“Sono scappato per giocare”
HOCKEY - Parla il “ribelle” di Lernia
Il molfettese Domenico di Lernia quest'anno è in forza alla Salernitana (serie A2), lo abbiamo incontrato per parlare della sua ex squadra e della sua nuova esperienza.
Ventitre novembre 2002: le dice qualcosa questa data?
“Certo. Abbiamo sconfitto in casa nostra l'Hockey Club Molfetta per 3 a 2 e per me, De Bari e Picca (i tre “ex”, ndr) la vittoria ha avuto un sapore particolare”.
Loro erano i favoriti: cosa fece la differenza?
La nostra grinta”.
Gli obiettivi di inizio stagione del Molfetta paiono essere svaniti già dopo qualche match: crede che ciò sia dovuto agli uomini, alla guida tecnica, alla società o a contingenze sfavorevoli?
“Sicuramente l'organico è stato sopravvalutato”.
Un organico che si volle sfoltire in estate.
“A tal punto che adesso sono costretti a ricorrere ai ragazzini della Primavera per allenarsi…”.
Perché ha deciso di “emigrare” dopo tanti anni?
“Temevo di non trovare più spazio. Sono un tipo di giocatore che difficilmente fa bene entrando a partita in corso. Ho bisogno di giocare con continuità”.
Però, viste le prestazioni del Molfetta, forse avrebbe potuto riguadagnare il posto da titolare nell'immediato.
“Già”.
C'entra mica qualche legame di parentela?
“No, no”.
Dicono che non abbia digerito l'apertura della società ai giovinazzesi.
“Dicono”.
Dopo la bufera è tornato in buoni rapporti col presidente Fiorentini?
“Non ci frequentiamo. Al termine della gara contro i miei ex compagni a Salerno salutai quasi tutti. Non il Presidente: era già andato via”.
Vuol rimediare ora?
(Sorride).
Mister Poli mangerà il panettone?
“Sicuro”.
Le piace la nuova avventura?
“Mi trovo bene. Salerno è una splendida città. Eppoi torno a Molfetta dopo ogni gara”.
Il Molfetta è proprietario ancora del suo cartellino: cosa farà a fine stagione? Ritornerà a casa o sceglierà definitivamente Salerno?
“Non dipende solo da me. Ci sarà da accordarsi sul prezzo”.
Preferenze?
“Sbaglio o le ho detto che Salerno è una città meravigliosa?”.
Eugenio Tatulli