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Scuola: effetti Fioroni e riforme Gelmini
15 settembre 2008

Riforme no stop. La scuola, da un decennio protagonista del dibattito politico, si presenta diversa ma non troppo. In linea con il perfetto stile italiano sembra che il gioco preferito dei ministri dell'Istruzione che si sono susseguiti in questi anni sia stato quello di invalidare il lavoro del loro predecessore apportando più o meno inutili variazioni. Tuttavia la riforma proposta dal Ministro Fioroni può essere considerata una piccola inversione di marcia, anche se molto discutibile, al fine di conferire maggiore serietà al sistema di istruzione pubblica. Sono state reintrodotte la sospensione di giudizio sui quadri di valutazione al termine delle lezioni, le verifiche per sanare il debito formativo a conclusione di corsi di recupero estivi e la bocciatura in seguito al sette in condotta. Quindici si è interessato di individuare gli effetti prodotti da quest'anno di riforma nelle scuole superiori cittadine. Unanime la voce degli amministratori scolastici a riguardo dei serratissimi tempi a disposizione per l'organizzazione e l'allestimento del recupero estivo. A ciò si è aggiunta anche la mancanza di fondi che ha costituito forse il maggiore ostacolo e ha comportato in alcuni casi la riduzione delle ore di lezione (secondo la riforma comprese tra 15 e 20) o addirittura la non attivazione dei corsi aventi pochi iscritti. Ad esempio l'IPSSC (istituto professionale per i servizi sociali e commerciali) ha previsto degli sportelli “didattici” per le materie considerate di più facile apprendimento e con un numero ridotto di rimandati. Gli studenti hanno condotto uno studio autonomo con il supporto dei docenti resi a disposizione per eventuali dubbi e chiarimenti, metodo che ha avuto un esito del tutto positivo. Ogni istituto, tuttavia, ha conservato una certa autonomia nella gestione dei periodi di svolgimento dei corsi con le conseguenti verifiche. In molti hanno preferito fare le lezioni a conclusione di quelle ordinarie e, invece, rinviare gli esami a fine agosto; altri hanno regolato il numero di ore di recupero in base alla difficoltà che gli alunni di solito incontrano nell'apprendimento della materia. In generale, comunque, la percentuale di non promossi all'interno dei singoli istituti non ha subito un incremento rilevante ad eccezione dell'ITIS. Inoltre si è verificata una dicotomia tra studenti che si sono fortemente impegnati per sanare le loro lacune e quelli che, anche se pochi, hanno valutato superficialmente la situazione e sono stati respinti. La reazione degli alunni all'ostacolo estivo è stata sicuramente positiva. Infatti gli studenti pur di evitare lo studio durante la canicola estiva iniziano il nuovo anno scolastico con un proposito diverso: impegnarsi, ma quel tanto che basta per “passare l'anno”! Intanto continua la “rincorsa” al cambiamento con le ennesime riforme. Se fino a giugno il sette in condotta era sufficiente per bocciare, ora la soglia è stata abbassata al cinque e in più questo voto contribuirà a determinare la media del giovane. Per la scuola secondaria di primo grado e per quella primaria è stato prevista la sostituzione dei giudizi con i voti in decimi e la reintroduzione del grembiule. In più a partire dal 2009 sarà ristabilita la vecchia consuetudine del maestro unico. Tutti cambiamenti formali ma non sostanziali. E la scuola italiana attende ancora la famigerata Riforma.
Autore: Serenella d'Ingeo
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