MOLFETTA - Molfetta sembra finalmente muoversi, stanca di vivere nella paura, di sentirsi ripetere che «tutto va bene», quando la realtà dei fatti dice il contrario. Da anni Quindici denuncia l’allarme sicurezza in città: le autorità in difetto, non rispondono. Anche la città è sembrata disinteressata, connivente fino ai primi improvvisi blog su Facebook, che hanno imitato le iniziative pubbliche di Quindici.
Nel numero di ottobre, nelle edicole da questa mattina, Quindici ritorna sulla questione sicurezza in città, con un articolo ad hoc e la copertina “autoflambè?” (nella foto), realizzata da Alberto Ficele, sull’incendio del 13 luglio scorso in via Francesca Morvillo e la catena di incendi di vetture degli ultimi tempi.
La spirale criminosa del 2010: 35 episodi delittuosi, 5 bombe carta, 17 incendi di autovetture, 43 mezzi in fiamme, 9 esercizi commerciali coinvolti in incendi e esplosioni. Più dei record del 2009, conclusosi con la morte della 90enne Giulia Samarelli, per uno scippo brutale nei pressi della chiesa Immacolata. Situazione insostenibile per una città che si professa futurista nel decoro, nell’igiene e nella sicurezza: l’Amministrazione sembra, invece, assopirsi e accartocciarsi su se stessa.
Di qui la denuncia di Quindici.
Molfetta sull’orlo di un precipizio: terreno fertile per radicare ogni tipo d’illegalità diffusa, pubblica e privata. Non è un caso se il Piano del Commercio su aree pubbliche, approvato a soli voti di maggioranza, sani una serie di situazioni nate e cresciute in violazione della normativa vigente. Lo stesso piano introduce una dicitura, mercato diffuso, non contemplata in nessuna Legge Regionale. Che dire delle minacce al comandante dei Vigili Urbani, dott. Giuseppe Gadaleta, tollerate nel silenzio dall’amministrazione comunale. Senza prescindere dalle aggressioni fisiche in pubblica piazza, dai furti in appartamento, dalle rapine a uffici postali, negozi, supermercati.
Maggiore educazione civica, invece di proclami politici. Educare la cittadinanza al rispetto delle regole, piuttosto che forzarle. Molfetta non può essere pronta alle grandi opere pubbliche se l’asticella della legalità e del senso civico sono fermi sullo zero da qualche anno. Sarebbe già affondata se una parte della stampa, e una parte attiva della cittadinanza non avessero denunciato palesi fenomeni d’illegalità e la scarsa sicurezza in città. Nessun porto sembra sicuro, nemmeno la gigantomachia azzoliniana.
Fa eco a Quindici l’assemblea cittadina del Comitato Cittadino per la Sicurezza e Legalità, domani mattina, ore 11, di fronte il Liceo Classico (Corso Umberto).
© Riproduzione riservata