Scandalo del nuovo porto di Molfetta, nuova sconfitta giudiziaria per il sen. Azzollini: archiviata la sua denuncia contro i magistrati di Trani
MOLFETTA – Nuova sconfitta giudiziaria per l’ex sindaco di Molfetta, sen. Antonio Azzollini, nella sua battaglia contro i giudici della Procura di Trani che lo hanno indagato per la presunta maxi frode da 150 milioni di euro relativa alla costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta. E’ nota la scarsa disponibilità del senatore molfettese nei confronti della giustizia, per sfuggire alla quale ricorre sempre alla copertura dell’immunità parlamentare.
Tutto nasce da una denuncia per abuso di ufficio presentata dallo stesso Azzollini nei confronti del procuratore aggiunto della Repubblica di Trani, Francesco Giannella e dei sostituti Michele Ruggiero, Antonio Savasta e Giuseppe Maralfa (oggi in servizio alla Procura distrettuale antimafia di Bari), che avevano lavorato alle indagini sul porto di Molfetta, sfociate in numerosi arresti eccellenti.
Il giudice delle indagini preliminari di Lecce (Tribunale competente quando sono indagati magistrati di Trani), Giovanni Gallo, malgrado l’opposizione di Azzollini ha archiviato il fascicolo in quanto «non è emerso alcun dato rilevante per poter ritenere integrato l’elemento soggettivo del reato ipotizzato e non risulta essersi integrata nessuna violazione di legge. La notizia di reato appare essere oggettivamente infondata».
Secondo la denuncia del senatore, la Procura, intercettando il telefono dell’ing. Vincenzo Balducci, dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Molfetta, con il quale Azzollini aveva frequenti contatti telefonici, voleva intercettare lui direttamente. Secondo la denuncia, la Procura di Trani avrebbe omesso di evidenziare che le intercettazioni si basavano sull’accusa di associazione per delinquere.
Azzollini fu poi salvato dai suoi colleghi del Senato che vietarono l’uso di quelle intercettazioni da parte della Procura della Repubblica di Trani.
© Riproduzione riservata