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Pro-muoviamoci in sicurezza, l'impegno per la sicurezza stradale dell'ITCG Salvemini
15 aprile 2012

Numerosi sono gli incidenti stradali in Italia. In aumento il numero delle giovani vittime, anche se diminuisce la percentuale complessiva degli incidenti. Ecco perché la sicurezza stradale è un obiettivo fondamentale da raggiungere soprattutto nelle scuole. Questo l’obiettivo che l’ITCG “G. Salvemini” si è posto con un progetto educativo sulla correttezza dei comportamenti da avere alla guida e sui principali rischi annessi a sinistri stradali, rivolto ai ragazzi del IV anno e conclusosi con un incontro- dibattito alla Sala Finocchiaro. A introdurre la conferenza «Pro-muoviamoci in sicurezza», le parole paterne del dirigente scolastico Sabino Lafasciano che, spogliandosi del suo ruolo istituzionale, ha manifestato ai ragazzi in sala l’ansia di un qualsiasi genitore per figli adolescenti non curanti dei rischi della strada. Primo referente, Mariano Belviso, presidente dell’Associazione Nazionale Gruppi Uniti Tutela e Giustizia per la vittime della strada (AGUVS), associazione di familiari delle vittime della strada che ha sede a Lecce (sezione distaccata a Castellana). Il signor Belviso ha introdotto il suo intervento con un cruento filmato di sangue sulla carreggiata, lamiere di macchine e vetri rotti dei veicoli hanno lasciato ben poca immaginazione. Protagonista del video il figlio Roberto, morto a soli 14 anni il 17 novembre del 2008 a causa di un tamponamento nella città di Putignano. Presente in sala anche la madre di Roberto, Stefania Bruno, che si è definita «condannata all’ergastolo del dolore», perché il dolore di una madre non ha paragoni. Nonostante l’amara sofferenza, i genitori di Roberto hanno predisposto, subito dopo l’incidente, la donazione degli organi del proprio figlio. Per questo la signora Bruno continua a parlare del figlio come se fosse ancora in vita. Unita al dolore l’amarezza per l’ingiusta giustizia italiana, che non ha inflitto la giusta pena ha chi ha provocato l’incidente (assoluzione). Inutili le manifestazioni di protesta dinanzi il Parlamento. «L’Italia si classifica ai primi posti circa il cattivo comportamento alla guida e solo con l’introduzione della nuova normativa della patente a punti, nel 2002 che si è avuta una leggera riduzione d’incidenti - ha spiegato il comandante del Comando di Polizia Municipale, dott. Giuseppe Gadaleta -. Il problema non sta nella comprensione in sé della regola della strada, ma nel cambiamento reale e concreto del modo di pensare giovanile, capendo quanta poca lucidità ci sia dopo una serata in discoteca, quanto lenti possano essere i riflessi visivi dopo aver ingerito alcol, droga o avendo fatto un mix di sostanze». L’essere accondiscendenti alla filosofia del “non bere no party” porta i giovani a far aumentare le lapidi sui cigli delle strade. Anche in questo caso è stato proiettato un video che ha focalizzato l’attenzione dei ragazzi sugli effetti di alcool e della droga, che inibiscono la concentrazione e la capacità visiva e acustica alla guida dopo una notte da sballo. Domenico Maselli, istruttore di scuola guida dell’Autoscuola Guidare di Acquaviva delle Fonti che collabora con l’associazione AGUVS, ha fatto una breve lezione sulla velocità, responsabile del 25% degli incidenti stradali. «La velocità a 30km orari provoca incidenti paragonabili a una caduta dal primo piano di un palazzo, a soli 50km ’impatto è addirittura quadruplicata, paragonabile alla caduta dal quarto piano del palazzo, infine a una velocità di 300km orari la morte è perlopiù garantita ». Le parole di Maselli sono state accompagnate dalle sconvolgenti immagini dell’incidente di Marco Simoncelli lo scorso 23 ottobre del 2011. Dopo le nozioni più tecniche fornite dal caposquadra esperto Mario Antonio Giampaolino del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Molfetta (riduzione del campo visivo dopo una notte in discoteca, della soglia uditiva e della concentrazione), il dott. Francesco Mastrosimini, medico del 118 presso l’Asl di Locorotondo, adoperando un linguaggio colorito e giovanile, ha mostrato immagini di soccorsi da incidenti stradali e ha parlato della scelta deliberata del mori-re e del far morire. Infatti, un qualsiasi veicolo nelle mani di gente irresponsabile è una vera e propria arma: «siamo noi a scegliere di premere il grilletto ». La conferenza si è conclusa con gli interventi di alcuni ragazzi che hanno avvertito l’ esigenza di esporre propri vissuti emotivi dinanzi a filmati toccanti e che si ripromettono a un comportamento consono al rispetto della propria e dell’ altrui esistenza. Al termine, nel chiostro della chiesa san Domenico una breve dimostrazione dell’uso dell’etilometro.

Autore: Mariagrazia Petruzzella
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