Recupero Password
Processioni del Sabato Santo fra innovazioni e polemiche Le verità scomode
15 aprile 2015

Polemiche quest’anno per la processione del Sabato Santo, a causa della decisione del priore dell’Arciconfraternita della Morte, Giuseppe de Candia e degli assistenti Giulio Pisani e Pasquale Mancini, di anticipare l’uscita alle 4 del mattino. La decisione, contestata da molti confratelli e già bocciata dall’assemblea, è stata motivata dal rischio pioggia, che in realtà si è verificato. Ma, come “Quindici” aveva già anticipato nel numero di febbraio, con un piccolo scoop, l’idea era già nell’aria e forse alla terna serviva una motivazione per rompere la tradizione dell’uscita a mezzogiorno del sabato, per portare all’uscita notturna anche questa confraternita, come già avviene da qualche anno per quella dei Misteri di S. Stefano. Naturalmente in questa occasione la critica alla scelta della terna degli amministratori della Morte, non è andata giù agli interessati, i quali con scarsa tolleranza delle opinioni altrui e poco stile cristiano, hanno attaccato ferocemente chi, come “Quindici”, pur nel rispetto delle persone e delle amicizie, ha fatto il proprio dovere, dicendo quello che gli altri non dicono, e cioè che la maggioranza dell’assemblea era contraria e la decisione di non mantenere fede alla tradizione, poteva venire letta come una furbata, visto che già nel programma della processione, era stato omesso l’orario. Non ci piace, a differenza di altri, vantarci per aver capito in anticipo questa scelta, che, tutto sommato, a sua volta, è anche coraggiosa. Ma, com’è tradizione di “Quindici”, abbiamo dato voce anche a chi non l’ha. Insomma, le processioni della Settimana Santa devono finire di essere un tabù e certe decisioni un dogma. Volevamo anche incontrare il priore Pino de Candia per discutere con lui, attraverso un’intervista, delle ragioni della contestata decisione, ma, alla pari di altri personaggi di centrodestra, si è sottratto, dimostrando anch’egli, contrariamente alle sue abitudini passate, di non avere più nel suo costume la tolleranza e il rispetto delle opinioni altrui e soprattutto delle critiche alle quali, chi decide di assumere funzioni pubbliche, deve sottostare. E così anche De Candia, come Azzollini, Roselli, Camporeale, e via di seguito, ha scelto di fuggire davanti a “Quindici”, alimentando forse, inconsciamente, il clima di divisione che qualcuno ha deciso di far vivere alla città, una sorta di guerra fredda cittadina, dove il confronto in politica è stato sostituito dallo scontro o addirittura dall’odio. Abbiamo apprezzato, invece, l’allestimento del repositorio della chiesa del Purgatorio visibile nell’immagine a fianco, ma soprattutto nella foto di Giulio Pisani, inviata dall’autore agli amici e scelta da noi come “Foto del mese”. Apprezzabile anche la decisione di far mantenere calato sul volto il sangallo (comunemente definito “muccio”) ai confratelli che portavano le statue del Cozzoli. Peccato che la scelta dell’anticipo dell’uscita della processione, una sorta di blitz fatto all’ultimo momento creando anche disagi organizzativi e grande delusione in chi si aspettava di vedere la Pietà alle ore 13, si sia rivelata una prova di forza che ha alimentato altre polemiche nei confronti di chi si era proposto di realizzare qualche innovazione, dopo anni di commissariamento e di scontri interni alla confraternita. Allora, scegliere di anticipare la processione, vuol dire che ogni anno gli orari saranno flessibili? Meglio essere onesti e dire subito che si era deciso di modificare l’uscita, anche se la maggioranza non era d’accordo. Chi ha amministrato le confraternite prima dell’attuale terna allora ha sbagliato? E le processioni che si svolgono in tutti gli altri paesi della Puglia, senza cambiare gli orari? Si è evitata la pioggia, ma anche una maggiore fruizione popolare e una più convinta atmosfera di partecipazione, tipica delle ore serali. Di giorno si perde il pathos e lo si è visto durante la processione diurna, che ha avuto questa caratteristica solo nei momenti iniziali dell’uscita. Del resto non è detto che la processione debba durare 9 ore: se piove, come è avvenuto per decenni, si riduce il percorso, affidandosi alla benevolenza divina per le condizioni atmosferiche. Allora facciamo noi una proposta: si vogliono riportare le processioni all’origine di fede e devozione popolare? Bene, allora il vescovo stabilisca l’obbligo per tutti i confratelli delle confraternite di avere il sangallo (muccio) abbassato per tutta la durata della processione, come avviene in altre città, non ultima Taranto dove i perdune camminano a volto coperto, evitando vanitose esposizioni e foto in posa, come avviene a Molfetta. Infine, un’ultima raccomandazione: si provveda quanto prima a impermeabilizzare le statue, per evitare che anche due gocce d’acqua possano danneggiarle, altrimenti il problema della pioggia si riproporrà ogni anno. Sperando che questa operazione sia svolta a regola d’arte, non come i restauri precedenti che sappiamo tutti come sia stati realizzati con scarsi risultati ed efficacia.

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet