Promemoria per il 2017: Madonna dei Martiri e la convenzione col comparto 19 a Molfetta
MOLFETTA – Il rilancio del quartiere Madonna dei Martiri di Molfetta è un altro dei punti programmatici che inseriamo nel Promemoria per il 2017 per il commissario Mauro Passerotti e le forze politiche che si accingono a mettere a punto i programmi per le prossime elezioni amministrative di giugno.
Affrontiamo i problemi che sono stati in parte risolti e di quelli che devono essere portati a termine a Molfetta. Lo stiamo già facendo sulla rivista mensile in edicola, con la collaborazione dell’ex sindaco Paola Natalicchio, tornata a fare la giornalista di “Quindici”.
Oggi affrontiamo il problema della Madonna dei Martiri e della convenzione col comparto 19.
«Ho incontrato di recente il comitato di quartiere Madonna dei Martiri e fatto con i cittadini un giro nel quartiere. Le cose vanno meglio e dal 2013 ne abbiamo fatta di strada. Ricordo che in campagna elettorale abbiamo fatto concerti e manifestazioni in mezzo alle palazzine, sia ex Iacp che comunali. Cadevano a pezzi, arrivavano a staccarsi dalle facciate pezzi di cornicioni. In pochi mesi abbiamo avviato quasi 500mila euro di lavori per il rifacimento delle palazzine comunali, che abbiamo dotato di nuovi ascensori: i lavori stanno per finire, le palazzine hanno finalmente decoro, sicurezza e servizi. Entro Natale saranno anche montati gli ascensori attesi da sempre. Anche le palazzine ex Iacp, grazie a un dialogo costante con l'ex direttore dell'istituto, che oggi si chiama Arca, Sabino Lupelli, sono state rifatte e risistemate, compresa la famosa “L”, che era davvero pericolante.
Anche venendo da via Bisceglie, il quartiere mostra un altro colpo d'occhio, ma è adesso il momento del salto di qualità. Abbiamo infatti lasciato al quartiere 2 milioni e mezzo di finanziamento del Patto per il Sud, che vanno a finanziare una nuova piazza pubblica nella zona della “L”, alla fine di viale dei Crociati, prevista nel famoso ed eterno PIRP. Approvammo noi nel 2013 la variante al PIRP e alcuni mesi dopo il progetto definitivo della nuova piazza, pensata come uno spazio di socialità di un quartiere in periferia, dolente ma “resiliente”.
All'interno della nuova piazza, il geometra Pasquale De Tullio, insieme all'Architetto Lazzaro Pappagallo, hanno pensato anche una serie di locali da assegnare per servizi ed attività commerciali. Una scommessa sulla rigenerazione profonda, urbana ed economica, di un quartiere che ha il diritto di rimettersi in piedi. I soldi ci sono. Manca però lo sforzo dei privati. Esattamente del gruppo di proprietari del comparto 19, che deve cedere le aree alla fine del viale dei Crociati all'Arca (ex Iacp) perché la variante al PIRP possa divenire esecutiva e si possano abbattere le palazzine davanti alla “L”, ricostruire nelle aree cedute e iniziare la realizzazione della piazza.
Si sta attivando il comune per l'accordo dal notaio con il Comparto 19 e per la cessione delle aree all'ex Iacp? Continuano i rapporti virtuosi con l'istituto per l'abbattimento delle vecchie palazzine e la realizzazione delle nuove? I soldi ci sono e sarebbe gravissimo non completare un disegno di “riconversione di destino” di questa zona storica e bellissima del nostro ponente cittadino.
E i soldi recuperati dalla nostra amministrazione e stanziati dal Governo sono sufficienti anche a realizzare un primo stralcio del Masterplan sul waterfront realizzato dopo il concorso internazionale di idee Europan, proprio quello legato a viale dei Crociati. Un progetto bellissimo, che prevede la realizzazione di un cuscinetto verde tra le palazzine e viale dei Crociati, la riduzione delle corsie carrabili con doppio senso di circolazione per le auto e la realizzazione di un tratto di pista ciclabile. Ve la immaginate una Madonna dei Martiri con un parco diffuso a ridosso delle palazzine, una carrabilità più sicura per macchine, pedoni e bicilette e una piazza centrale con negozi e locali adibiti a servizi?
E chi prima d'ora ci aveva messo la testa e i soldi, su un progetto così? Chiedo al Commissario, che si è a lungo confrontato con i cittadini del quartiere, di non perdere uno solo di quei milioni di euro energicamente recuperati e di portare in porto anche un progetto pronto, finanziato e non ancora andato a gara: quello dei campetti di calcio del quartiere. In poche mosse, tutte economicamente e progettualmente coperte, si potrà dire di aver lasciato una impronta storica a favore di una parte della città che ha aspettato a lungo che arrivasse il suo momento».
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