Si dimette l’assessore regionale Delli Noci, dopo la richiesta di arresto: una scelta esemplare. Invece il sindaco di Molfetta Minervini rifiuta le dimissioni
Alessandro Delli Noci
MOLFETTA - L’assessore regionale allo Sviluppo Alessandro Delli Noci, accusato di associazione a delinquere finalizzata a corruzione, turbativa d’asta e frode nei finanziamenti pubblici, per il quale la Procura ha chiesto l’arresto ai domiciliari, si è dimesso non solo da assessore, ma anche da consigliere regionale.
Questa scelta è stata fatta per evitare l’arresto: “Mi dimetto da tutto”, ha detto “per salvaguardare l’Istituzione” ed esercitare pienamente e liberamente il diritto alla difesa e dimostrare la sua estraneità ai fatti.
Delli Noci ha negato qualsiasi scambio illecito con gli imprenditori, l’unico interesse – ha sostenuto – è stato quello di favorire gli investimenti in città.
I magistrati valuteranno le eventuali responsabilità e i presunti illeciti di Delli Noci, ma il suo comportamento con la scelta delle dimissioni, pur finalizzato ad evitare l’arresto, è da considerarsi responsabile e di esempio per il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, che rifiuta di dimettersi e quindi coinvolge la città nella sua vicenda, che ci auguriamo possa concludersi positivamente, ma che richiede un gesto di responsabilità sia per lui sia per l’istituzione che rappresenta, oltre che per la città che non può essere tenuta in sospeso per tutto l’iter giudiziario che potrebbe durare anni. Molfetta, hanno detto le forze delle opposizioni di sinistra e di destra, non può essere arrestata.
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