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Scoperto residuato bellico nelle acque fra Torre Calderina e Lido Nettuno
09 settembre 2008

MOLFETTA - Lo scorso giovedì, intorno a mezzogiorno, i volontari dell'associazione ambientalista Marevivo, mentre erano impegnati in operazioni di monitoraggio della costa, si sono imbattuti in una bomba che si presume risalga alla seconda guerra mondiale. “A prima vista ci è apparsa come una bombola di gas abbandonata – ha rivelato Raffaele Annese, uno dei sub impiegati nell'immersione (gli altri erano Ottavio Balducci e Giuseppe Del Vecchio) – ma poi la forma caratteristica di un residuato bellico ha scalciato via ogni dubbio”. Si tratta di un cilindro metallico completamente rivestito da incrostazioni di organismi marini ed alghe, della lunghezza di circa 120 cm e del diametro di circa 20 cm. L'oggetto si trova a 150 metri dallo stabilimento balneare ed a 30 metri circa dalla riva, incastrato in una fenditura del fondale roccioso ad una profondità di circa 1.8 mt. Il punto in cui si trova l'oggetto è attualmente segnalato da un pedagno che i sub hanno provveduto ad installare immediatamente dopo il ritrovamento. Immediata è stata la segnalazione alla capitaneria d porto che stamane assieme al reparto sminatori ha effettuato un sopralluogo ma non è riuscita ad effettuare i dovuti rilevamenti a causa del mare mosso e della sua conseguente torbidità che hanno reso impossibile una visione limpida del fondale. Nei prossimi giorni le autorità competenti faranno un ulteriore tentativo e verranno presi i relativi provvedimenti. Ancora una volta va un plauso alle associazioni di volontariato di Molfetta (e in questo caso “Marevivo” che era là per monitorare lo stato del fondale marino e alla ricerca di un riscontro circa la presenza di “Poseidonia oceanica”, mucillagine e “Ostreopsis ovata/alga tossica”) che si impegnano per salvaguardare il nostro territorio e la nostra incolumità senza ottenere mai i doverosi riconoscimenti da parte dei cittadini e di chi di dovere. Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi circa l'iprite presente in località Torre Gavetone adesso bisogna prendere atto che anche questa volta si è rischiata l'incolumità dei bagnanti, visto che l'ordigno è attualmente inesploso, e che non c'è soltanto il porto da sminare ma altresì tutti i circa 12 chilometri di costa molfettese.
Autore: Francesco Tempesta
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