Rifondazione Molfetta: abbassiamo le armi, alziamo i salari, firme per il salario minimo
MOLFETTA – Rifondazione comunista di Molfetta, organizza una raccolta di firme per l’istituzione del salario minimo.
«L’art. 11 della Costituzione impone al nostro governo la ricerca incessante della soluzione diplomatica per la risoluzione di ogni conflitto e controversia internazionale.- dice un comunicato -.
Per questo l’invio di armi all’Ucraina costituisce una palese violazione della Costituzione che ci sta portando inesorabilmente verso un pericoloso allargamento del conflitto.
In questa maniera questo governo ha sottratto fino ora dieci miliardi di euro, alla scuola, alla sanità, alla spesa sociale, una scelta che la maggioranza degli italiani non condivide.
L’obiettivo di questi due referendum è riportare la politica estera di questo governo nel solco della pace e della risoluzione pacifica del conflitto tra la federazione Russa e stato ucraino.
Con il primo referendum proponiamo una modifica della legge 185 del 1990 che vieta l’invio di armi alle parti belligeranti, nella parte in cui prevede una possibile deroga a questo principio, da parte del consiglio dei Ministri e del Parlamento.
Il padre spirituale della legge di cui vogliamo salvare il principio ispiratore è stato don Tonino Bello, il cui impegno pacifista ha lasciato un ricordo indelebile nella nostra città.
Con il secondo referendum proponiamo sostanzialmente abrogazione della legge che autorizza l’invio di armi e di equipaggiamenti militari allo stato ucraino.
L’art 36 della Costituzione sancisce che: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione… sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Purtroppo i livelli salariali attuali sono incompatibili con quanto previsto dalla nostra Costituzione.
Infatti ad avere salari indegni di un paese civile non sono solo i lavoratori privati illegalmente di un contratto e nemmeno solo i milioni di dipendenti costretti a subire contratti pirata firmati da sindacati padronali; ad avere salari vergognosi sono anche lavoratori con contratti firmati dai principali sindacati nazionali.
Per questo con una legge di iniziativa popolare chiediamo l’istituzione di un salario minimo legale di 10 euro l'ora agganciato al costo della vita al di sotto del quale nessuno stipendio/salario possa andare.
Con tre firme possiamo far diventare illegale la politica di guerra di questo governo per ritornare nell’alveo della legalità costituzionale, secondo quanto previsto dall’articolo 11 della Costituzione.
Possiamo tornare a livelli salariali dignitosi degni di un paese civile.
Sabato 8 luglio dalle 18 alle 21 saremo al corso Umberto altezza Patrioti Molfettesi per la raccolta delle firme.
E’ possibile firmare inoltre presso la sede comunale di piazza Municipio dal Lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il giovedì anche dalle 15.30 alle 18.
TRE FIRME PER IL LAVORO E PER LA PACE».