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Sobrietà onestà trasparenza e bene comune
15 febbraio 2013

Alto comportamento etico. Competenze, capacità, esperienza. Consapevolezza di servire la città in modo disinteressato. Ascolto, onestà e giustizia. Sostegno amministrativo alle classi più deboli. Rispetto dei cittadini. Perseguire il bene comune, senza mai essere subalterno o condizionato in qualsiasi maniera dalla interessi di singoli o di gruppi. Questi i principi basilari dei 16 punti del Codice etico dall’AC di Molfetta. Sobrietà, onestà e trasparenza devono essere basilari nell’azione politica, oltre al costante confronto con le altre componenti della società. Punto centrale del codice è l’impegno a «non concepire il gruppo stesso come centro di potere» e a controllarne le dinamiche sociali per evitare che i centri nevralgici dell’amministrazione pubblica siano occupati in modo dispotico. Ecco perché «ogni gruppo politico deve privilegiare nei suoi programmi, imponendolo sempre ai suoi candidati eletti, l’obiettivo di governare la comunità garantendo e difendendo i diritti fondamentali di tutte le persone, proteggendo in maniera particolare i più deboli, usando come strumento di governo la partecipazione e scegliendo come stile di lavoro e di comunicazione la trasparenza e la legalità». Rigettato il conflitto d’interesse e le varie incompatibilità tra ruoli professionali ricoperti e incarichi tecnico-politici, sarebbe opportuno che i componenti delle varie liste esprimessero competenza, correttezza e trasparenza, evitando improvvisazioni e fenomeni di opportunismo («non candidare nelle proprie liste chi in passato ha coperto ruoli di primo piano in altri gruppi politici ideologicamente diversi o comunque quanti sono adusi a disinvolti trasformismi partitici» e «sospendere dalla propria lista qualsiasi candidato che, durante la campagna elettorale, ricerchi consensi mediante la pratica del “voto di scambio”»). Altri punti imprescindibili per la futura maggioranza e opposizione saranno la fedeltà alle linee programmatiche presentate, senza «cercare mai apparentamenti con altri gruppi per logiche di interessi di parte o per qualsiasi altro motivo». Come anche la non candidatura o la sospensione da qualsiasi potere decisionale e da qualsiasi attività di «chiunque sia coinvolto in qualsiasi tipo di processo giudiziario o comunque sia oggetto di qualsiasi misura di prevenzione o leda con il suo comportamento l’etica del suo gruppo e dell’intera comunità» (impegno ad espellere chi ha subito condanne penali o sia coinvolto in qualsiasi forma di corruzione attiva o passiva, chi persegua interessi personali, diretti o indiretti o interessi di persone o di gruppi di persone a lui legate da qualsiasi tipo di vincolo). Infine, l’AC invita a bandire forme di «pressione impropria» nei confronti del Sindaco, degli assessori, dei consiglieri e dei funzionari amministrativi e a proporre al futuro Sindaco «una rosa di persone in grado di rappresentare al meglio il ruolo di amministratore efficace e onesto, basandosi solo su criteri di etica e di meritocrazia e non su logiche politiche di spartizione del potere e riconoscendo esplicitamente al sindaco il diritto di scelta finale».

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