“Quindici” al sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini: apri il porto alla nave Aquarius con 629 migranti a bordo. Un gesto di coraggio, una risposta decisa all’assurda scelta del ministro Salvini, un segnale concreto della città dell’accoglienza di don Tonino Bello
La nave Acquarius con i migranti a bordo
MOLFETTA – La città della pace, la città dell’accoglienza, la città di don Tonino Bello. Molfetta città aperta, Molfetta città di mare, Molfetta dove nessuno è straniero. Non sono solo slogan, non devono essere solo etichette senza contenuti.
Molfetta deve dare un segno concreto del suo amore per don Tonino, deve dimostrare di aver raccolto il suo messaggio di pace, dando ospitalità ai migranti che sono in mare in attesa che un porto dia loro il permesso di sbarcare.
Dopo l’assurda decisione del ministro dell'Interno, Matteo Salvini di chiudere tutti i porti italiani alla nave Aquarius di Sos Mediterranee, con a bordo 629 migranti e personale di Msf, Molfetta potrebbe aprire il suo porto a questi fratelli.
Caro sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, dimostra che la visita di Papa Francesco a Molfetta non è stata solo una celebrazione di circostanza, dai un segnale concreto della vocazione all’accoglienza di questa città, aprendo il porto di Molfetta alla nave Acquarius.
E’ l’invito che “Quindici” rivolge al governo cittadino: sarebbe la maniera migliore per celebrare i 25 anni dalla morte di don Tonino Bello, dimostrando che il suo messaggio di pace è ancora vivo nella nostra città.
Siamo sicuri che se ci fosse stato ancora don Tonino, sarebbe venuto personalmente a Palazzo di città a chiederle di aprire il porto a questi fratelli sfortunati. Ecco perché le chiediamo un gesto di coraggio, un gesto di pace, un gesto di accoglienza.
Felice de Sanctis
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Autore: Felice de Sanctis