Teatro Ipsiam: “Una sera in prova”
Gli studenti hanno rappresentato l'opera di Antonio Rossano
“Nella vita si può nascere uomo, si può nascere farfalla, si può nascere personaggio”, dice Pirandello. “ I personaggi esistono solo nella mente dell'autore: è lui che li crea, è lui che li fa vivere”.
Da qui lo scontro fra l'egemonia dell'autore e il bisogno dei personaggi di vivere di vita propria, di essere se stessi, di essere liberi.
E' questo il filo conduttore del testo di Antonio Rossano: “Una sera in prova” che il gruppo teatrale dell'Ipsiam “Amerigo Vespucci” ha rappresentato al teatro don Bosco con la regia delle professoresse Nicoletta de Palma e Damiana Salvemini.
Una sera durante le prove scoppia una rivolta, i personaggi rivendicano la propria autonomia. L'autore viene processato e condannato a morte. I personaggi possono così “fare il teatro” come dice nell'ultima scena, molto suggestiva, la prima attrice “…nelle piazze, in cima ai tetti, dove ci pare. Ci ameremo e saremo teatro; canteremo, balleremo, vedremo l'erba crescere nei prati, culleremo i nostri figli e saremo teatro. Noi e il mondo, noi e il sole, noi e la libertà. E saremo teatro”.
Ma l'autore che era immobile, per terra, sul palco, improvvisamente si rialza, e sulla sua risata, prima in sordina, poi alta, sicura arrogante, si chiude il sipario.
Applausi per tutti gli “attori” che sono riusciti a rendere in maniera efficace un testo complesso e affascinante, ma un apprezzamento particolare va agli interpreti principali Liliana Nardiello e Raffaele Facchini, studenti del 5° anno.