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Rivoluzionata la processione del Sabato Santo ATTUALITA'
15 aprile 2006

Importanti novità per i cultori delle tradizioni popolari cittadine connesse alla Settimana Santa. La processione della Pietà, accompagnata il Sabato Santo da altre sei statue in cartapesta di Giulio Cozzoli, inizierà alle ore 4.15, movendo dalla Cattedrale anziché dalla Chiesa di Santa Maria degli Afflitti (Purgatorio). L'uscita della “Pietà”, cadenzata dallo struggente tema del “Dolor”, si verificherà alle 5 in punto; l'itinerario dei simulacri si concluderà con il rientro in Cattedrale alle 14,30. A provocare questo terremoto nell'organizzazione a maglie compatte dell'Arciconfraternita della Morte l'impossibilità di mantenere la tradizione dell'uscita dalla Chiesa del Purgatorio, attualmente in restauro, e la necessità di appoggiarsi alla Cattedrale, adeguandosi alle esigenze imposte dall'officio dei culti. La soluzione appare dettata da contingenze e non bisogna pertanto ipotizzare un'intenzione di affiancare in maniera permanente l'uscita in notturna della Pietà a quella alle 3.30 della suggestiva e antica processione dei Misteri (con le statue in legno in prevalenza d'epoca rinascimentale), organizzata dall'Arciconfraternita di S. Stefano. Una tradizione non di certo recente quella dei simulacri che sfilano di notte: i primi Misteri pare compissero il proprio tragitto la sera del giovedì prima e del venerdì poi; nel 1850 si sancì l'uscita alle quattro del mattino del Venerdì, con momentaneo spostamento nelle ore pomeridiane tra il 1956 e il 1988. La processione del Sabato Santo è addirittura nata in notturna (1796): è stata l'introduzione del novus ordo a rimodellarne gli orari. Come ha accolto la notizia la cittadinanza? Alcuni confratelli, interpellati, convengono nell'asserire che la soluzione in questione è stata adottata per necessità. “Lo spostamento non fa piacere a nessuno, tanto più che molti di noi amano comunque assistere all'uscita dei Misteri. Non si poteva però fare altrimenti; in Cattedrale siamo ospiti e dobbiamo rispettarne le necessità cultuali. Del resto sarà così soltanto per quest'anno”. Un senso di soddisfazione sembra serpeggiare nel clero. “La ritirata si concludeva a ridosso della Veglia pasquale. Molti di noi dovevano fare i salti mortali per conciliare la partecipazione alla processione con la necessità di tornare in parrocchia e predisporre tutto per la celebrazione dell'Eucarestia. Per non parlare del fatto che questo tipo d'organizzazione finiva spesso col distogliere i fedeli dalla partecipazione ai sacramenti...”. Non mancano nelle parole degli intervistati spunti di polemica verso la cittadinanza, che talvolta sembra dimenticare, per la dedizione alle tradizioni popolari, l'importanza di vivere la Pasqua con maggiore tensione alla spiritualità. I molfettesi non sembrano entusiasti della novità. I più ottimisti sostengono che “il gioco potrebbe valere la candela”, se solo sortisse come effetto una maggiore partecipazione alla veglia. È però vero che chi seguirà le due processioni in notturna dovrebbe trascorrere, per intervenire anche alla veglia, ben tre notti insonni consecutive. Potrebbe dunque finire con l'essere penalizzato da questa situazione proprio il momento che si aspira a salvaguardare. Altri obiettano che chi, per lavoro, non poteva assistere alla processione dei Misteri sarà ora impossibilitato anche a presenziare a quella del Sabato, in passato più accessibile proprio grazie alla ritirata alle 21 circa. I più scontenti sembrano gli anziani, che attendono con ansia le festività pasquali proprio per veder sfilare le statue dei misteri e di Cozzoli. Accanto all'aspettazione in alcuni s'ingenera un senso di inquietudine, figlio del timore che ogni anno possa essere l'ultimo. “Siamo sicuri che fosse l'unica soluzione possibile?”; “Già mi dispiaceva non vedere l'uscita dei Misteri; quest'anno non parteciperò neanche a quella della Pietà”; “Alle quattro è troppo presto. Era meglio prima...” Qualche cultore ad oltranza dell'antico segnala invece il fascino del ritorno a una remotissima tradizione. A destare maggiori perplessità la considerazione che la stessa processione dei Misteri è ormai evento difficile da gestire e mobilita vigili e carabinieri nel duro compito di mantenere l'ordine. Gruppi di giovinastri ubriachi, poco interessati alla valenza spirituale dell'avvenimento, scorazzano per la città compiendo atti di vandalismo e molestando chi, per sua sfortuna, si ritrova isolato. A chi esce nelle prime ore del mattino del Venerdì, Molfetta appare un campo di battaglia o, peggio, un porcile. Che queste scorribande possano moltiplicarsi a causa dell'uscita notturna anche delle statue di Cozzoli non si può escludere. C'è chi addirittura invita a riconsiderare l'orario di uscita dei Misteri, in un momento in cui il livello d'inciviltà e di insicurezza nella nostra città tocca preoccupanti vette. Alla vigilia della Settimana Santa, aspettative e apprensioni fanno da corollario all'insolita risoluzione. A ritirata avvenuta, l'arduo compito di abbozzare un bilancio...
Autore: Gianni Antonio Palumbo
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