Strade d'Arte non è adatta a Molfetta. Annullato l'evento del 4 e 5 luglio
MOLFETTA - La Direzione Artistica Strade d'Arte, Molfetta Shopping e Confesercenti Molfetta hanno diffuso un comunicato stampa per spiegare perché “Strade d’arte” evento in programma per il 4 e 5 luglio 2015, non avrà luogo.
«Le vie del centro non ospiteranno le Strade d’Arte 2015. Un’esperienza appena nata e già finita.
Strade d’Arte è stato un meraviglioso esperimento, nato dalle energie fresche e gratuite di un gruppo di giovani incubato nell’alveo delle associazioni di commercianti Molfetta Shopping e Confesercenti Molfetta. Strade d’Arte ha tentato di coniugare un’offerta artistica e culturale di valore, con lo shopping nel centro urbano: il tentativo di fare un salto di qualità nella pianificazione delle politiche del commercio, scegliendo interlocutori più attenti ed esigenti (consumatori a maggior valore) e linguaggi più adeguati a dialogare con loro. Senza la pretesa di ribaltare i fatturati dei commercianti con un solo evento, ma con un’idea chiara sulla direzione da intraprendere.
Il settore del commercio di prossimità, infatti, versa in una profonda crisi, che a Molfetta spesso è stata analizzata con rassegnazione e troppa genericità. Come se la natura della crisi fosse esclusivamente locale. Si tratta di un tema complesso che non è possibile affrontare con la consueta superficialità. A mutare non è soltanto il sistema d’offerta commerciale (che si arricchisce di canali inediti come l’online e non solo i centri commerciali extraurbani), ma anche le caratteristiche del buyer (molto più attento, consapevole, esigente: non lo prendi più in giro).
Il tema è: che tipo di posizionamento il centro urbano di Molfetta vuole costruire nel ventaglio delle opportunità che il consumatore può scegliere per i propri acquisti? E, conseguentemente, quale valore aggiunto vuole generare? Tutto questo all’interno di un centro urbano a forte rischio desertificazione.
Strade d’Arte proponeva una strada: ragionare come sistema d’offerta complessivo, e non come singolo negoziante, avrebbe incrementato l’attrattività del nostro centro urbano. Il che significa sicuramente standard elevati di relazione, attenzione al consumatore, value proposition differenziata (e questo dipende dai singoli), ma anche generare servizi adeguati al target di interesse (che si vuole più evoluto di quello indifferenziato dei centri commerciali extraurbani). Ecco, questo era Strade d’Arte: deliziare un cliente più raffinato ed evoluto che avrebbe vissuto il nostro centro urbano e che ne avrebbe apprezzato la storia, la creatività, i linguaggi, le opportunità commerciali.
Ma a fronte di questo tentativo Strade d’Arte non è riuscito a raggiungere il budget necessario. Ad un certo punto, peraltro, è stato chiaro che l’impegno dell’organizzazione nel tenere vivo il centro urbano la notte del 4 luglio (il giorno prima dei saldi) sarebbe stato ripagato con vetrine chiuse e disinteresse da parte di molti commercianti. Insomma, uno sforzo inutile. Peccato: un’occasione persa.
L’amministrazione comunale, che pure ha apprezzato lo sforzo dell’organizzazione, non ha potuto valorizzare ulteriormente questo tentativo. In particolare, oltre al finanziamento in seno alle attività culturali di minor entità (finanziamento che nelle ultime ore si è esteso di un ulteriore 10% delle spese complessive stimate, dimostrando, comunque, sensibilità relativamente al valore dell’iniziativa), non è stato possibile concordare ed ottenere un investimento diretto dell’Assessorato al Commercio – che non ha portafoglio – per le politiche di Marketing territoriale e per i ticket servizi che avremmo voluto attivare.
Parliamo di un’area già interessata da interventi urbanistici significativi, ma lontana dalla più fortunata “zona franca”. Il salotto della città, si dice. Ma un salotto che ha sempre più le luci spente.
Quest’anno Strade d’Arte, oltre ad una più intensa presenza di micro-eventi con artisti, musicisti, cantautori, poeti, giocolieri, vignettisti lungo Corso Umberto e principali traverse, avrebbe ospitato “Strade di Bacco”, una degustazione di birre artigianali lungo le vie del centro e dentro gli androni dei portoni ottocenteschi del corso. Il costo del ticket per il percorso di degustazione – che comprendeva anche prodotti da forno tipici - sarebbe stato estremamente appetibile ed avrebbe attratto cittadini e consumatori in un raggio di 30km (ricordiamo cos’era “Calici di Stelle”?). Laboratori, spettacoli teatrali ed eventi ludici per bambini avrebbero attirato il target delle giovani famiglie (e soprattutto delle giovani mamme).
Nella serata del 4 il concerto dei Camillorè – esilarante gruppo folk barese che avrebbe richiamato un vasto pubblico diversificato per età e caratteristiche – in concomitanza con Strade di Bacco avrebbe tenuto migliaia di cittadini per le strade del centro fino alla mezzanotte. Da allora in poi sarebbero cominciati i saldi. A Molfetta prima che altrove.
La maggior parte del budget familiare destinato ai saldi viene consumato nelle prime 48 ore. Strade d’Arte puntava a sfruttare questa opportunità con un target più attento. Da conquistare (o da riconquistare). Con i linguaggi dell’arte (decine di proposte artistiche inedite) e il valore della nostra offerta commerciale (ove presente).
Ma tutto questo non avrà luogo.
Non siamo stati sufficientemente convincenti. Ma ci abbiamo creduto. Di questo ci scusiamo con tutti gli artisti coinvolti nell’iniziativa; con i Camillorè, Nabel, gli Automa; con i commercianti che ci hanno accordato fiducia; con le bravissime creative di 8+8; con i birrifici artigianali pugliesi aderenti e con quanti hanno creduto in noi. Ringraziamo, quindi, le associazioni di categoria Molfetta Shopping e Confesercenti Molfetta, per aver accordato ancora una volta la loro fiducia sul progetto artistico e politico di Strade d’Arte. Ringraziamo tutte le persone che hanno collaborato a vario titolo alla progettazione ed alla costruzione dell’iniziativa. Strade d’Arte è stata un’occasione persa per la città.
Arriveranno tempi migliori. Non dal cielo, però. Solo usando insieme testa e creatività. Solo ragionando in termini di comunità. Nel frattempo registriamo che Strade d’Arte non è adatta a Molfetta».