Questa sera Unione Popolare torna in piazza a Molfetta per parlare del suo programma
   
   
    
   
   
   
   
   
   
   
      
      
         
         
         
         
         
         
       
      
      
      
       
          MOLFETTA - Dopo il successo dei banchetti per la raccolta firme con ben 310 molfettesi che hanno sottoscritto le liste alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, Unione Popolare torna in piazza per parlare del suo programma. Sabato 3 settembre, dalle ore 19:00 saremo in piazza con volantini informativi sul nostro programma per parlare e confrontarci con i cittadini molfettesi
Il governo Draghi come quello Monti ha disvelato che il bipolarismo è una truffa perché i due poli condividono un’agenda che da anni dettano le grandi imprese e un capitalismo finanziario e predatorio. È ora di un’agenda popolare che abbia al centro i bisogni sociali e l’emergenza ambientale e climatica.
 La nostra agenda popolare è l’attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza. È ora di dire basta a una politica al servizio dei più ricchi e potenti.
 
 
 BASTA GUERRA. Stop all’invio di armi in Ucraina, trattativa, adesione al Trattato per messa
 al bando delle armi nucleari, superamento della NATO, stop all’aumento e anzi riduzione
 drastica delle spese militari.
 BASTA CAROVITA. Bloccare aumenti bollette e prezzi dei generi di prima necessità
 (eliminare l’IVA), imporre tetto al prezzo del gas, tassare al 90% extraprofitti di chi specula,
 ripubblicizzare settore energetico, reintrodurre adeguamento automatico salari all’inflazione
 (scala mobile).
 BASTA PRECARIETÀ. Abolire il Jobs Act e tutte le altre leggi che hanno precarizzato
 e impoverito il lavoro, abolire false cooperative, ripristinare articolo 18, reinternalizzare
 lavoratrici e lavoratori appalti esterni nel pubblico e nelle grandi imprese.
 BASTA SALARI DA FAME. Innalzamento generalizzato dei salari e introduzione salario
 orario minimo di 10 euro per legge, più diritti e tutele per partite IVA.
 BASTA MORTI SUL LAVORO. Piano per la sicurezza e la prevenzione, assunzioni di 10.000
 ispettori e rete pubblica medici del lavoro per garantire controlli, introduzione nel Codice penale
 del reato di omicidio sul lavoro.
 BASTA LISTE D’ATTESA. Rilanciare sanità pubblica e ricostruire il Servizio Sanitario
 Nazionale unico per tutte le regioni, fermare i tagli e portare la spesa alla media europea,
 aumentare posti letto, medici e personale sanitario per eliminare liste d’attesa, prestazioni intra
 moenia e necessità di rivolgersi a privati. Potenziare medicina territoriale, garantire assistenza
 gratuita a non autosufficienti.
 BASTA CLASSI POLLAIO. Non oltre 15 alunne/i per classe con aumento del personale e
 previsione del medico e psicologo scolastico. Abolizione alternanza scuola-lavoro. Elevamento
 obbligo a 18 anni. Scuola dell’infanzia comunale o statale garantita a tutti dai 3 anni e costruzione
 di asili nido pubblici in tutto il paese. Stabilizzazione personale precario con almeno 3 anni di
 servizio con procedura speciale. Abolizione della “Buona scuola” di Renzi e delle “riforme”
 Gelmini e Bianchi. Abolizione “docente esperto”, stipendi europei per insegnanti. Assunzione di
 40.000 ricercatori nelle università, abolizione del numero chiuso.
 
 ECOLOGIA E CLIMA. Più ecologia. Riduzione drastica delle emissioni climalteranti. Stop
 al consumo di suolo, riforma urbanistica, più verde e trasporto pubblico ecologico. Economia
 circolare e stop inceneritori. No alle grandi opere dannose e inutili come Tav in Val di Susa e
 Ponte sullo Stretto, più risorse per messa in sicurezza del territorio e treni per pendolari.
 PIENA OCCUPAZIONE. Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a 32 ore a parità
 di salario, piano per l’occupazione e la riconversione ecologica, 1 milione di assunzioni per
 adeguarci alla media europea e rilanciare il ruolo del pubblico a partire da sanità, scuola, enti
 locali, servizi.
 REDDITO PER TUTTE/I. Estendere il Reddito di cittadinanza, portarlo da 780 a 1.000 euro al
 mese svincolandolo dalle politiche attive del lavoro; innalzare la soglia di accesso ISEE da 9360
 a 12.000 euro, eliminare condizionalità per garantire il diritto di tutte/i a un’esistenza dignitosa.
 RIPRENDIAMOCI I BENI COMUNI. Ripubblicizzare acqua e servizi locali dando
 attuazione al referendum del 2011, stop alle privatizzazioni e alla svendita del patrimonio
 pubblico, riprendiamoci autostrade e altri settori strategici.
 DIRITTO ALLA PENSIONE. Abolizione della legge Fornero per giungere all’età
 pensionabile di 60 anni (meno anni per il lavoro di cura prestato), con tetto massimo di 5.000
 euro alle pensioni d’oro, pensioni minime e d’invalidità a 1.000 euro.
 DIRITTO ALLA CASA. Piano per la realizzazione di 500.000 alloggi pubblici a canone
 sociale o calmierato recuperando patrimonio esistente e consumo di suolo zero.
 STOP ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Garanzia dell’uguaglianza dei diritti e
 dell’accesso ai servizi in tutto il paese. Riequilibrare la sproporzione nella spesa pubblica tra
 nord e sud.
 GIUSTIZIA FISCALE. Più tasse a chi ha tantissimo e meno tasse a chi ha poco. Tassa su
 grandi ricchezze (con innalzamento di quella di successione) e imposizione fiscale progressiva.