REGIONANDO - Una sanità nuova in Puglia, basata sulla partecipazione
La conferenza stampa di Rifondazione Comunista
BARI - Mettere il cittadino e le comunità locali al centro delle politiche della salute: più partecipazione e decisioni condivise nella sanità pugliese. Rifondazione Comunista vuole “rovesciare il punto di vista in un settore decisivo per la qualità della vita dei pugliesi”, segnando un netta discontinuità con l'impostazione ragionieristica del piano sanitario della Giunta Fitto. “È un'ipotesti ambiziosa che lavora sul lungo periodo” quella che il segretario regionale del Prc, Nicola Fratoianni, ha illustrato ai giornalisti nella conferenza stampa tenuta insieme ad Arcangelo Sannicandro, capogruppo di Rifondazione in Consiglio regionale, al consigliere regionale Pietro Mita ed alla responsabile per le politiche sanitarie, Annalisa Zonno.
In vista della discussione delle due iniziative legislative del governo Vendola sulle politiche della salute, “vogliamo intervenire sul dibattito – ha detto Fratoianni - rispetto a due interventi importanti, che sono il frutto di un lavoro serio e rappresentano un punto significativo di avanzamento nella direzione giusta”, quella della risposta ai bisogni della gente, dell'accesso ai diritti.
“È il momento – ha fatto presente – di un'idea complessiva che punti alla prevenzione e all'integrazione con le politiche ambientali, per provare a ridurre gli indici di malattia nella Regione”. Questo, secondo Fratoianni, avrebbe un impatto diretto sulla parte finanziaria, traducendosi in risparmi di spesa per l'assistenza sanitaria. “Non si può prescindere, infatti, dall'attenzione alle risorse, ma l'economicismo non può essere l'unico riferimento dell'intervento regionale nel settore”.
I problemi della sanità restano per il Prc al centro dell'attenzione, “nonostante ci siano stati avanzamenti”. Il governo Vendola cerca di “porre le fondamenta” di una nuova sanità e Rifondazione, pur considerando “l'impianto convincente” (“si punta sul territorio, sulla deospedalizzazione, sulla partecipazione locale”, ha osservato Sannicandro), non sta a guardare ed ha già spinto a “superare l'eccessiva burocratizzazione, che rischiava di stritolare il cittadino utente”, ha fatto notare il capogruppo.
“Consideriamo i due schemi normativi un primo contributo sulla linea della novità, ma intendiamo lavorare per migliorarli ulteriormente”, ha dichiarato Pietro Mita. “In Puglia – ha aggiunto – c'è bisogno di un rovesciamento dell'idea stessa di medicina, di una modifica radicale delle scelte del governo precedente, che accentrava le scelte all'Assessorato e al suo braccio operativo, l'Ares. Per noi invece è decisivo un governo plurale della sanità”.
Secondo Mita, “i soggetti delle decisioni devono essere diversi, va consentita una dialettica all'interno del sistema sanitario, le scelte vanno condivise con il territorio, coinvolgendo le asl, le istituzioni e i soggetti sociali: enti locali, associazioni, cittadini, in una visione decentrata e partecipata della sanità.
Una sanità basata sulla partecipazione. È poi “fondamentale rovesciare l'approccio: la malattia dev'essere un elemento evitabile, la priorità va assegnata alla prevenzione e il sistema deve garantire continuità assistenziale al cittadino fuori dal contesto ospedaliero”, ha ribadito Annalisa Zonno, che ha indicato gli altri temi centrali per il partito: stop al precariato, completamento del personale nelle strutture pubbliche, invertire la tendenza all'esternalizzazione dei servizi e lavorare, sempre col territorio, per ridurre le liste d'attesa.