Serena la Ghezza: atti concreti e non solo spot come in passato
L'intervista all'assessore al commercio e sport
poco più di tre settimane dalla nomina di assessore al Commercio, Pesca, Agricoltura, Sport e impiantistica, Serena la Ghezza, 38 anni, sposata, una figlia, spiega a Quindici lo stato in cui ha trovato i settori di sua competenza. La più giovane tra gli assessori a soli 38 anni, fino al ricevimento dell’incarico nel governo della città, ha svolto l’attività professionale presso CAF e Patronato, oltre ad essere una grande appassionata di sport avendo fatto parte della squadra di hockey femminile di Molfetta, con la quale ha partecipato a numerose competizioni agonistiche a livello nazionale, ma anche mondiale, tra cui i campionati di hockey femminile in Brasile. In poche battute, il neo assessore, ha tracciato un quadro, sebbene non completo dato l’esiguità del tempo a disposizione, complesso che si va man mano componendo di tassello in tassello, muovendo le mosse soprattutto dall’ascolto delle istanze di categoria e dallo studio della situazione degli atti per ciascuna delega». Quale situazione ha ereditato il Suo assessorato, sotto il profilo fattuale, per ciascuna delega? «In questi anni il sostegno alla pesca e all’agricoltura è stato affidato ad interventi spot. Invece, soprattutto la pesca, è un settore in cui molto si può fare e subito, specialmente grazie ai fondi europei affidati ai “GAC – Gruppi di azione costiera”, i cui bandi scadono proprio nel mese di luglio, e possono essere destinati ai pescatori ma anche alla riqualificazione della costa. Per quanto riguarda la delega all’agricoltura lavoreremo all’attivazione del tavolo verde con i produttori annunciato in campagna elettorale, dal prossimo anno partiranno altri bandi importanti, che consentiranno di rafforzare il potenziale dei nostri prodotti agricoli locali. Dobbiamo insistere sulla loro valorizzazione anche mediante sagre ed eventi cittadini sponsorizzati in tutto il territorio regionale. Possono diventare una occasione per implementare il settore agricolo ma anche quello turistico e commerciale. A Molfetta non esiste un piano del commercio, l’ultimo risale al 18 aprile del 2006, cioè tre anni prima che scoppiasse la crisi. A oggi è sotto gli occhi di tutti lo stato di spopolamento in cui si trova il corso Umberto, anche a causa della forza attrattiva esercitata dal polo commerciale nella zona Asi. Dobbiamo studiare e mettere in atto un piano che sia in grado di riequilibrare i rapporti tra centro e zona artigianale e industriale. Ci sono poi altri problemi di cui soffrono i commercianti del centro, che vivono della loro onesta attività, legati alle carenze strutturali di parcheggi e servizi a partire dal semplice rilascio del grattino. Per questo il piano del commercio dovrà essere realizzato di concerto a un nuovo piano della mobilità che ripensi il sistema della sosta in centro e promuova l’uso dei mezzi pubblici, anche per raggiungere la zona industriale. In ultimo, ma non per importanza, lo sport. Il 10 e 11 luglio abbiamo convocato tutte le società sportive per fare una ricognizione che ci permetta di aggiornare gli albi e dare ascolto a tutte le istanze provenienti dalle società o associazioni sportive. Sarà importante rivedere tutte le convenzioni stipulate tra il Comune e le società sportive le cui tariffe sono ferme al 2003, ciò significa che l’incidenza dei costi da sostenere per la gestione degli impianti, in considerazione degli introiti derivanti da ognuna, attualmente grava eccessivamente sul Comune che sarà chiamato a mettere a norma molti di essi». Come si sta concentrando la sua attività in questo momento? « A t t u a l - mente, considerando che sono assessore da tre settimane, sto cercando in primis di costruire una mappa dei bisogni, ascolto le istanze di tutte le associazioni sportive, dei commercianti, dei pescatori. Tutte categorie che nonostante le grida di aiuto non hanno mai avuto ascolto, ma soprattutto risposte. Stiamo ricevendo telefonate, mail, istanze da tutte le associazioni di categoria, le associazioni sportive ci chiedono di verificare di persona le condizioni in cui sono costrette a operare. Ed è quello che sto facendo, attraverso una serie di sopralluoghi in tutti gli impianti di proprietà del Comune. Dopo aver completato questo giro lavoreremo alla predisporre dei piani specifici che contemplino le loro esigenze e i nostri obiettivi programmatici, ovviamente anche in considerazione del budget di spesa che il precario stato dei conti che abbiamo ereditato ci consentirà. Per questo sarà necessario rinnovare la collaborazione con gli enti locali, tra cui Regione e la Provincia». Quali sono le sue priorità? «Dobbiamo ridare agibilità alle strutture sportive che ospiteranno le competizioni agonistiche, tra cui il Paolo Poli, l’impianto di viale Gramsci ed il Petrone, in considerazione del fatto che la pallavolo disputerà la stagione in A1, il basket è in B2 e il calcio, forse grazie ad un ripescaggio sarà in serie D. Ciò significa che la città di Molfetta si troverà ad ospitare squadre che gareggiano in classi importanti per cui è necessario fornire gli impianti agibili per la competizioni che queste si squadre si troveranno ad affrontare. E al momento le situazioni di criticità sono davvero tante e il rischio che le prime partite di campionato siano ospitate in impianti sportivi a norma in altre città è molto alto. Poi, stiamo affrontando il tema legato alla concertazione delle attività commerciali con le attività culturali in modo da valorizzare l’attrattività turistica della nostra città. Di concerto con l’assessorato al turismo dobbiamo lavorare perché oltre ai musei, negli stessi orari, siano aperti i negozi in centro in modo da garantire sevizi adeguati a soddisfare chi sceglie di passare alcune giornate di vacanza nella nostra città».