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REGIONANDO - Le scuse di Vendola: non era, e non è nelle mie intenzioni offendere nessuno Dopo la rissa in aula: "Liberiamo la contesa politica da qualsiasi violenza”
06 dicembre 2006

BARI - “Nel corso della scorsa seduta ci osno stati tumulti e momenti incresciosi, generati da una intemperanza verbale del Presidente della Regione che è stata interpretata dai consiglieri di centrodestra come un'offesa rivolta nei loro confronti. Questa è una interpretazione che penso di definire sbagliata, ma naturalmente qualora ci sia stata questa questa interpretazione non ho alcuna difficoltà a dire loro che non era e non è nelle mie intenzioni offendere nessuno e di questo comunque mi scuso con loro”. Così, in aula consiliare, il presidente della regione Puglia Nichi Vendola (foto) ha sancito il riavvio del dialogo tra maggioranza e opposizione e ha ricordato come “lo scorso consiglio regionale sia stata un'occasione per dare una rappresentanza sbagliata di ciò che dovrebbe essere una classe dirigente”. Vendola poi ha ricordato che “siamo tutti impegnati nel ruolo fondamentale a rappresentare, a prescindere dalla colorazione politica, i cittadini e i lavoratori della popolazione pugliese e a cercare risposte le più alte ed equilibrate. Ma non c'è solo una questione di bon ton e di rispetto istituzionale. Ho anche un altro pensiero. Il centrodestra in Italia rappresenta la metà dell'elettorato. Anche in Puglia il centrodestra è la metà dell'elettorato. C'è un problema politico. All'indomani delle elezioni politiche io mi permisi di dichiarare che il centrosinistra avrebbe commesso un grande errore a non considerare il voto del centrodestra. L'atteggiamento del presidente che vi sta parlando, nel corso di un anno e mezzo di lavori in aula, è sempre stato quello di grande attenzione e di considerare con estrema serietà tutto ciò che veniva dal centrodestra. Questa è la bussola con la quale intendo andare avanti nel lavoro. Voglio ricordare – ha continuato il presidente - la lezione di Aldo Moro. Lezione che considero la forma più alta di mediazione e la sintesi più ricca perchè governare la complessità richiede la pazienza di costruire soluzioni che possano rappresentare equilibri avanzati. Vorrei dire ancora una cosa. Quando si parla di entità terze, mi riferisco in particolare alla Chiesa cattolica – ha detto Vendola - auspico che il linguaggio sia sempre sorvegliato, parliamone con la la delicatezza che meritano”. Il presidente poi ha ricordato come “tutto quello che avviene in aula è guardato all'esterno. Le immagini hanno girato anche sulla Cnn. E non è tanto per una questione di decoro istituzionale, il problema è che noi siamo una classe dirigente che spesso si interroga sui fenomeni della violenza. In questi giorni stiamo discutendo di bullismo giovanile. Non dimentichiamoci, e questo lo dico a me soprattutto perché io ho un dovere in più rispetto ai consiglieri, che noi svolgiamo una funzione pedagogica qui all'interno del consiglio. Se la politica diventa terreno di rissa le nostre tifoserie saranno incoraggiate a fare di peggio. Liberiamo dunque la contesa politica da qualsiasi violenza. Oggi ritengo archiviata – ha concluso il presidente - una pagina brutta di cui ciascuno ha le sue responsabilità. E io oggi ho dichiarato le mie”.
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