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Riordino ospedaliero, oggi il presidente Fitto in consiglio comunale
22 agosto 2002

MOLFETTA – 23.8.2002 Arriva oggi a Molfetta, alle 17,30, il presidente della Regione, Raffaele Fitto (nella foto), per illustrare nella sala del consiglio comunale (Palazzo Giovene, piazza Municipio) il piano sanitario regionale che prevede la chiusura di alcuni reparti, fra cui chirurgia che viene trasferita a Bisceglie che diventa unità chirurgica, mentre Molfetta diventa unità medica. Dopo le proteste che hanno accolto il “governatore” della Regione Puglia a Terlizzi, per il trasferimento a Corato del reparto di Ostetricia e ginecologia, si teme che anche a Molfetta possano esserci contestazioni, anche se, in realtà, i molfettesi non hanno dimostrato un grande attaccamento al proprio ospedale, come è avvenuto per la popolazione della vicina Terlizzi. E' evidente che questo atteggiamento dimostra, purtroppo, scarso amore e considerazione dei cittadini locali per il proprio ospedale. Qualche giorno fa il consiglio comunale in seduta straordinaria sul problema dell'ospedale aveva raggiunto l'unanimità sulla richiesta alla Regione di rivedere il piano, evitando il declassamento di Molfetta a favore di Bisceglie. Intanto i partiti di opposizione Unione di centro, Margherita, Socialisti democratici italiani, Verdi, Democratici di sinistra, Comunisti italiani, Partito della rifondazione comunista preannunciano per le 17 di oggi in piazza municipio una manifestazione pacifica. Fitto troverà ad attenderlo un gruppo di dimostranti che vogliono esprimere le loro perplessità per la sorte dell'ospedale. In un volantino dal titolo "con la salute non si scherza", i partiti di opposizione sostengono che dopo averlo per anni dequalificato, “il Centrodestra della Regione liquida l'ospedale di Molfetta per inventarsene un altro a Bisceglie. Nel frattempo introduce i ticket e premia i direttori generali responsabili del fallimento. Intanto il sindaco del governo a rete balbetta e il sen. Azzollini tace nell'umiliazione. La Molfetta civile non si può rassegnare. Bisogna battersi perché il nostro ospedale ritorni al suo antico prestigio. La tutela della salute di tutti è il primo bene pubblico. La protesta ha come obiettivo quello di costringere il “governatore” Fitto ed il centro destra a revocare l'assurda chiusura di fondamentali reparti dell'ospedale di Molfetta, ed impedire il trasferimento in altri viciniori ospedali, di servizi sanitari, strutture e competenze professionali; invitare il governatore Fitto a revocare il ticket sulle ricette (quattro euro per due medicinali), che in altre regioni non si paga; ricordare agli esponenti di governo regionale e locale che il “Preventorio”, da tempo ristrutturato con i soldi dei contribuenti, inaugurato ben tre volte (nelle campagne elettorali), è destinato nuovamente al degrado: si decidano o a utilizzarlo per la riabilitazione, o a restituirlo alla città, per uso sociale; invitare sindaco e partiti di centro destra (i tessitori del fantomatico “governo a rete”), latitanti nella difesa dei diritti dei cittadini, a porre fine all'uso elettoralistico e clientelare dell'ospedale, che ne ha minato l'efficienza sanitaria e ne ha incrinato l'affidabilità verso i cittadini; rivendicare il diritto alla sanità pubblica e non dequalificata, che la Regione Puglia sta smantellando con: l'aumento delle tasse, lo 0,50% dell' addizionale Irpef; il ripristino dei ticket; gli sprechi negli appalti e le carenze di personale”. Michele de Sanctis jr.
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