Recupero Password
Presentati a Molfetta gli strumenti a sostegno delle attività imprenditoriali
22 giugno 2010

MOLFETTA - Si è tenuto ieri al Network Contact di Molfetta il seminario dal titolo "Un rinnovato ruolo dei confidi per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese" organizzato da Fidindustria Puglia, Gruppo Cattolica Popolare e Confindustria Puglia.
Dopo i saluti di Patrizia Del Giudice, rappresentante di Confindustria Puglia e di Nicola Azzollini, presidente di Cattolica Popolare ha introdotto i lavori Vitopaolo Nitti, presidente Fidindustria Puglia.
Sono intervenuti Giampaolo Busso, consigliere di amministrazione di Cattolica Popolare e presidente di Informazione finanziaria Srl, Antonio Lo Monaco, segretario generale Federconfidi e Giuseppe Lella, dirigente Ufficio attrazione investimenti Settore area politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione della Regione Puglia. Ha chiuso i lavori il Senatore Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato.
"Siamo convinti -  ha precisato Vitopaolo Nitti, presidente di Fidindustria Puglia -  che la parola chiave per arginare la crisi finanziaria e ridare slancio all'economia del territorio, sia la partnership.
Il nostro confidi  ha ormai da tempo avviato e definito convergenze sistemiche al fine di pervenire ad un rafforzamento patrimoniale e a una migliore governance così da evitare l'eccessiva frammentazione, fonte di dissipazione di risorse e capitali e soprattutto procurare maggior credito a basso costo all'impresa consorziata". "Si proseguirà in questo cammino, - ha concluso Nitti -  fortemente impegnati a realizzare una rete costruttiva di collegamenti tra tutti gli attori del mondo produttivo che vorranno aderirvi".
Fidindustria Puglia infatti è il confidi di riferimento di Confindustria Puglia, Cattolica Popolare S.c.a.r.l. di Molfetta e Confesercenti Puglia.
"In tale contesto economico - ha proseguito Antonio Lo Monaco, segretario generale Federconfidi - non bastano nobili intenti e buona volontà. L'azione di coordinamento, per essere efficace, deve essere coerente, competente, strutturalmente organizzata. E su questi temi di coerenza, competenza, organizzazione deve svilupparsi l'azione dei Confidi. Il Confidi con la propria garanzia procura alle imprese "tempo" utile per uscire dalle pastoie della crisi; e questo tempo lo compra dalle banche e lo veicola dalla Politica del territorio. In definitiva il Confidi dà fiducia e ha quindi l'obbligo di meritarne esso stesso.
E' la sfida di ogni giorno delle imprese che tutte insieme, attraverso il Confidi associante,credono in se stesse e si sostengono".
In conclusione Giuseppe Lella, dirigente dell'Ufficio attrazione investimenti della Regione Puglia ha esposto le linee della manovra anticrisi messa in atto dalla Regione soffermandosi sui nuovi strumenti di sostegno finanziario alle piccole e medie imprese.
A tal proposito Fidindustria Puglia è risultato assegnatario dei contributi stanziati dalla Regione Puglia per la dotazione di fondi rischi diretti al rafforzamento patrimoniale dei confidi e  finalizzati alla concessione di garanzie -  fino all'80% del finanziamento -  per operazioni di credito attivate dalle piccole e medie imprese associate (P.O. FESR 2007/2013 - Asse VI Linea di intervento 6.1 - Azione 6.1.6).
 

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Da quel giorno del 9 marzo 2009 quando i mercati finanziari di tutto il mondo toccarono minimi importanti, l'imponente macchina delle banche centrali ha creato le condizioni per un rallentamento della crisi economica che stava per portare a conseguenze gravissime, grazie alla droga della liquidità e il pesante ricorso al debito pubblico. Nel corso del 2010 la crescita economica globale, sarà a tre velocità. In testa saranno i paesi emergenti, Stati Uniti, Germania e in generale i paesi occidentali con le finanze martoriate. Infine i paesi con alto indebitamento rischiano di essere relegati in un angolino e di soffrire moltissimo (Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo). Nel 1909 le banche centrali hanno immesso liquidità e i governi hanno socializzato le perdite di banche e società. Drenando la liquidità, metteranno a repentaglio la ripresa e la solidità dei mercati finanziari. La crescita economica, se ci sarà, porterà l'arricchimento dei paesi ex emergenti a discapito dei paesi occidentali. Fare impresa risulta più facile e meno oneroso in quei paesi piuttosto che in paesi come l'Italia. Le persone sono spesso euforiche. Partono da una ciotola di riso e basta dar loro un po' di carne o qualche giorno di vacanza per farli felici. Da noi la situazione è opposta. Siamo arrivati al pessimismo più acuto. Si è costretti a ridurre il tenore di vita. Nei paesi emergenti le persone crescono e hanno voglia di fare. I giovani vogliono emergere. In Italia e in gran parte dell'Europa, abbiamo introdotto il concetto di "precario a vita" con centinaia di migliaia di giovani che non solo dopo una laurea non trovano un lavoro fisso, ma che dopo 10 anni di lavoro si trovano ancora con uno stipendio da fame e senza propspettiva di crescita. Da un po di tempo a questa parte la crisi colpisce anche le persone fra i 35 e 55 anni. Piccoli e medi imprenditori in difficoltà, e molti professionisti fanno fatica a mantenere il reddito degli anni precedenti.-
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2023
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet