Rinascere: La maggioranza scricchiola ma il sindaco di Molfetta non molla la poltrona. Fino a quando vorrà tenere la città ostaggio della sua ambizione?
MOLFETTA – Nuovo attacco del Movimento politico “Rinascere” (Felice Spaccavento) a Molfetta: «Il rinvio del Consiglio comunale previsto per il 28 luglio scorso per l’approvazione della salvaguarda degli equilibri di bilancio, rappresenta l’ennesimo segnale di una maggioranza giunta ormai al capolinea e incapace di assicurare l’ordinaria amministrazione dell’ente. Nessuno, infatti, può ragionevolmente credere che il rinvio sia stato davvero causato da “improrogabili e sopravvenuti impegni del Sindaco” o per l’assenza di qualche consigliere di maggioranza, come comunicato ufficialmente dal Comune.
La verità è che l’amministrazione non aveva i numeri per approvare i provvedimenti in discussione e ha preferito rinviare la discussione a data da destinarsi, nel disperato tentativo di raccattare i voti necessari per poter continuare a tirare a campare. Tra l’altro il provvedimento sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio dovrebbe essere approvato, per legge, entro il 31 luglio ed è già arrivata la diffida del Prefetto che obbliga il Comune di Molfetta a procedere entro il 6 agosto.
Noi siamo convinti che, alla fine, il Consiglio approverà entro il termine stabilito la salvaguarda degli equilibri di bilancio ma il messaggio lanciato a Tommaso Minervini da un pezzo rilevante della sua coalizione è forte e chiaro e lo pone sotto schiaffo dal momento che l’ampia maggioranza di cui poteva godere si è ormai sciolta come neve al sole, costringendolo a fare i conti, ogni volta, con le mani disponibili ad alzarsi in Consiglio.
D’altro canto è noto che il Sindaco non ha nessuna intenzione di mollare la sua poltrona (nonostante lo scandalo giudiziario che lo vede coinvolto) e questo lo rende debole e politicamente ricattabile, soprattutto dinnanzi ai nodi ancora aperti come quello della Presidenza del Consiglio Comunale, occupata al momento da Nicola Piergiovanni “in quota” al Partito Democratico che, però, ha ufficializzato il suo disimpegno dall’amministrazione.
Che succederà ora? Piergiovanni lascerà il suo incarico seguendo le indicazioni del suo partito o uscirà dal PD solo per non doversi dimettere? E quando ci sarà l’ennesimo rimpasto di Giunta per sostituire i due assessori dimissionari? Chi prevarrà tra le varie forze della maggioranza che pretendono maggiore visibilità?
La nostra sensazione è che ormai questa esperienza politica e amministrativa sia arrivata al capolinea e continuerà a trascinarsi stancamente, in un clima da fine impero, tra continue fibrillazioni e lotte intestine, mentre la città è sempre più sporca, degradata, abbandonata a se stessa.
Il nostro compito, ora, dinnanzi a questo scenario, è quello di contribuire a costruire in città una alternativa forte e credibile in grado di aprire a Molfetta, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, una nuova stagione di buona politica. Non c’è più tempo da perdere».