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Riforma costituzionale inopportuna e non appropriata perché divide l'Italia
26 ottobre 2016

Caro Direttore,

la riforma costituzionale che andremo a votare il 4 dicembre a mio modesto avviso, è quanto mai inopportuna e non appropriata, perché sta dividendo un Paese, afflitto da gravi e grandi problemi. Un governo più attento, avrebbe messo mano alla risoluzione dei veri problemi che attanagliano il paese.  
Mi riferisco alla dilagante corruzione, alla grande evasione, alla asfissiante burocrazia, al doloroso problema della disoccupazione, all’enorme debito pubblico che, non si riesce nemmeno a contenerlo. La riforma non potrà mai risolvere questi problemi, perché sono di natura politica, risolvibili solo attraverso accorti ed appropriati interventi.
Questa riforma ci viene, oltre tutto, propinata da un Parlamento di nominati, gravato e depotenziato dalla sentenza della Suprema Corte N° 1/”2014 e votata da una netta minoranza, divenuta maggioranza, solo grazie ad premio previsto dalla legge elettorale, il porcellum, dichiarata incostituzionale.
Un Parlamento così malmesso, doveva evitare di mettere mano, così pesantemente alla riforma costituzionale, considerato anche il difficile momento in cui versa il Paese.
Sempre questo Parlamento precario, ha approvato il 4/5/2915 la nuova legge elettorale, l’Italicum che risulta un Porcellum appena limato che, continuerà a mandare in Parlamento dei nominati, attraverso i capo lista. Sembra quasi una sfida alla Corte Suprema.
Il Senato che ci viene proposto è solo una bruttura incommensurabile. Non era meglio sopprimerlo o ridurlo a cento e farlo eleggere, come è giusto che sia dal popolo sovrano? Perché questo Parlamento non ha riformato l’art. 69 della Costituzione, e mettere finalmente, dei paletti fermi alla loro indennità, così come hanno fatto per i consiglieri regionali?  Non ci è dato di capire.
I costituenti a differenza di questi riformatori, furono eletti con una legge proporzionale, così da permettere alle minoranze di partecipare alla stesura della Carta e farli sentirli partecipi. Una Costituzione come la nostra, da tutti riconosciuta come, colta, raffinata ed equilibrata, scritta da uomini di grandissima levatura morale e culturale, doveva godere di più attenzione e risetto, da parte dei riformatori.
Nessuno dovrebbe dimenticare che, dai costituenti, il nostro paese ha avuto ben sette presidenti della repubblica e non pochi presidenti del Consiglio. Da questo Parlamento, non abbiamo avuto altro che questa riforma, brutta, se non dannosa.

© Riproduzione riservata

Autore: Vitangelo Solimini
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Lo scritto del sig. Vitangelo lo trovo molto puntuale e documentato. Esprime un'opinione, sulla Riforma costituzionale, che è condivisa da grande parte dei Cittadini. Essi vedono, nella nuova Carta costituzionale che entrerà nell'ordinamento dello Stato, se il referendum dirà SI, un vulnus insanabile nella Democrazia e nella vita sociale della Nazione. Comprendo, per quel che vale, la sua apprensione; vedo che possa definire 'inopportuna' la Riforma, così ed adesso, con immani problemi che sono sotto gli occhi di chi voglia vederli. Comprendo che quale che sia il risultato, avremo una Nazione intellettualmente divisa. Comprendo un po' meno la sua affermazione che sia inopportuna a fronte dei problemi del Paese. Senza Riforma si pensa che i problemi immani si/vengano risolti? Mah! Mi spiego meglio. Inopportuno, a mio modesto avviso, è l'"immobilismo" sotto spoglie di "attività" che finora ha contraddistinto il 'menage' italico: credo che pochi possano confutare una tale affermazione!. Tutti ci siamo lamentati che le cose non vanno; dunque, che si è fatto perché andassero? Abbiamo - secondo i punti di vista - 'subìto' quasi due decenni di berlusconismo, nei quali chi governava pensava più ai problemi del Leader e delle sue aziende. Questo faceva sì che un Parlamento con solidissime maggioranze di NOMINATI (ricordiamolo, potevano eccome legiferare per il VERO BENE DEL PAESE) legiferasse essenzialmente per 'salvare' il salvabile degli interessi di alcuni. A questo punto, la domanda spontanea è: 'dove erano le "anime belle" che ora organizzano Comitati, manifestazioni, Intellettuali che parlano di cataclismi biblici se la Riforma fosse approvata'? Giustamente l'estensore cita il "Porcellum" (legge voluta dalla Lega Nord, con l'imprimatur del sig. Berlusconi): una legge elettorale 'porcata', come in un impeto di onestà intellettuale, la definì il relatore medesimo! Non era perfetta! Anche questa legge elettorale, questa Riforma non sono perfette; sono, sembrano un compromesso più o meno accettabile. Allora, in sintesi: abbiamo una legge elettorale ...imperfetta ed una Riforma costituzionale imperfetta, ...abominevole, secondo i pareri dotti di alcuni; un pò meno devastante, secondo altri pareri altrettanto dotti. Quando, storicamente parlando, abbiamo avuto un provvedimento legislativo condiviso da tutti, perfetto? Io, dico mai! Allora, da ...anziano qual sono (quindi, per il sig. D'Alema - lui, un giovincello di primo pelo - sarei fra quelli che trarranno vantaggi dalla riforma) io dico di provarci. C'è sempre la facoltà, quando e se, un BUONA legge elettorale (di là da venire/migliorare) farà sì che in Parlamento ci vadano in maggioranza GALANTUOMINI - dipende da noi che li votiamo! - di poterla modificare/modernizzare.

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