Riunione dei partiti di centrosinistra: si va verso una soluzione
MOLFETTA – 31.12.2005
Sebbene in un quadro ancora molto confuso, sembra intravedersi una soluzione alla intricatissima situazione venutasi a creare a seguito delle consultazioni primarie per la individuazione del candidato sindaco del centrosinistra, svoltesi lo scorso 4 dicembre e vinte, come noto, da Lillino Di Gioia (nella foto). Molti partiti, ancora oggi, non si sono espressi chiaramente per il riconoscimento politico del risultato conseguito dal candidato sostenuto dai movimenti civici centristi, e nella serata di ieri si è svolto l'ennesimo incontro tra le forze politiche dell'Unione per cercare di porre finalmente un punto fermo in una vicenda che continua a trascinarsi stancamente, da quasi un mese, tra riunioni, vertici ed incontri, molti dei quali assolutamente inconcludenti. Nella serata di ieri pare che qualche passo in avanti sia stato fatto. Non che si sia giunti a definire una posizione ferma e condivisa da tutte le forze politiche del centrosinistra (sarebbe stato davvero pretendere troppo!), ma quanto meno pare che in molti si stiano finalmente rendendo conto che non ci possono essere alternative al risultato emerso dalle urne delle primarie e che quindi, in un modo o nell'altro, questo va accettato. Un passo in avanti non da poco, considerando gli umori dell'immediato dopo-voto. Altri, al contrario, continuano a rifiutare il riconoscimento politico del risultato conseguito da Di Gioia e, in barba ad accordi, patti e “codici etici”, con tanto di firma in calce dei segretari politici, sembrano intenzionati a rompere con la coalizione e dichiarano di voler andare fino in fondo, presentando una candidatura alternativa. Insomma, almeno si sta uscendo da quel limbo paludoso, fatto di silenzi, tatticismi e mezze dichiarazioni, in cui i partiti del centrosinistra (ed i loro dirigenti) sembravano caduti a seguito del 4 dicembre e tutti si apprestano ad assumersi la responsabilità di scelte che, a seconda dei diversi punti di vista, possono apparire condivisibili o meno. Ma almeno, finalmente, si comincia a parlare di “scelte” e non più di rinvii.
La situazione, al momento, è in questi termini: i Ds, rappresentati dal presidente Mimmo Favuzzi e dal segretario Mino Salvemini, hanno ribadito la posizione emersa nel direttivo e nell'assemblea degli scorsi giorni e cioè che, in assenza di fatti nuovi, il disconoscimento politico delle primarie sarebbe impossibile ed immotivato, e che occorre, a questo punto, mettersi urgentemente al lavoro da un lato per l'individuazione delle linee programmatiche in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno e, dall'altro, per il rafforzamento della coalizione. Allo stesso tempo il segretario della sezione locale della “Quercia”, Mino Salvemini, candidato alle primarie arrivato alle spalle di Di Gioia, si è dichiarato del tutto indisponibile ad una eventuale candidatura alternativa a quella del candidato emerso dalle urne del 4 dicembre, in quanto assolutamente non disposto, per ragioni di serietà e convincimento politico, a rimangiarsi la promessa, fatta nel corso della campagna elettorale delle primarie, di sostenere lealmente il candidato vincitore, chiunque fosse stato. La ferma e decisa presa di posizione dell'avv. Salvemini ha fatto venire meno la proposta avanzata da alcune forze politiche che avevano proposto proprio al segretario locale dei Ds la candidatura a sindaco in alternativa a Di Gioia e ha così contribuito a sgomberare il campo da possibili equivoci che rischiavano di ingenerarsi. Da registrare l'assenza, alla riunione di ieri, dei rappresentanti di Sdi e Comunisti Italiani che però, nell'ottica del progetto della “Sinistra Unita” (da cui sembra essersi sfilata subito dopo le primarie, la sola Rifondazione Comunista, con le dimissioni della segreteria che aveva perseguito quella strada), dovrebbero – il condizionale è d'obbligo in questa convulsa fase – attestarsi sulle stesse posizioni espresse dai Ds.
Sulla medesima lunghezza d'onda il segretario della locale sezione dell'Udeur, Pino De Candia, che ha confermato anche a noi di Quindici, questa mattina, che “la città, dopo quasi un mese in cui la coalizione ha tergiversato, ha bisogno di chiarezza e visti gli accordi stipulati prima delle primarie (che l'Udeur ha sempre dichiarato di non volere) ora non si può pensare di mandare tutto all'aria. Il risultato va rispettato ed occorre mettersi subito al lavoro per creare le condizioni, nel rigoroso rispetto del documento politico e programmatico sottoscritto da tutti, perché il centrosinistra vinca la sfida del prossimo anno”.
A questo punto la Margherita, che aveva subordinato una eventuale decisione di disconoscere il risultato delle primarie solo alla condizione che vi fosse l'unanimità da parte di tutti i partiti dell'Unione, vista la posizione assunta dai Ds e dall'Udeur, ha dichiarato che, in assenza di alternative, la strada maestra non può che essere quella del riconoscimento del risultato delle primarie. La Margherita, rappresentata nella serata di ieri dal coordinatore locale Cosmo Altomare, dal consigliere comunale Nino Sallustio e da quello provinciale Mimmo Cives, ha però espresso la necessità di dover fare un altro passaggio interno al partito, con una assemblea che dovrà tenersi nei prossimi giorni per ratificare questa scelta.
D'altro canto i Socialisti Autonomisti di Pietro Centrone ed i Repubblicani Europei di Franco Altomare hanno ribadito ieri la volontà di non sostenere la candidatura di Lillino Di Gioia ed hanno dichiarato che ribadiranno questa posizione anche nella riunione tra tutti i partiti del centrosinistra fissata per il prossimo 3 gennaio e convocata dal candidato sindaco per fare il punto della situazione e per avviare la campagna elettorale in vista dell'appuntamento delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Anche Rifondazione Comunista, rappresentata dal consigliere provinciale Antonello Zaza (essendosi dimesso, come detto, tutto il direttivo, assieme al segretario, Gianni Porta), ha ribadito quanto già noto e cioè l'impossibilità a riconoscere la candidatura emersa dalle consultazioni primarie in quanto gli iscritti ed i simpatizzanti si sono già più volte espressi in tal senso nelle diverse assemblee tenutesi in questo periodo, ed il partito, non recependo l'indicazione emersa dalla base, registrerebbe una emorragia in termini di consenso assolutamente inaccettabile. Il partito della “falce e martello” dovrebbe quindi correre da solo alle prossime amministrative e ritorna in pista, in queste ore, come possibile candidata, l'avv. Paola Zaza, nome già circolato come eventuale candidato di Rifondazione alle primarie, prima che fosse varato il progetto della “Sinistra Unita” e che la stessa Rifondazione scegliesse di sostenere la candidatura del segretario locale dei Ds, Mino Salvemini.
L'appuntamento ora è fissato per il prossimo 3 gennaio per la riunione convocata dal candidato sindaco, Lillino Di Gioia, con tutte le forze politiche del centrosinistra al fine di fare il punto della situazione e avviare la campagna elettorale della coalizione in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. In quella circostanza tutti dovranno dire con certezza quale posizione assumono, in modo da chiudere definitivamente questa partita ed aprirne un'altra, questa sì, decisiva. Nell'interesse della città.
Giulio Calvani