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Successo a Lecce per l’IC Bosco di Molfetta e la sua performance “Ragazzi… all’opera”
15 giugno 2019

MOLFETTA – A Lecce, alla presenza del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, dott.ssa Anna Cammalleri,  e di dirigenti scolastici e docenti delle scuole pugliesi, evento conclusivo del progetto “Didattica musicale 2.0 nell’ottica dell’inclusione, innovazione e valorizzazione dei talenti”. La rete regionale ha avuto come scuola capofila il Liceo Palmieri di Lecce e come scuola nodo della provincia di Bari, l’istituto comprensivo “San Giovanni Bosco” di Molfetta.

Il progetto ha visto la partecipazione e la collaborazione attiva da parte delle Scuole nodo provinciali: il Liceo Durano per la provincia di Brindisi, l’I.C. San Giovanni Bosco di Molfetta, per la provincia di Bari; il Circolo didattico Cotugno di Andria, per la provincia BAT, il Liceo Archita di Taranto; il Liceo Poerio di Foggia, insieme alle altre realtà con cui le Scuole nodo provinciali si sono messe in Rete a loro volta. La giornata del 6 giugno è stata dunque un momento di condivisione dei percorsi svolti, di disseminazione e restituzione delle buone pratiche ed esperienze scolastiche, curriculari ed extracurriculari, innovative nel campo musicale sulle tematiche: musica e multimedialità, musica e inclusione, musica e scienze, musica e teatro, musica e patrimonio artistico.

Alla provincia di Bari era stato affidato il tema “Musica E Teatro per l’inclusione”. Al seminario in mattinata, infatti, il dirigente scolastico dell’I.C San Giovanni Bosco di Molfetta, la dott.ssa Maria Tiziana Santomauro, ha presentato l’interessante e coinvolgente progetto “Ragazzi…..all’opera” in cui gli alunni delle classi quinte di scuola primaria, selezionati dal docente referente per le attività musicali e gli alunni delle classi seconde di scuola secondaria di I grado già impegnati nel modulo formativo PON-FSE “Voglia di essere come sono”, si sono cimentati in una performance tratta dall’opera “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini. Teatro e musica, infatti si sono fatti mediatori di emozioni, di collaborazione e cooperazione con gli altri, di autocontrollo, espressione e comunicazione, il tutto nell’ottica della socializzazione e dell’inclusione.  La dirigente, ha evidenziato, inoltre, l’importanza della rete e come le scuole delle sei province abbiano lavorato per pensare insieme percorsi di formazione, laboratori curriculari ed extracurriculari, contenitori culturali e relazioni, restituendo il senso di quell’orizzonte di condivisione comune nella prassi del virtuoso e continuo scambio di idee e azioni condivise.

Nel pomeriggio al Teatro Apollo le scuole delle sei reti provinciali si sono esibite. L’ I. C. San Giovanni Bosco ha partecipato con la celebre opera buffa di Gioacchino Rossini, riproponendo per mezzo di un adattamento teatrale le vicende della bella Rosina e del Conte d’ Almaviva aiutati a coronare il loro amore dall’intrepido Figaro con la regia di Alessandra Sciancalepore.

Le prof.sse Armenio Anna Isabella e Di Rella Marianna hanno curato la parte corale e musicale, mentre la parte teatrale è stata curata dall’esperta Sciancalepore Alessandra di “Arterie Teatro” e dalla prof.ssa Carlucci Carmela. Complimenti ricevuti anche dal direttore generale, per aver messo in scena uno spettacolo che è riuscito realmente a valorizzare talenti in una vera ottica di inclusione, obiettivo fondamentale del progetto Didattica Musicale 2.0.

La musica, infatti, in queste pratiche innovative, si rivela uno strumento particolarmente utile ad acquisire ed interiorizzare le regole della convivenza civile, a sviluppare l’intelligenza creativa, a favorire il benessere psico-fisico, ad incrementare la concentrazione nello studio, a potenziare le strategie di apprendimento e in generale ad includere tutti e ciascuno in attività coinvolgenti e gratificanti.

Per suggellare il tutto la dottoressa Cammalleri ha sottolineato come sia “fondamentale che nella Scuola l’orizzonte di senso in cui si sceglie di operare configuri valori rispondenti alle richieste formative di studenti e docenti, muovendo dai protagonisti dell’apprendimento: dalle conoscenze, bisogni e motivazioni da una parte, dalle esperienze e buone pratiche dall’altra. Tale scelta fa sì che il modus operandi della ricerca-azione sia la base della proficua comunicazione tra ordini di scuole e tra realtà territoriali differenti. Emergono così chiari e sinergici quell’entusiasmo fresco, quella grinta, quel dinamismo che rappresentano la vera forza del nostro sistema di Istruzione. 

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