Quei vergognosi ghetti per immigrati vittime del caporalato
Il progetto: “Restiamo umani” ha permesso agli studenti dell’I.I.S.S. “Galileo Ferraris” di arricchire, ancora una volta, il proprio bagaglio culturale grazie all’incontro con Leonardo Palmisano, autore del libro: “Ghetto Italia”. Dopo una breve introduzione del preside Luigi Melpignano, la prof.ssa Spagnoletta, coordinatrice del progetto, ha affermato che, dalla lettura del libro si può evincere che in Italia vengono sistematicamente violati dei diritti fondamentali dell’uomo: “Libertà, Uguaglianza e Dignità” e che quindi è necessario sviluppare la consapevolezza di quella che è la realtà che ci circonda, al di là di stereotipi e luoghi comuni, ormai sin troppo abusati. “L’uomo è una canna di bambù, e ciò che lo rende un flauto, non sono altro che le parole”. Questa la premessa che ha fatto Leonardo Palmisano che con Yvan Sagnet, ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica il fenomeno del caporalato presente in maniera dilagante in Italia. Sono diventati testimoni e narratori di storie che non avremmo mai potuto considerare vere. Viaggiatori di una sorta di inferno dantesco in cui ogni regione di Italia è un girone. “Io parlo con varie tonalità di colore” ha affermato scherzosamente durante l’intervista l’autore che si è battuto coraggiosamente per portare a galla la verità sui ghetti in cui gli immigrati vivono in condizioni “subumane”. Emerge anche chiaramente quanto il sistema dei ghetti in agricoltura non sia un fenomeno circoscritto alle quattro regioni del Sud, ma rappresenta uno strumento chiave alla formazione di un mercato parallelo che segue regole che prescindono da leggi e norme e che coinvolge oltre 430mila lavoratori e produce un danno all’agricoltura tra i 3,3 e i 3,6 miliardi di euro, che si interseca con l’economia non sommersa. Complici ne sono molte aziende, dalle più piccole alle multinazionali. Il fulcro del problema è senza dubbio la mafia e la sua capacità di penetrare nel sistema avendo come complice l’omertà. I politici italiani non hanno fatto abbastanza affinché questi casi di sfruttamento diminuissero o meglio, sparissero del tutto nonostante i ghetti abbiano forti costi per lo Stato in termini ad esempio di gestione dell’emergenza sanitaria. La soluzione proposta dall’autore, ruota attorno l’idea di elaborare delle “etichette narranti” che hanno la funzione di “raccontare” la storia del prodotto in modo tale che l’acquirente possa comperare merci che non affondano le radici nello sfruttamento e nella morte di gente che ha alle spalle situazioni drammatiche. Alla domanda: “L’Italia è un Paese ricco?”, lo scrittore ha affermato con sicurezza di si ma che, purtroppo, è inficiata anche da sistemi come i ghetti. La scuola gioca un ruolo importante per la costruzione di competenze e conoscenze utili per lottare contro chi non vuole rendere gli italiani ricchi della propria cultura. Alla domanda cosa possiamo fare per vincere questa battaglia? Leonardo Palmisano ha risposto ad oltre cento studenti “oggi abbiamo già vinto”.
Autore: Patrizia Calò