Rifondazione comunista non cede e insiste nella richiesta al centrosinistra di candidare Gianni Porta come sindaco per le prossime elezioni amministrative a Molfetta
MOLFETTA – Rifondazione comunista non sembra voler cedere di un passo nella richiesta del candidato sindaco (probabilmente Gianni Porta, nella foto a destra con Beppe Zanna e Antonello Zaza) della coalizione di centrosinistra a Molfetta e questo rende più difficile la trattativa nel centrosinistra per arrivare ad una soluzione unitaria.
Una richiesta che non può essere accettata dal resto delle forze politiche della coalizione sia per la consistenza minoritaria del partito comunista, sia perché una scelta di questo tipo snaturerebbe l’alleanza, connotandola fortemente a sinistra, col rischio di perdere elettori di centrosinistra che non accetterebbero questa estremizzazione della coalizione. E quindi il rischio di perdere consensi, è troppo alto, per potersi permettere errori.
Oltre agli elettori, sono anche molti esponenti della coalizione a non sentirsi rappresentati dalla sinistra estrema, che tra l’altro ha difficoltà di dialogo e di confronto con chi non condivide le sue posizioni e anche con la stampa e questo rende difficile anche un confronto con la città.
In grossa difficoltà è soprattutto il Partito democratico, avendo al suo interno una parte consistente che preme per aderire alla coalizione delle liste civiche di centrodestra che propongono come sindaco Tommaso Minervini, che si presenta come “usato garantito”, come l’ha definito scandalizzata l’ex sindaco Paola Natalicchio. Per il segretario Antonio Di Gioia la strada è tutta in salita.
Insomma, troppi problemi, che si possono superare se si riesce ad arrivare allo spirito che animò la coalizione di centrosinistra nel 2013. Garantendo l’incarico di vice sindaco a un esponente di Rifondazione, si potrebbe trovare la quadra, mettendo al sicuro una presenza in giunta nel caso di mancata elezione di un consigliere comunale. Stesso discorso potrebbe valere con l’assegnazione, in caso di vittoria, di una presidenza delle municipalizzate a Rifondazione, come è avvenuto nell’amministrazione Natalicchio, con la presidenza dell’Asm assegnata ad Antonello Zaza.
Insomma, la partita è ancora aperta, ma il tempo passa e le altre forze politiche spingono perché si raggiunga un’intesa il più presto possibile per avviare un percorso programmatico ed elettorale che punti almeno al ballottaggio, dove è difficile arrivare se persistono le attuali divisioni e i vari distinguo.
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