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Recuperate altre tartarughe dal WWF di Molfetta
03 agosto 2009

MOLFETTA - Si moltiplicano i ritrovamenti di tartarughe lungo le nostre coste. Nella giornata di ieri due nuovi esemplari di Caretta caretta sono giunti presso il Centro di Recupero Tartarughe Marine Wwf di Molfetta. La prima è stata rinvenuta a circa 6 miglia al largo di Rodi Garganico da Franco Dell'Olio, pescatore di Bisceglie (socio Assopesca) e misura 65 cm di lunghezza carapace per 59 cm di larghezza e pesa 35 kg. La seconda tartaruga, di dimensioni decisamente minori (24 cm di lunghezza per 22 di larghezza e pesa 1,5 kg), è stata recuperata nel porto di Bari dagli uomini della Capitaneria di Porto. Entrambe verranno sottoposte agli esami di routine (radiografie eTAC) da parte dei veterinari della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari. Appena saranno in condizioni di riprendere il mare aperto torneranno al loro habitat. “La collaborazione instaurata con Federpesca Puglia e Assopesca Molfetta, in particolare a partire dallo scorso giugno, in occasione della Turtle Week (settimana dedicata alla salvaguardia delle tartarughe marine), sta dando buoni frutti” ha affermato Pasquale Salvemini, responsabile del Centro di Recupero di Molfetta, nel ringraziare pescatori e Capitaneria di Porto. Va ricordato, infatti, che la Caretta caretta è una specie fortemente minacciata, inclusa nella lista rossa dell'Unione mondiale per la conservazione della natura dal 1975. “Tra le cause di declino più importanti, commenta Paolo Casale, responsabile del Progetto Tartarughe marine del Wwf Italia, c'è sicuramente l'elevata mortalità di tartarughe marine negli attrezzi da pesca”. Per questo motivo, il Wwf ha lanciato una campagna di informazione rivolta in particolar modo ai pescatori, fornendo loro semplici istruzioni su come intervenire in caso di cattura accidentale. Altre buone notizie, intanto, giungono dalle regioni limitrofe. Presso Capo Bruzzano (Reggio Calabria), infatti, ha avuto luogo la prima schiusa di Caretta caretta in Italia per il 2009 e più di 70 piccoli sono riusciti a raggiungere il mare. Altre schiuse sono previste fino a metà settembre. La costa ionica calabrese ospita, in media, il 70% dei nidi registrati in italia, grazie anche al progetto di ricerca Tartacare Calabria, coordinato dal prof. Antonio T. Mingozzi del Dipartimento di Ecologia dell'Università di Calabria e sostenuto dal Ministero dell'Ambiente e dall'Assessorato alle Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, a cui collaborano attivamente, per le azioni di tutela dei nidi e di sensibilizzazione pubblica il Wwf Italia e il FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano).
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