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Rifondazione Molfetta: impediremo che Minervini e la sua giunta portino a compimento la devastazione della città
Giovanni Infante
07 agosto 2022

 MOLFETTA – Rifondazione con il consigliere Giovanni Infante, commenta l’ultimo consiglio comunale di Molfetta e le dichiarazioni del sindaco Minervini: «Dopo settimane di frenetiche trattative per la formazione della giunta nella quali il sindaco si è dovuto ancora una volta esibire in mirabolanti acrobazie per trovare un equilibrio con la sua coalizione "rënzoulë", siamo giunti lunedì scorso alla prima seduta del consiglio comunale.

Dopo la presentazione della giunta il sindaco ha esposto le linee programmatiche e i progetti del suo prossimo mandato.

Si è trattato del solito discorso a cui siamo tristemente abituati, nel quale con la spocchia da supertecnico ha illustrato una ipocrita idea di sviluppo della città con cui pensa di conciliare lavoro e ambiente mischiando cemento e grandi opere con lo sguardo perennemente rivolto al passato e agli interessi interni alla maggioranza che lo sostiene.

La riproposizione nel suo discorso delle grandi opere come il terminal, l'annuncio assolutamente contradditorio dell'avvio del nuovo PUG, che mal si concilia con l'idea annunciata del completamento del vecchio piano regolatore, disegnano una città ostaggio dei soliti noti anche nei prossimi anni.

A compendio il sindaco ha persino annunciato di voler investire sulla creazione di comunità energetiche, spogliate chiaramente di qualsiasi dirompenza politica: non comunità solidali, basate sull’autoconsumo consapevole come noi avevamo proposto nel nostro programma, ma semplici incentivi per l’installazione di fonti di energia rinnovabile.

Difficile inoltre non notare l'enorme divario tra la città di cui parla il sindaco nei suoi discorsi e quella reale che tutti noi viviamo ogni giorno, una città sporca che vive nella totale incuria e abbandono. 

Registriamo inoltre l'inaccettabile atteggiamento del Sindaco nella replica alla consigliera Gabriella Azzollini, evidentemente frutto della comune esperienza nella passata giunta, lo scontro politico non può e non deve trascendere in attacchi personali.

Nel dibattito successivo sono poi venute fuori le posizioni delle 3 opposizioni in consiglio. Il centro destra ci attacca perchè deve far dimenticare i 4 anni di governo al fianco dell'attuale sindaco Minervini, ma nei suoi interventi dimostra che su temi importanti per lo sviluppo della nostra città (PIP4, terminal e porto commerciale) ha le stesse idee o quasi di questa amministrazione.

Il centro sinistra con in testa il Pd, che della scorsa amministrazione aveva fatto parte, oltre a dimostrare che sui temi principali continua ad avere posizioni vicine a questa amministrazione e lontanissime dalle nostre, tenta di distinguersi proponendo un emendamento assolutamente inutile e dannoso in merito alla nomina dei presidenti delle municipalizzate.

Dicevamo inutile, innanzitutto perchè l'emendamento non dice nulla di più di quanto previsto dall'Art. 91 comma 5 dello statuto comunale e dall'articolo 6 del T.U.E.L. n. 267/2000 sia in merito alle competenze sia in merito alle rispetto delle pari opportunità. Ma ci sembra anche dannoso perchè l’emendamento tende a creare per le municipalizzate un profilo di amministratore super tecnico, figura inutile e ridondante in un contesto in cui è già prevista la figura del direttore generale. 

È come ammettere implicitamente il fallimento della politica che abdica al suo ruolo e ricorre conseguentemente alla figura salvifica del tecnico, molto di moda in questi ultimi tempi. Non condividiamo questa elaborazione e anzi riteniamo che un amministratore tecnico non sia automaticamente un viatico per gestione onesta e competente.

Per quanto ci riguarda la nostra opposizione sarà nel solco dello stile e dei temi della campagna elettorale. Se qualcuno vuole ostacolare l'opposizione proseguendo con gli strascichi della campagna elettorale, gettando benzina sul fuoco del rancore che silente si alimenta sotto la cenere, assumere il ruolo di "bastian contrario" su tutto, a prescindere, noi non ci saremo. Non ci sentirete sbraitare in città o in consiglio comunale, saremo determinati e decisi nella nostra opposizione, cercando di impedire che il sindaco Minervini e la sua giunta portino a compimento la devastazione della città, ma saremo impegnati, al contempo, a raccontare ai molfettesi la nostra idea di città radicalmente diversa da quella attuale e da quella prospettata da Tommaso Minervini».

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