Riforma costituzionale inopportuna e non appropriata perché divide l'Italia
Caro Direttore,
la riforma costituzionale che andremo a votare il 4 dicembre a mio modesto avviso, è quanto mai inopportuna e non appropriata, perché sta dividendo un Paese, afflitto da gravi e grandi problemi. Un governo più attento, avrebbe messo mano alla risoluzione dei veri problemi che attanagliano il paese.
Mi riferisco alla dilagante corruzione, alla grande evasione, alla asfissiante burocrazia, al doloroso problema della disoccupazione, all’enorme debito pubblico che, non si riesce nemmeno a contenerlo. La riforma non potrà mai risolvere questi problemi, perché sono di natura politica, risolvibili solo attraverso accorti ed appropriati interventi.
Questa riforma ci viene, oltre tutto, propinata da un Parlamento di nominati, gravato e depotenziato dalla sentenza della Suprema Corte N° 1/”2014 e votata da una netta minoranza, divenuta maggioranza, solo grazie ad premio previsto dalla legge elettorale, il porcellum, dichiarata incostituzionale.
Un Parlamento così malmesso, doveva evitare di mettere mano, così pesantemente alla riforma costituzionale, considerato anche il difficile momento in cui versa il Paese.
Sempre questo Parlamento precario, ha approvato il 4/5/2915 la nuova legge elettorale, l’Italicum che risulta un Porcellum appena limato che, continuerà a mandare in Parlamento dei nominati, attraverso i capo lista. Sembra quasi una sfida alla Corte Suprema.
Il Senato che ci viene proposto è solo una bruttura incommensurabile. Non era meglio sopprimerlo o ridurlo a cento e farlo eleggere, come è giusto che sia dal popolo sovrano? Perché questo Parlamento non ha riformato l’art. 69 della Costituzione, e mettere finalmente, dei paletti fermi alla loro indennità, così come hanno fatto per i consiglieri regionali? Non ci è dato di capire.
I costituenti a differenza di questi riformatori, furono eletti con una legge proporzionale, così da permettere alle minoranze di partecipare alla stesura della Carta e farli sentirli partecipi. Una Costituzione come la nostra, da tutti riconosciuta come, colta, raffinata ed equilibrata, scritta da uomini di grandissima levatura morale e culturale, doveva godere di più attenzione e risetto, da parte dei riformatori.
Nessuno dovrebbe dimenticare che, dai costituenti, il nostro paese ha avuto ben sette presidenti della repubblica e non pochi presidenti del Consiglio. Da questo Parlamento, non abbiamo avuto altro che questa riforma, brutta, se non dannosa.
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Autore: Vitangelo Solimini