Scempio alla prima cala: realizzato un muro di cemento di 3 metri sulla spiaggia
INCHIESTA –“Intervento frettoloso e irregolare, senza progetto, né delibera”, denuncia il centro-sinistra
Muro della discordia. Il nuovo look della prima cala fa discutere: non solo alberi, strade allargate e rampe per disabili, ma anche svariati metri cubi di cemento armato. A pochi metri dal mare, nella zona della spiaggia adiacente allo stadio Paolo Poli, è stato innalzato un muro alto circa 3 metri. Cemento armato rivestito di pietra, "opportunamente camuffato", come ha detto pure qualcuno in consiglio comunale.
"Un'opera necessaria per contenere una scarpata che rischiava di franare, sul lato occidentale della prima cala”, hanno dichiarato sulle prime dal palazzo. E' lì, a ridosso dello stadio, che il litorale presentava il dislivello più forte.
Forti perplessità sono state subito sollevate dal locale circolo Legambiente. "Quel muro sulla battigia è solo l'ennesimo intervento di cementificazione subìto dalla nostra costa", si legge in un comunicato stampa diffuso dall'associazione ambientalista. “Sul posto non esistono neppure cartelli che informino sulla natura dell'intervento, sull'entità e sulla gestione dei lavori”. E proprio in ordine alla legittimità dell'opera, il circolo Legambiente ha inviato una richiesta di chiarimenti alla Soprintendenza ai beni ambientali.
Anche sull'opportunità dell'opera, l'associazione ha dichiarato: “E' davvero paradossale l'idea di innalzare muri di cemento sulle spiagge, che, com'è stato dimostrato anche altrove, possono anche accelerare il processo di erosione costiera generato dal moto ondoso, oltre a produrre inevitabilmente alterazioni permanenti e irreversibili del paesaggio costiero". Quel muro, insomma, ha violato l'autenticità di un tratto di costa e tutto l'intervento, nella sua complessità, ne ha "ingessato" e modificato la naturalità. Le spiagge devono essere fruibili, certo, e sicure per i bagnanti. "Oggi però - aggiunge la Legambiente - la prima cala dà più l'impressione di essere una "spiaggia rifatta" e non "recuperata", né tanto meno restituita al suo volto originario".
Denuncia dell'opposizione in consiglio comunale
Del famigerato muro della prima cala, si è occupato anche il consiglio comunale, nella seduta dell'11 giugno. A prendere la parola per "fatto grave" a nome dell'opposizione di centro-sinistra, Antonello Zaza, consigliere di Rc. "Quell'intervento - ha esordito Zaza - non è supportato da un progetto, né da un'autorizzazione demaniale, né da una delibera o da una dirigenziale che attesti gli impegni di spesa stabiliti per quest'opera".
Non ci sarebbero, insomma, soltanto problemi di impatto paesaggistico e ambientale, ma anche "gravi anomalie nella procedura", ha aggiunto Zaza. "Sappiamo soltanto che i lavori hanno coinvolto la Multiservizi Spa, pur in mancanza di un conferimento ufficiale da parte del Comune, e che successivamente la stessa Multiservizi ha affidato la realizzazione dell'intervento a un'altra ditta, fatto, anche questo abbastanza strano".
Pronta la risposta dell'assessore ai lavori pubblici del centrodestra, Francesco Visaggio, presente in consiglio comunale. "Si sta sollevando troppo clamore su quest'opera", ha dichiarato l'assessore. "La prima cala versava in uno stato di degrado elevatissimo: abbiamo ritenuto doveroso sin da agosto dell'anno scorso, programmare una serie di interventi in quella zona, per abbellirla e valorizzarla".
Quanto al muro, si sarebbe trattato di un'opera urgente, realizzata a fronte di un'emergenza. "Tra gli interventi programmati, ci era sembrato prioritario allargare la strada di accesso alla spiaggia, realizzare un marciapiedi per i pedoni e costruire anche un apposito percorso per portatori di handicap che sarebbe arrivato fin sugli scogli". Ma durante i lavori è accaduto un incidente. "Il mezzo dell'Asm che avrebbe dovuto rimuovere un cumulo di detriti sulla costa, ha provocato uno smottamento: un fatto che ci ha costretti, a salvaguardia dell'incolumità dei primi bagnanti d'estate, a costruire d'urgenza un muro di sostegno".
E' questa la spiegazione fornita in consiglio comunale. Se non c'è traccia di autorizzazione o di impegni di spesa, è perché l'opera, non prevista, ha tamponato una situazione di "pericolo per la pubblica incolumità", ha ribadito Visaggio.
“Illegittimità amministrative”
Nel frattempo l'opposizione convoca una conferenza stampa. Venerdì 14 giugno, in sala stampa, si parla ancora del muro. "Quell'opera nasconde illegittimità di ordine amministrativo", è stato il coro unanime dei consiglieri di minoranza.
"Non mettiamo in discussione la necessità di infrastrutturare la costa - ha esordito Nino Sallustio, consigliere della Margherita - ma non possiamo fare a meno di dire alla città che dietro quel muro esistono gravi irregolarità".
"Oggi ci ritroviamo un muro di cemento armato sulla costa - ha ribadito Antonello Zaza - senza sapere chi ne è il responsabile o quanto costerà alle casse comunali". "Alla Multiservizi - ha continuato Sallustio - sono stati affidati i lavori solo verbalmente".
E sulla natura dell'intervento, sul merito dell'impatto paesaggistico e ambientale, i consiglieri di opposizione dichiarano: "Quel muro è oggi rivestito in pietra, ma sotto quella veste, ci sono molti metri cubi di cemento armato, adagiati sulla battigia a pochissimi metri dal mare e sulla foce di una lama, e non esiste alcuno studio geologico che motivi e giustifichi quell'intervento".
Un intervento senza progetto
Inizia un mese fa la storia del muro della prima cala. "I lavori sono iniziati il 17 maggio - ha raccontato Antonello Zaza nel corso della conferenza stampa - quando ancora non esisteva neppure una bozza di progetto: i primi atti sono note emesse dallo Sportello unico il 30 maggio, mentre solo il 6 giugno parte dal Comune la richiesta all'Ufficio Demanio della Regione Puglia relativa all'autorizzazione a realizzare interventi su territorio demaniale: quell'autorizzazione arriverà solo l'11 giugno".
Ma l'amministrazione comunale, secondo quanto dichiarato dall'assessore Visaggio, ha parlato di "intervento urgente", non previsto all'inizio: un muro di contenimento eretto per garantire la "salvaguardia dei bagnanti". "Anche stando così le cose - ribatte e conclude Zaza - non possiamo fare a meno di rilevare che per i lavori previsti sin dall'inizio (l'allargamento della strada, la realizzazione della rampa per disabili, il rifacimento di alcuni muretti a secco) non esistesse un progetto".
Tiziana Ragno