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"Quasi la felicità. Storie di donne e lavoro" a Molfetta
Online il nuovo web-documentario prodotto da Camera a Sud che racconta donne che fanno progetti, non si arrendono, inventano un lavoro quando non c'è, e inseguono i propri sogni
20 gennaio 2016
MOLFETTA -
Dieci storie di donne che lavorano, dieci esempi di resistenza e creatività. Il racconto di donne, come tante, che in Puglia e al Sud vivono e fanno progetti ma soprattutto che non hanno rinunciato - nonostante le difficoltà - a perseguire la realizzazione di una personale identità umana e professionale.
Nel sito web prodotto da "Camera a Sud" è disponibile inoltre un ricco
kit didattico
per docenti ed educatori, e, a partire da oggi, un tour di laboratori didattici farà conoscere, ad oltre 3.000 studenti pugliesi, le protagoniste del documentario e le loro storie.
*************
Tra le dieci storie c’è quella di
Aurelia
che ha voluto intraprendere la professione di artigiano come il padre, ma provando a innovarla; c’è
Monia
che fa il controllore del traffico aereo e conduce da sempre una battaglia contro i pregiudizi; ci sono
Serena
e
Arianna
che sono gemelle e fanno le tatuatrici, un lavoro per lungo tempo solo maschile; poi
Mariaserena
che in piena era digitale ha aperto una piccola libreria lasciando un lavoro stabile a Bologna e
Luana
che fa l’imprenditrice nel campo dell’innovazione sociale con il suo ristorante di cucina narrativa; c’è
Paola
Natalicchio
che a 34 anni è diventata sindaco della sua città, ma anche
Luna
che ha girato il mondo e che fa la truccatrice e la mamma; c’è
Daniela
, ostetrica, che con la sua associazione promuove il mutuo-aiuto tra le mamme e infine
Carolina
che è arrivata in Puglia dal Brasile e si occupa di educazione ambientale e di “agricivismo”.
Donne, come tante, che in Puglia lavorano e fanno progetti, creano, si inventano una professione quando non c’è oppure inseguono una passione, un sogno. Alcune di loro hanno viaggiato, hanno studiato e acquisito competenze fuori dal nostro Paese e sono tornate per nostalgia, per amore o perché prese dal desiderio di riscatto per la propria terra.Molte sono madri o vorrebbero diventarlo e fanno i conti con le difficoltà della conciliazione vita-lavoro. Altre hanno fatto scelte differenti da quelle della maternità e ci hanno raccontato i loro progetti altrettanto creativi e gratificanti.
Il web-documentario è disponibile sulla piattaforma dedicata
www.quasilafelicita.it
, accompagnato da un
kit didattico
(anch’esso scaricabile) in grado di supportare docenti ed educatori nella visione, e di suggerire: percorsi didattici e laboratoriali tematici, riferimenti bibliografici e sitografici, proposte di approfondimento variegate che prevedano il coinvolgimento diretto e attivo dei ragazzi e delle ragazze.
Perché parlare di donne e lavoro vuol dire dare un volto e una voce a chi troppo spesso viene considerato solo come dato statistico: per raccontare, delle donne, le gioie, le paure, le delusioni, i sogni per il futuro lavorativo, le interazioni con un territorio in un momento storico assai critico, eppure non privo di opportunità.
Il webdoc è realizzato dalla
Cooperativa Camera a Sud
nell’ambito di
“No Gap: donne e lavoro in Puglia”
, progetto vincitore del bando
“Giovani per il sociale”
del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale (2014), con capofila l’
Associazione Il Grillo
di Gravina. I laboratori didattici sono in collaborazione con la coop. soc. Iris. Quasi la felicità. Storie di donne e lavoro"
* un web-documentario, un kit didattico per docenti e un tour di laboratori nelle scuole pugliesi (con 3.000 studenti coinvolti in due mesi)
* Storie di vita - stereotipi - parità di genere - lavoro femminile - Sud
* contatti:
info@cooperativacameraasud.it
tel. 345.2699139 (Gianluca Sciannameo)
* per i video e le foto:
www.quasilafelicita.it
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In Vino Veritas
22 Gennaio 2016 alle ore 05:59:00
E' tutto il contrario di tutto ciò che hai postato, caro Antropologo. Come hai fatto a rovesciarla la verità, non riesco a capire. - "Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo." Arthur Schopenhauer
Rispondi
Papangelo
21 Gennaio 2016 alle ore 12:59:00
Perchè si dimenticano quelle Donne con la "D" maiuscola che assistono tutto il giorno i loro figli disabili e che hanno dovuto abbandonare la propria aspirazione e/o carriera professionale
Rispondi
Mattanza
21 Gennaio 2016 alle ore 11:22:00
Antropologo, donde vai e donde vieni? Chi ti ha riferito simili fandonie? Una Scrittura che afferma quanto da te postato, più che Sacra è "blasfema". Poi non credo in assoluto un Papa abbia detto simile fandonia, ovvero l'opportunità del voto alle donne per motivi del genere e la incivile quanto mai anche blasfema, inferiorità delle donne scritto in qualche Scrittura Sacra: roba da matti!!!
Rispondi
Antropologo
20 Gennaio 2016 alle ore 14:36:00
Brave! Brave! Un applauso non ve lo si nega, anche se, così facendo, annegate la famiglia, quella vera, dove con amore e passione vi dedicavate ai figli, al marito, alla famiglia. Così facendo, certo, soddisfate il proprio io,il proprio narcisismo poi? Guardate un po dove andiamo, allo sfascio, a snaturare e confondere la natura, quella che è la volontà del Creato o della vita nata per caso o per errore ma segnata nei suoi ordini scolpiti nel tempo. Scrollatevi di dosso e dalla pelle quel senso di insoddisfazione sociale e intellettuale, siate femmine e donne nella completezza della famiglia, della continuità della vita. - " "È opportuno il voto alle donne perché sono più conservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici, ma ciò non toglie valore alla loro necessaria ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra Scrittura sottopone soprattutto alla nostra attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne." Papa Benedetto XV° -
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