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Su edilizia e ospedale dall'Amministrazione solo confusione, rinvii e pasticci: comunicato dei consiglieri Natalicchio, Porta e Zaza
17 ottobre 2017

MOLFETTA«Dopo quattro mesi, l'amministrazione Minervini è già in difficoltà su temi strategici come urbanistica e ospedale. Il Sindaco continua con le prove muscolari, millanta esperienza, ma inizia a sbattere sulla sua stessa arroganza e ritira con imbarazzo il regolamento edilizio, mentre rifiuta un accordo di tutto il consiglio in difesa dell'ospedale». Lo affermano i consiglieri di opposizione Paola Natalicchio, Gianni Porta e Antonello Zaza in una nota congiunta, dopo il consiglio comunale di ieri.

«Il consiglio di ieri ha iniziato a svelare il vero volto di questa maggioranza: pasticci amministrativi e incapacità di autonomia dal presidente Emiliano anche su un tema urgente e doloroso come il declassamento del nostro ospedale», spiegano i consiglieri dell'opposizione di sinistra.

«Sul regolamento scivola al suo esordio l'assessorato di Pietro Mastropasqua. Prima si impunta sull'urgenza di venire in aula entro il 16 ottobre, nonostante quasi nessun comune di Puglia abbia ancora adottato uno strumento considerato però da Mastropasqua e dal sindaco “improrogabile”. Poi autorizza un incarico diretto a supporto del dirigente, per la redazione del regolamento in massima urgenza, di oltre 10 mila euro affidato a un tecnico che, come dimostra il curriculum pubblicato sul sito del Comune, ha tra i suoi committenti principali gli imprenditori di edilizia privata legati ai comparti del nostro PRG, molti dei quali ancora da realizzare. Un tecnico, quindi, esperto ma in palese conflitto di interessi. Poi convoca in fretta e furia gli ordini professionali per avere un consenso lampo, dimenticando associazioni, comitati, Forum Agenda XXI e organismi di partecipazione. Infine porta in commissione il regolamento di 120 pagine a poche ore dal consiglio, chiedendo sempre d'urgenza un parere. Infine comprende che il pasticcio in corso è troppo grande, che il procedimento è pieno di falle, che cambiare l'urbanistica a colpi d'ascia è un errore imperdonabile e sgonfia i muscoli annunciando in aula il ritiro del punto, provando anche a evitare l'apertura del dibattito e promettendo di riportare tutto in aula entro un mese. Un ravvedimento operoso imbarazzato e imbarazzante. Ma la scadenza non era obbligatoria e il regolamento urgente tanto da attivare incarichi esterni? E l'adeguamento del nostro Piano Regolatore al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale non è già scaduto nel 2016 e altrettanto urgente? Si voleva evidentemente dimostrare che sull'urbanistica l'amministrazione era pronta, scattante ed efficiente, dopo tanta demagogia sul “blocco del settore”. Rimediando una figuraccia, immaginando un processo di partecipazione in sanatoria e mettendo una toppa peggiore del buco», ribadiscono i consiglieri Natalicchio, Porta e Zaza.

«Sull'ospedale il sindaco Minervini si è mostrato distratto e irresponsabile. Non ha nemmeno commentato l'ordine del giorno presentato dal consigliere La Forgia, che ha proposto una generica raccolta di firme da svolgersi il giorno di San Nicola in sei diversi comuni per individuare la sede migliore dell'ospedale unico di primo livello. Non una parola in difesa dell'Ospedale di Molfetta. Non una parola sul mancato finanziamento dell'ospedale del Nord Barese tra Molfetta e Bisceglie. Non una parola sulla tragica situazione dei servizi del distretto Asl, con le liste d'attesa al poliambulatorio che arrivano ai 6-7 mesi. Solo una raccolta firme per aiutare il presidente Emiliano a scegliere meglio qual è il prossimo ospedale da chiudere dopo Terlizzi e Trani. Abbiamo presentato un ordine del giorno in cui chiedevamo la modifica del Piano di Riordino, contro la chiusura di Urologia, Cardiologia e ambulatorio di Pediatria. E investimenti certi sull'ospedale del Nord Barese e sul potenziamento del distretto Asl. Il Presidente del Consiglio non ci ha nemmeno consentito di presentarlo, balbettando che non era un argomento pertinente anche se in aula si parlava di ospedale e il nostro documento era un documento sull'ospedale! Abbiamo però portato pazienza, unito le forze con i consiglieri d'opposizione Pisani, Amato e De Bari e presentato un maxiemendamento unitario, rendendoci disponibili a firmare la proposta della maggioranza, per dare un segnale di unità del consiglio comunale in difesa della sanità pubblica locale, dopo la brutta divisione sul tema di un anno e mezzo fa. Ma anche il maxiemendamento è stato rigettato, solo perché chiedeva di difendere esplicitamente l'ospedale di Molfetta. Ma di che comune è forse sindaco Minervini? Perché non abbiamo potuto scrivere esplicitamente che l'ospedale di Molfetta non deve chiudere? Il Sindaco ha forse delle informazioni che i cittadini non sanno sul destino del nostro presidio ospedaliero?», proseguono i consiglieri.

«Noi siamo comunque orgogliosi di aver difeso per oltre otto ore gli spazi di democrazia del consiglio comunale, contro una maggioranza che voleva metterci il bavaglio sull'urbanistica e che ha fatto carta straccia delle nostre proposte chiare sull'ospedale solo per non dispiacere Michele Emiliano. Provvedimento su provvedimento marcheremo stretto questo sindaco e questa giunta. La nostra opposizione è al servizio di chi che crede ancora nella urbanistica regolata e pianificata, nella partecipazione e nella sanità pubblica. Ieri lo abbiamo dimostrato sul campo e domenica prossima torniamo in piazza per parlarne ancora, apertamente e in trasparenza, con la città».

Paola Natalicchio, Gianni Porta, Antonello Zaza

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