Sì del presidente Stefàno all'arresto dell'ex sindaco di Molfetta, Azzollini. Oggi il voto della Giunta per le immunità
Dopo che il Tribunale del Riesame di Bari ha respinto il ricorso contro la detenzione, si fa più difficile la posizione del presidente della commissione Bilancio del Senato. Il Pd voterà a favore, anche i grillini sono d'accordo e, sulla carta, c'è la maggioranza
MOLFETTA – C’è il sì del presidente della Giunta per le immunità del Senato, Dario Stefàno all’arresto dell’ex sindaco di Molfetta sen. Antonio Azzollini (Ncd) per il crac della Divina Provvidenza di Bisceglie.
Il parere di Stefàno è stato espresso ieri, mentre oggi è atteso il voto dell’intera giunta sulla richiesta detentiva ai domiciliari per il presidente della commissione Bilancio del Senato, da parte della Procura del Tribunale di Trani.
La maggioranza, dicono alcuni esponenti del Pd, si attende una proposta di sostanziale via libera ai magistrati, soprattutto dopo che il Tribunale del Riesame ha respinto il ricorso di Azzollini contro la richiesta di arresto. Per alcuni di loro, infatti, non sembrerebbe ravvisarsi, il cosiddetto «fumus persecutionis» (intento persecutorio).
La posizione del partito è cambiata rispetto a quella avuta nel dicembre 2014 quando espresse voto contrario all’uso delle intercettazioni su Azzollini, per l’altra inchiesta in cui l’ex sindaco di Molfetta è coinvolto: quella dell’appalto del nuovo porto commerciale.
Tra l’altro, c’è già un precedente, il Pd ha votato favorevolmente all’arresto anche per il proprio deputato Francantonio Genovese.
Il voto del Pd, unito a quello del Movimento 5 stelle costituisce la maggioranza, quindi, salvo sorprese, l’autorizzazione all’arresto dovrebbe essere concessa.
Prima della relazione di Stefano, in Giunta era stato ascoltato un altro esponente di Ncd: Giovanni Bilardi, coinvolto in un'inchiesta sulle spese pazze in Calabria.
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