Puglia e civiltà contadina: nuova tappa di "Percorsi identitari" in biblioteca
BARI - 13.11.2005
"La nostra regione è così variegata in sé che ci sono due modi per chiamarla: la Puglia e Le Puglie". Questa la riflessione del prof. Angelo Massafra, docente di Storia moderna all'Università di Bari, in margine al libro "Città contadine: la Puglia dell'olio e del grano in età moderna" (edito da Progedit) presentato a Bari nell'ambito della rassegna "Percorsi identitari: la Puglia che scrive, che edita e che parla di sé", organizzata da "Teca del Mediterraneo", Biblioteca multimediale e centro di documentazione del Consiglio regionale,
Il volume affronta, su un arco cronologico di circa quattro secoli, la tematica delle comunità urbane pugliese, tanto diverse da quelle delle altre regioni del Meridione. "Si denota fin dal medioevo una differenza profonda tra la Puglia dell'olio e quella del grano, la prima insediata principalmente in Terra di Bari e la seconda sul Tavoliere", ha argomentato l'autore, Giuseppe Poli, che insegna sempre Storia moderna all'Università, facendo notare come l'organizzazione cittadina pugliese sia prevalentemente legata alla civiltà contadina e rurale del nostro territorio.
Alla presentazione ha partecipato anche l'agronomo Alfonso Germinarlo. "Fino all'Unità d'Italia - ha osservato - a causa dell'influenza borbonica e dei latifondisti, l'agricoltura non ha potuto svilupparsi appieno", limitandosi ad un regime di sopravvivenza.
Riflessioni importanti in un momento in cui servirebbero delle politiche di attiva promozione del territorio e dei nostri prodotti agricoli, che cominciano ad affacciarsi sui mercati nazionali ed internazionali con la forza della qualità e la debolezza della promozione.
Laura Amoruso