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REGIONANDO - Botta e risposta Palese (FI) - Maniglio (DS) sulla spesa farmaceutica in Puglia Palese (FI): “Ecco perchè non c'e' nessun crollo” - Maniglio (DS) “Spesa farmaceutica e crisi d'astinenza (di Palese)”
06 settembre 2006

BARI - Il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Rocco Palese (foto), è interviene sulla questione relativa alla riduzione della spesa farmaceutica in Puglia. Questo il testo. “Siamo stupiti dalla strumentalizzazione e dalla lettura superficiale e disattenta che viene fatta rispetto ai nuovi dati della spesa farmaceutica pugliese. La diminuzione di cui si parla in effetti c'è: a luglio 2006 la spesa netta è diminuita di 337.827 euro rispetto a luglio 2005, ma non bisogna abbassare la guardia perché questo dato intanto deriva dal fatto che la Giunta Vendola ha finalmente inteso attuare il protocollo d'intesa firmato dalla precedente Amministrazione (a marzo 2005) con la Federfarma, protocollo tenuto bloccato e inattuato per un anno e mirato ad introdurre sistemi di contenimento della spesa farmaceutica da parte della Regione Puglia. Ed è un dato parziale perché non comprende i rimborsi che la Regione Puglia deve ancora versare alle farmacie in seguito alla distribuzione diretta dei farmaci prevista dal suddetto protocollo d'intesa. Tra l'altro, nonostante la diminuzione della spesa netta di 337.827 euro registrata a luglio 2006, il saldo complessivo della spesa farmaceutica, è comunque aumentato di 6.020.043 euro rispetto al periodo gennaio – giugno 2006. Si arriva quindi al dato finale: da gennaio a luglio 2006 la spesa farmaceutica della Regione Puglia è aumentata di ben 104 milioni 20mila 988 euro rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I numeri sono numeri e noi non li interpretiamo come invece altri si dilettano a fare. Ci permettiamo però di fornire un suggerimento alla Giunta regionale, peraltro già fornito in Consiglio in occasione del dibattito sulla sanità: essendo stato appurato che a far lievitare la spesa farmaceutica in Puglia sono soprattutto tre categorie di farmaci (antiulcera, anticolesterolo e antipertensivi) e visto che il sistema della distribuzione diretta dei farmaci concordato con Federfarma sembra stia dando i primi risultati di contenimento, perché non inserire tra i farmaci in distribuzione diretta anche quelli delle tre categorie “incriminate”? Non ci interessa la polemica sterile sulle cifre, speriamo piuttosto che le misure di contenimento vengano attuate in pieno e al più presto, perché siamo seriamente preoccupati dalla tendenza in aumento della spesa farmaceutica. E siamo ancor più preoccupati dal fatto che più in generale la spesa delle Asl è completamente fuori controllo. Come ripetiamo per l'ennesima volta, se questa tendenza, unita al mancato controllo sulla spesa delle Asl, dovesse essere confermata, alla fine dell'anno l'incremento di 195 milioni di euro del FSR non basterà. E sicuramente andremo incontro a nuovi disavanzi”. Maniglio (DS) “Spesa farmaceutica e crisi d'astinenza (di Palese)” Pronta la replica di Antonio Maniglio (nella foto) presidente del gruppo dei Democratici di sinistra alla Regione, replica alle dichiarazioni del collega Rocco Palese, intervenuto in merito alla spesa farmaceutica. “Il collega Palese è in evidente crisi di astinenza. Gli manca la giusta dose quotidiana di comunicati stampa. E perciò si inventa inesistenti strumentalizzazioni. I dati sul calo della spesa farmaceutica non sono stati forniti dall'assessore alla sanità, né esponenti della maggioranza hanno commentato i dati della fimgi. E tuttavia i primi dati ufficiosi confermano che c'è un calo della spesa grazie all'accordo sottoscritto con federfarma. Un accordo che Palese mette in capo a Fitto omettendo di dire che l'intesa firmata è stata notevolmente modificata, a vantaggio della Regione, rispetto al testo iniziale. Una tendenza al calo comunque c'è. Ed è un fatto positivo. Ora si tratta di incoraggiare questa tendenza con altri interventi. E' possibile, come propone Palese, allargare la tipologia dei farmaci da distribuire direttamente, a cominciare da quelli più costosi; è necessario che i medici di medicina generale contribuiscano ad eliminare le prescrizioni inappropriate, pur dentro il riconoscimento della loro insostituibile funzione sul territorio e nel rapporto con i cittadini. La ripresa dell'attività, infine, dovrà coincidere con l'attivazione di quel lavoro di conoscenza e di verifica dei conti nella sanità pugliese affidata, secondo la proposta del collega Saccomanno, alle commissioni bilancio e sanità per trovare anche in quelle sedi proposte di contenimento della spesa e di qualificazione dei servizi. In quella sede misureremo la buona volontà di ogni parte politica e la capacità di corrispondere ai bisogni dei pugliesi.”
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