Rifondazione Molfetta. Battiti live: un'opportunità o la città in ostaggio?
MOLFETTA - «Dal 18 al 22 giugno si svolgerà a Molfetta l'edizione 2025 di Battiti live – dice Rifondazione Molfetta -.
Annunciato come grande opportunità per lo sviluppo turistico del territorio, il festival sembra trasformarsi nell'ennesima occasione buona per pesare sui fragili equilibri di una città in cronica difficoltà, in cui l'unica politica culturale messa in campo dall'amministrazione sembra essere fatta di eventi spot totalmente slegati dal contesto cittadino.
Eppure questa volta c'è qualcosa che sa ancora più di beffa. Parliamo di un periodo di quasi 3 settimane in cui il centro *antico*, prima per quanto riguarda Cala Sant'Andrea, zona in cui è stato allestito il maestoso backstage della manifestazione (persino dotato di piscina...), poi per alcune vie (Vico muro - Via Salvatore - Via Trescine - Via Termiti - Via Preti - Via Mammoni - via San Girolamo lato sinistro- Via Chiesa vecchia e Largo Chiesa vecchia- Vicolo Campanile) diventerà addirittura zona limitata al passeggio, quasi si trattasse di una piccola zona rossa, con i residenti costretti a ritirare un particolare pass per accedervi. *A questo si aggiungono i disagi per tutti i residenti delle zone limitrofe al grande palcoscenico, i quartieri storici della città, su tutti la città vecchia e il quartiere catecombe.*
Cosa c'è di bello nel rendere la propria città un palcoscenico senza la possibilità di vivere liberamente i suoi spazi comuni? È questa l'ennesima conseguenza, forse la più paradossale ma anche la più coerente, di anni in cui la politica culturale della città è passata solo attraverso canali *discutibili* e montagne di fondi da assicurare ad operatori esterni *al contesto cittadino*, il tutto senza la minima idea strategica per il futuro di Molfetta.
L'unica eredità che lasceranno alla città è il deserto che chiamano turismo, tutto racchiuso nell'immagine dell'ennesimo orizzonte chiuso allo sguardo dei suoi cittadini».