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REGIONANDO - Il Consiglio approva a maggioranza la legge contro il lavoro nero L'assessore Barbieri: “abbiamo ridato visibilità a chi per troppo tempo è stato invisibile”
19 ottobre 2006

BARI - “Una pagina importante della Puglia migliore. Un primo passo nella direzione giusta per costruire un'idea del lavoro e della vita più degna per gli uomini e le donne della Puglia. Oggi abbiamo ridato dignità a chi per lungo e troppo tempo è stato invisibile”. Visibilmente soddisfatto l'assessore al lavoro Marco Barbieri (foto) al termine dell'esame del ddl che contiene le “norme di contrasto al lavoro non regolare”. Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza con l'astensione della minoranza e una lunga, proficua e approfondita discussione in aula che per due giorni ha mobilitato il consiglio. “Il fatto stesso che abbiamo ragionato per due giorni in Consiglio su questo ddl – ha proseguito Barbieri – è un successo della nostra impostazione, dell'impostazione del governo Vendola, che intende rimettere al centro la persona e il lavoro. Oggi abbiamo fatto un osforzo tutti quanti e ne sono lieto perché la sfida su questi temi non può che essere condivisa tra governo e opposizione. Ma oggi abbiamo anche ridato significato istituzionale al lavoro del consiglio”. Per l'assessore “la competitività delle nostre imprese deve basarsi sulla stabilità lavorativa e sulla serenità degli uomini e delle donne. La strada è lunga e complessa anche per eliminare quel marchio di infamità che la Puglia non merita”. La legge approvata rappresenta dunque un insieme di norme che andranno a colpire laddove anche le strade della legislazione nazionale sono state interrotte. Sul provvedimento hanno fatto dichiarazioni di voto un esponente della maggioranza e uno della minoranza. Per il centrosinistra ha parlato la consigliera della Margherita Pina Marmo che ha espresso “vivo plauso per aver scritto una oagina importante della legislazione pugleise perché la Puglia migliore dovrebbe essere u nauspicio per tutti”. L'ottica femminile dell'intervento della Marmo ha fatto emergere anche il fenomeno del lavoro irregolare delle donne e della differenza, molto spesso, di contribuzione che caratterizza il compenso. “La legge è un tassello importante per la battaglia complessiva di emancipazione delle donne che hanno bisogno di maghgiore attenzione anche da un punto di vista politico. Maggiore visibilità dunque per l'occupabilità delle donne e per le politiche di emersione”. La Marmo poi ha auspicato una maggiore leadership delle donne. “E' importante inventare strade nuove – ha concluso la consigliera – per riqualificare e spingere verso l'alto ciò che esiste ma non si vede”. Saverio Congedo (An) ha parlato a nome di tutta l'opposzione sotttolineando “la grande valenza civile sociale ed economica della legge approvata”. Una legge sulla quale c'è stato “l'approccio costruttivo della minoranza facendo prevalere l'idea di sconfiggere quasto odioso fenomeno del caporalato e del lavoro nero, anche perché la Puglia, da sempre generosa e solidaristica, non merita la ribalta della cronaca nera”. Congedo poi ha evidenziato i punti di criticità che hanno portato il centrodestra al voto di astensione. “Non abbiamo condiviso le sanzioni, troppo eccessive per la nostra economia già di per sé fragile e il rispetto degli indici di congruità. Adempimenti burocratici che colpiscono un'economia già malandata”. Sulla legge è stata chiesta l'urgenza. Marino (Ds): “una Legge contro il lavoro nero per una nuova stagione dei Diritti nella terra di Di Vittorio Il presidente della terza commissione consiliare Dino Marino è intervenuto sull'approvazione del ddl approvato in aula: “Esprimo una forte soddisfazione per l'approvazione della legge regionale “disciplina in materia di contrasto al lavoro non regolare. L'impostazione del governo regionale e il confronto fra maggioranza ed opposizione ha prodotto un testo della legge molto incisivo ed efficace per la lotta al lavoro nero e al precariato. Abbiamo dato una risposta al fenomeno di vero e proprio schiavismo nelle campagne, denunciate nei mesi scorsi, a danno degli immigrati. Abbiamo ribadito che la Puglia la terra di Di Vittorio è una regione dei diritti. Il lavoro nero costituisce un muro conto la dignità e la libertà della persona. Con questa legge vogliamo mettere la persona, il lavoratore al centro di ogni idea di sviluppo della nostra regione. Inoltre la Regione intende porre maggiore attenzione a tutta la materia degli appalti relativamente ai lavoratori delle ditte, società e cooperative alle quali viene affidato l'incarico. Sarà richiesto, quindi il rispetto assoluto dei contratti nazionali per i lavoratori relativamente a ciascun settore di appartenenza. Sarà data una attenzione particolare alle cooperative che hanno al contempo lavoratori e soci; anche in questo caso per i lavoratori devono essere rispettate le regole dei contratti collettivi, così come previsto peraltro dalla legge Biagi. Sarà chiesto, dal settore sanità, ai direttori generali delle ASL di operare direttamente i controlli sulle ditte alle quali vengono affidati gli appalti. I controlli saranno considerati obiettivi prioritari da raggiungere, pena la revoca dell'incarico”. Zullo (Ppdt): Abbiamo alleggerito il carico demagogico Il consigliere regionale Ignazio Zullo, (La Puglia prima di tutto), ha così commentato l'approvazione della legge contro il lavoro nero approvata dal Consiglio regionale con l'astensione dell'opposizione: “E' un piccolo provvedimento, come lo ha definito lo stesso assessore Barbieri, che abbiamo voluto arricchire con i nostri emendamenti, affinché il progetto di legge fosse alleggerito dal carico di demagogia di cui era intriso nella sua formulazione iniziale poiché non rispondeva e non risponderà ancora oggi, nonostante i nostri apporti, all'esigenza reale e concreta di combattere effettivamente il caporalato ed il lavoro nero. La lotta al caporalato ed al lavoro nero necessita di un coordinamento interistituzionale tra vari Enti, Organi di controllo, Parti datoriali e sindacali che si impegni in una profonda analisi del fenomeno con la dovuta programmazione degli interventi preventivi e repressivi.” PdCI: “Contro lo schiavismo una legge concreta e qualificante” Cosimo Borracino e Carlo De Santis (Pdci) hanno commentato favorevolmente l'approvazione della legge di disciplina in materia di contrasto al lavoro non regolare. “Si tratta di un provvedimento estremamente importante per la lotta al lavoro nero e al caporalato, fenomeni che hanno raggiunto livelli devastanti sia per la violazione delle norme in materia di tutela del lavoro, sia per le condizioni di vita materiale dei lavoratori, che si inscrivono in un quadro di negazione dei diritti umani, con fenomeni di vero e proprio schiavismo. Gli articoli della legge si muovono in direzione di un percorso di risanamento che faccia uscire la Puglia da una situazione anche di caduta di immagine che certi recenti episodi le hanno procurato. Gli interventi sono concreti, vanno oltre le enunciazioni di principio e incidono positivamente sul fenomeno. In sintesi la concessione di benefici alle imprese da parte della Regione viene legata all'applicazione, da parte loro, dei contratti collettivi nazionali di lavoro e territoriali vigenti; il datore di lavoro che voglia accedere ai benefici regionali è tenuto a presentare al competente centro territoriale per l'impiego la dichiarazione dell'instaurazione del rapporto del lavoro il giorno antecedente l'effettivo inizio del lavoro stesso; vengono introdotti gli indici di congruità, che rappresentano in sostanza il rapporto fra quantità/qualità dei beni e dei servizi prodotti e la quantità delle ore lavorate. Ciò allo scopo di individuare gli eccessivi scostamenti fra le ore effettivamente lavorate e i beni prodotti da un'impresa e di rilevare l'eventuale presenza di produzioni in nero; viene potenziata l'azione ispettiva destinando ad essa il 10% delle risorse disponibili (in totale, 9,5 mln di euro per i primi due anni di applicazione); viene istituito l'Osservatorio Regionale sul lavoro non regolare e vengono disposte misure di sostegno all'emersione del lavoro non regolare, introducendo delle premialità per le imprese virtuose”. Buccoliero (Udeur): "Esempio di crescita civile ed economica” “Il Consiglio regionale, ancora una volta, ha scritto una pagina importante nella crescita non solo economica, ma anche civile e democratica di un intero territorio”. E' quanto dichiara il consigliere regionale dell'Udeur e Vicepresidente della VII Commissione, Affari istituzionali, Antonio Buccoliero, commentando l'approvazione della legge “Disciplina in materia di contrasto al lavoro non regolare”. “Il nuovo disegno di legge – prosegue il consigliere Buccoliero – punta non sono a sostenere le aziende “virtuose”, ma anche a fornire concretamente gli strumenti per contrastare il fenomeno del lavoro sommerso, soprattutto in campo agricolo. Le recenti pagine di cronaca, relative ad episodi criminosi come il “caporalato” e lo sfruttamento di gente bisognosa, ha offerto a tutto il Paese un'immagine lontana anni luce dal reale volto di una popolazione, come quella pugliese, che ha sempre saputo distinguersi in termini di accoglienza e solidarietà. Il fenomeno del lavoro sommerso – prosegue Buccoliero – oltre ad essere una piaga sociale, rappresenta un incommensurabile danno economico, che va ad incidere pesantemente sulle aziende “sane” e sull'intera capacità competitiva di un territorio. Attraverso il potenziamento dell'azione ispettiva, a cui sarà destinato il 10% delle risorse disponibili, la sottoscrizione di protocolli d'intesa con il Ministero del Lavoro e l'istituzione di un Osservatorio regionale sul lavoro non regolare, sarà finalmente possibile analizzare il fenomeno del lavoro nero e vigilare sull'applicazione delle norme che regolano i rapporti di lavoro. Sarà, inoltre possibile ottenere dati utili per la definizione degli indici di congruità, che rappresentano il rapporto tra i livelli di produzione e numero di ore di lavoro, consentendo alle aziende in regola di accedere a finanziamenti e ad agevolazioni e penalizzando le aziende e gli imprenditori che non rispettano le regole. Si tratta di una legge – conclude il consigliere Buccoliero – che dimostra chiaramente come la legalità ed il rispetto delle regole possano garantire effettivamente la crescita civile, culturale ed economica di un intero territorio”.
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