Recupero Password
Sulla scuola la politica torna protagonista. Ma è scontro tra Pd e Pdl
15 novembre 2008

In questi giorni, il mondo della scuola e dell'università, con il supporto di genitori e comuni cittadini (si parla di milioni di cittadini scesi in piazza), stanno protestando, in modo forte e determinato, contro la riforma della scuola predisposta dal ministro Mariastella Gelmini. Anche Quindici ha voluto approfondire l'argomento ascoltando i pareri di due esponenti locali dei partiti, attualmente, in contrasto sulla tematica: Raffaele Tatulli (insegnante del Partito Democratico) e Pietro Mastropasqua (giovane consigliere comunale del Popolo della Libertà). In coerenza con la ben riuscita manifestazione promossa da Quindici qualche giorno fa (sempre sulla riforma scolastica presso l'auditorium della Madonna della Pace) abbiamo voluto, anche in questa circostanza, stimolare un proficuo confronto tra le parti, proprio quello che a livello nazionale sarebbe necessario e che, invece, sembrerebbe impossibile. L'evoluzione del sistema scolastico e della ricerca universitaria sono i punti chiave su cui ruota il futuro sviluppo economico, politico, sociale e culturale del nostro Paese; per cui, riteniamo che, una riforma importante e delicata come questa approvata, frettolosamente, con lo strumento del Decreto-Legge, senza un minimo di dibattito in Parlamento, senza aver favorito un dialogo tra le parti coinvolte (studenti, docenti, genitori, ricercatori), non sia la strategia più opportuna per riformare, positivamente, un settore così delicato e complesso come la scuola. Il rischio è che la fredda somma algebrica del duo Gelmini-Tremonti (meno finanziamenti alla scuola, meno docenti, meno ore di insegnamento, meno strutture scolastiche e università, meno ricercatori) porti a risultati indesiderabili: minor cultura, minor progresso, più studenti e ricercatori di successo all'estero e più ignoranti in patria. Tatulli: una riforma non si fa tagliando 8 miliardi Anche il Partito Democratico di Molfetta ed i suoi giovani componenti sono in prima linea per opporsi alla nuova struttura scolastica prevista dal Governo Berlusconi. Raffaele Tatulli, prima come insegnante, poi come esponente politico del PD di Molfetta, quali sono i principali aspetti della riforma Gelmini che contestate? «E' assurdo che una riforma che voglia migliorare la scuola italiana lo faccia tagliando quasi 8 miliardi di euro (è come se uno di noi volesse ristrutturare casa e renderla più bella senza investire un euro, anzi cercando di far cassa…) – dice Raffaele Tatulli del Pd -. Inoltre è un provvedimento (è improprio parlare di riforma) che intende semplificare la scuola italiana, infondendo un certo senso di sicurezza nei genitori italiani con l'istituzione del maestro unico che diventerebbe una sorta di “terzo genitore” per il bambino del 2008 e facendo credere all'opinione pubblica che si vuole progettare una scuola più seria (vedi il grembiulino ed il voto in condotta), quando invece è chiaro a tutti che, riducendo per esempio le ore di insegnamento da 30 a 24, non si fa altro che ridurre drasticamente l'offerta formativa e contribuire a sfornare ragazzi sempre più ignoranti. Potrei continuare per pagine e pagine ma mi fermo qui per rispettare gli spazi consueti di un'intervista giornalistica ». La scuola è il fulcro su cui ruota il progresso economico e sociale di un Paese. Quali sono le conseguenze negative che prevedete per le future generazioni a seguito dell'approvazione del Decreto legge voluto dal Centro-Destra; sulla base dei pareri degli addetti ai lavori, nasconderebbe, dietro il suo progetto rivoluzionario, tagli finanziari voluti dal ministro Tremonti ed anche un regresso culturale. «Come dicevo prima, la scuola in seguito alla riforma Gelmini diventa (per dirla alla Floris) sempre più una fabbrica di ignoranti. E si badi bene che non si tratta di un provvedimento di sprovveduti, ma di governanti che preferiscono ragazzi imbevuti di Grande fratello e di Isola dei famosi piuttosto che giovani al passo con i coetanei europei». Il Ministro Gelmini afferma che più del 90% del bilancio del ministero dell'istruzione è assorbito dal costo del personale e che in questo modo non si può progettare una scuola efficiente e moderna. Cosa risponde a queste affermazioni e soprattutto ai diversi cittadini che ritengono che il personale scolastico lavora per poche ore ed in modo superficiale. «Quanto alla prima questione basterebbe investire di più sulla scuola piuttosto che salvare banchieri ed Alitalia. Circa il resto ho già risposto ad una considerazione di uno sprovveduto lettore, apparsa sul vostro giornale on line, che il sottoscritto (e come me tantissimi altri docenti) lavora in media 7 ore al giorno (per 35 ore settimanali senza contare la domenica e la cosiddetta giornata libera) per attività che comprendono le lezioni frontasli, la preparazione delle medesime, la correzione dei compiti in classe, le attività collegiali, i ricevimenti delle famiglie, le attività di progetto e quelle di aggiornamento (e spero di non aver dimenticato qualcosa). Che poi ci siano colleghi che non lavorino affatto è risaputo ed a riguardo io avrei fortemente sostenuto la Gelmini se avesse individuato e proposto efficaci e concrete attività di verifica e controllo (semmai da parte di comitati di genitori ed alunni) per certi docenti che meriterebbero puntuali ed annuali tagli di stipendio o provvedimenti del genere». Considerando il recente rallentamento del Governo sulla riforma del sistema universitario, secondo lei, ci sono degli aspetti positivi di questa riforma sui quali far ripartire il dialogo ed il confronto tra le parti coinvolte? «Anche in questo caso non si può semplicemente tagliare per far fronte a certi privilegi indiscutibilmente presenti nel sistema universitario italiano. Per esempio sarei d'accordo a rivedere le forme di reclutamento dei docenti introducendo commissioni formate per metà da docenti stranieri. E poi è completamente assurdo pensare di poter trasformare gli atenei in fondazioni il che significherebbe la fine dell'autonomia didattica e di ricerca dell'università italiana». Lei ha partecipato alla manifestazione di protesta, contro la riforma Gelmini, organizzata a Roma dai sindacati, a cui hanno aderito anche molti elettori di centro-destra, ed ha seguito la manifestazione nazionale del PD del 25 ottobre scorso. Questo coinciderebbe con la piena ripresa dell'opposizione politica in questo Paese. Cosa sta facendo il PD, soprattutto a livello locale, per avvicinare i cittadini delusi dalle ultime iniziative del centro-destra, ed in particolar modo quei giovani studenti, che anche a Molfetta, si sono uniti in associazioni distanti dai partiti politici? «Il nostro partito a Molfetta sta investendo tantissimo sulle nuove generazioni. Non a caso si è formato un folto gruppo di giovani PD (peraltro di ottima qualità intellettuale) che, abbandonando il linguaggio del politichese e certi riti della politica di una volta, è intenzionato ad affrontare i problemi reali della gente e, perché no, ad offrire anche delle possibili soluzioni. Per esempio è in fase di progettazione una manifestazione-dibattito sull'università che cercherà di fornire proposte serie, concrete e per certi versi rivoluzionarie per cercare di debellare certe sacche di privilegi che anche una certa sinistra italiana ha contribuito a mantenere». Il partito Democratico cittadino parteciperà alla raccolta firme proposta dal segretario nazionale Walter Veltroni, per l'abrogazione della riforma della scuola? «Assolutamente sì e sarà un grande momento di democrazia che vedrà coinvolti docenti, studenti e genitori, gli uni accanto agli altri nella consapevolezza che solo una scuola di qualità e meritocratica possa costituire la spina dorsale di una società più giusta e moderna».
Autore: Roberto Spadavecchia
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet