano modo di comunicare quello del Pd (o di una parte di esso, dato che ormai non si capisce più chi ci sta e dove): per esprimere la propria contrarietà al terminal ferroviario deciso dal sindaco di Molfetta Tommaso Minervini in assoluta autonomia, convoca un’assemblea e pubblica i risultati su Facebook.
Che ormai il Pd sia nel pallone, è un dato di fatto, ecco perché il congresso cittadino deve essere convocato con urgenza per dare una linea politica chiara ed eleggere un segretario.
Ma parliamo di questo nuovo pasticcio che vede un partito della maggioranza che come la famosa signora che diceva “sono incinta, ma appena appena” si nasconde dietro un dito, perché i Dem si accorgono del terminal solo quando il provvedimento è stato già approvato e Minervini ha già firmato con Totorizzo della Spamat il relativo documento.
Ecco quello che i Dem dicono sul Terminal ferroviario nell’imbarazzo di una mancata presa di posizione che li allontana ancora di più dall’elettorato di sinistra, schierato decisamente contro questa opera pubblica devastante. Come mai il Pd si accorge solo ora della delibera, dopo che sono scesi in campo i "No terminal" contro un'opera alla quale sono contrari la maggioranza dei cittadini di Molfetta?
«L’assemblea dei Dem molfettesi, riunitasi in via telematica il giorno 4 febbraio, ha trattato con molta attenzione il punto all’ODG riguardante il nuovo terminal ferroviario.
Riteniamo questo un tema importante e cruciale per il futuro di Molfetta. Allo stesso tempo lo sviluppo commerciale e le modifiche al territorio della nostra città richiedono necessariamente il massimo coinvolgimento e la massima trasparenza all'interno della compagine amministrativa, avviando parallelamente un processo che garantisca la più ampia partecipazione della comunità molfettese, soprattutto se il progetto si andasse ad incastrare con quello ben più complesso del nuovo porto, di cui ad oggi, ricordiamo, non esiste ancora una visione definita (ma se ne accorgono solo ora, ndr).
Pertanto, avvieremo:
Un primo tavolo di confronto con il Sindaco Tommaso Minervini e il dirigente interessato, in cui ci si possa confrontare sullo scopo e le utilità di tale progetto, ad oggi non sono state ancora chiarite ed approfondite al Partito Democratico.
Un secondo incontro in cui poter ascoltare le ragioni del comitato “No Terminal”, con un tavolo di confronto il più possibile aperto e partecipato».
A firmare questo messaggio Facebook (a che punto si è ridotto il partito!) sono il commissario PD Molfetta, Saverio Campanella e il segretario dei Giovani Democratici, Luca Coppolecchia.
E’ utile ricordare che, nella seduta del 23/9 in cui si decise la realizzazione del terminal, l’assessore Gabriella Azzollini (espressione di Piero de Nicolo) non era presente anche perché, in quel periodo, c'erano ancora le scorie della campagna elettorale e il PD era indeciso sul da farsi.
Il PD di Molfetta, quindi, ritiene che non ci sia stato alcun coinvolgimento né del consiglio comunale, né dei partiti e liste che appoggiano la maggioranza. Per questo motivo il PD ritiene opportuno che il sindaco riferisca, prima di tutto all'assemblea del PD, poi al consiglio comunale ed infine alla cittadinanza e apra un confronto sull'opportunità dell'opera. Nel contempo ritiene doveroso sentire anche il comitato NO TERMINAL per una pluralità di opinioni. Dopo aver ascoltato le parti in causa, il PD assumerà una posizione che, molto probabilmente, sarà difforme a quella del sindaco. In tutti i modi, a prescindere dalla propria posizione, il PD chiederà che, sulla questione si apra un dibattito che veda coinvolta tutta la cittadinanza, nonché le forze politiche, sindacali, sociali ed economiche.
Ora ci chiediamo quale rispetto il sindaco Minervini ha di una forza di governo, l’unica, tra l’altro, che rappresenta, almeno formalmente un partito (anche perché sostanzialmente è diventata una lista civica)? Come si può prendere una decisione così importante per il futuro di Molfetta, ignorando una forza politica?
Ci piacerebbe sapere l’opinione di Minervini in proposito, anche se come al solito, come un treno (il paragone ci sta) andrà avanti, ignorando il Pd, come ignora gli assessori della nuova giunta che contano poco o nulla, in questa nuova tornata che lo vede tornare protagonista, dopo essere stato ostaggio per 3 anni di Saverio Tammacco (e delle liste civiche), scaricato velocemente dopo la sua sconfitta elettorale nella compagine di Fitto?
E il Pd cosa farà di fronte al fatto che la sua richiesta verrà ignorata? Rivedrà le sue posizioni politiche oppure penserà, come ha fatto finora a conservare le poltrone? Che credibilità potrà avere con il gruppo “No terminal” in questa sua tardiva (e praticamente inutile) protesta?
Si apre una bella partita, tutta da vedere.
"QUINDICI", QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO